5 righe… di giornata
 

di Piercarlo Fabbio

Vi ricordate? Qualche mese fa Scilipoti (che è il cognome di uno degli innumerevoli parlamentari che durante il mandato hanno cambiato casacca durante la storia del Regno e della Repubblica) divenne addirittura un sostantivo - scilipotismo in luogo di trasformismo - e in alcuni rari casi anche un verbo (non "scilipotare", per favore). Al di là della disputa che potrebbe interessare l'Accademia della Crusca, si viene oggi a sapere che Scilipoti e Razzi (il suo cognome non ha avuto altrettanto successo terminologico) sono stati completamente scagionati dall'accusa che Di Pietro aveva loro rivolto e, per interposta persona, fatta giungere a Silvio Berlusconi, reo di aver corrotto i due a passare tra le proprie fila, ad evitare che il suo Governo spirasse. Niente soldi, niente corruzione, ma mera scelta politica, dicono i PM romani. Già, la scelta politica, che non è un mantello protettivo, ma certo esiste anche in tempo di crisi. Bisognerebbe tenerla più in conto, altrimenti viene rinfocolato il braciere della vulgata sulla politica: cioè che nessuno muove la coda per ideali, ma solo per interessi. Anche in tempi di decadenza, come questi sono, io sono portato a partire sempre dalla buona fede. A pensar male c'è sempre tempo, mentre per calunniare l'avversario politico il tempo non dovrebbe esserci mai... Ah, ovviamente questo è un altro procedimento in cui veniva implicato Berlusconi, che esala bellamente l'ultimo respiro. Ma questo l'avevate capito da subito.

(154) Alessandria 12 settembre 2013