Quante volte ci siamo sentiti raccontare dai nostri genitori, dai nostri nonni, dai nostri maestri episodi, storie, leggende riguardanti la nostra città? Forse non ci abbiamo fatto caso lì per lì, ma certamente hanno costituito un elemento essenziale della identità personale e comune. Ora la domanda è presto fatta: è possibile recuperare questo patrimonio, certamente non nuovo, e metterlo a disposizione, nella maniera più organica possibile, affinché possa essere recuperato, riraccontato o anche solo puramente ricordato.
L’Efal (Ente di Formazione e Addestramento Lavoratori) di Alessandria, da poco nato nella galassia della Formazione su emanazione del MCL (Movimento Cristiano Lavoratori), ha pensato che le cose che vivono tra la gente, nelle loro memorie, possono essere raccolte e rivelate ad altri, come se il patrimonio di uno solo potesse servire da alimento per molti, che a loro volta, se sollecitati, possono mettere a disposizione il loro piccolo tesoro e riscontrarne la veridicità o, addirittura, lo scostamento dall’originale. Così, tanto per fare qualche esempio, si può andare da Gagliaudo a Pedoca, dall’arco di trionfo di via Dante alla Chiesa di San Francesco trasformata in Ospedale ed in caserma, da Guglielmo Zucchi all’evoluzione del costruito nella città che lentamente si espande e cambia aspetto, da personaggi illustri, da eroi, da martiri alla descrizione delle consuetudini della vita cittadina. E chissà quant’altro ancora.
Se questa era l’ipotesi di partenza, occorreva un titolo al progetto: “Ritratti dall’Alba” ed un mecenate come la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che vi credesse, dopo che negli ultimi tempi il recupero della storia più alta era stata una caratteristica essenziale della sua azione: citiamo su tutti i volumi sul Risorgimento alessandrino, sul Tesoro di Marengo e l’Atlante storico. Opere che consentono di avere punti di riferimento sui quali basarsi per spaziare più liberamente tra le radici dell’identità popolare, in un lavoro di antropologia culturale che non è mancato certamente, ma che ha anche e ancora necessità di divulgazione.
La collaborazione tra Efal e Fondazione CRA ha dato origine ad un prodotto impegnativo ed interessante: un corso tradizionale di 60 ore diviso in tre moduli a informazioni crescenti; un sito web con la possibilità di accedere in streaming ad incontri, lezioni, materiali iconografici, podcasting; un libro dalla caratteristica duale (il ricordo e la storia), che potrebbe essere solo il primo tassello di una collana costruita sulle premesse prima descritte.
Il corso (a cui possono essere interessati studiosi, appassionati, docenti anche delle scuole primarie, operatori turistici ed altri, come quei nonni che prima citavamo) inizierà nel mese di dicembre; stessa data per la prima release del sito web, mentre il libro è previsto in uscita per i primi mesi del 2014. (p.f)