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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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13/01/2008

Famiglia, Vita, Stato: il MCL riflette sui temi dell'uomo

La sintesi della relazione di Costantino Squeo, Presidente Regionale del Movimento Cristiano Lavoratori, che oggi a Torino ha tenuto un suo importante convegno di carattere nazionale.

   

Famiglia, Vita, Stato: il MCL riflette sui temi dell'uomo

LA RAGIONE DEI VALORI: IL LAVORO E’ UN VALORE

 

Il Piemonte è una delle Regioni Italiane che da sempre si è distinta per la sua capacità imprenditoriale. Il lavoro, per i piemontesi, è sempre stato un valore prima di essere una necessità.
La storia della nostra Regione ci insegna che questa predisposizione si è dimostrata quella più consona per soddisfare le richieste del mercato; le aziende piemontesi sono state di grande esempio a livello nazionale ed internazionale anche negli anni passati.
Tutte le nostre province vantano una tradizione che difficilmente può essere paragonata a quella di altre città.
(…) Per questo diventa una necessità affrontare la questione salariale. Molte famiglie non riescono ad arrivare alla fine del mese. La disuguaglianza sociale in Italia è molto più grave che nel resto d’Europa e in tutti questi anni abbiamo subito un forte logoramento dei salari e delle pensioni.
In ogni caso, il sistema per intervenire è quello della contrattazione. Non si chiedono aumenti salariali “a prescindere”, ma legati al merito e alla produttività. Ma anche il salario che scorre sottobanco,(straordinari in nero) deve emergere.
(…) Sarebbe un errore affrontare la questione salariare senza considerare la pressione fiscale pro capite che attanaglia le famiglie a causa delle politiche economiche intraprese ultimamente, quindi bisognerebbe trovare un altro metodo per rendere più giusto ed equo il sistema fiscale.
Le tasse non sono mai belle come suggerito dal nostro Ministro delle finanze, ma sicuramente meno dolorose quando le pagano tutti. Non bisogna dimenticare che devono costituire anche un meccanismo di redistribuzione della ricchezza prodotta.
Proprio in questi giorni, finalmente, le parti sociali esaminano la possibilità di ottenere maggiori detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti, mi auguro che questa concertazione generi benefici per la nostra economia affinché sia il primo passo verso una radicale svolta delle politiche economiche di questo Governo.
(…) il lavoro sommerso, (…) non solo crea un danno economico, ma è anche un limite per la sicurezza dei lavoratori.
(…) Una strage resa ancora più dura dalla consapevolezza che in troppi casi non si tratta di incidenti ma di logica conseguenza dell'assenza delle norme di sicurezza e dello stress a cui sono sottoposti i lavoratori. È evidente che se questi sono i dati qualcosa della legge 626 non funziona, a partire dai controlli esterni ma anche dall'organizzazione interna che dovrebbe verificare la corretta applicazione della norma. Quella legge impone formazione, informazione e condivisione della sicurezza all'interno dell'azienda con il coinvolgimento degli stessi lavoratori. Molto spesso, però, si traduce solo in produzione di carta.
È necessario intervenire insieme alle imprese, anziché vessarle fiscalmente e burocraticamente, occorre fare un patto per la sicurezza, intensificare i controlli ed eliminare il meccanismo appalti-subappalti. (…)

 

LA FAMIGLIA: LA FAMIGLIA E’ UNA RISORSA E NON UN PROBLEMA.

 

Quello che sta avvenendo oggi è che, non esiste una politica familiare, ma si mettono in campo strumenti di natura assistenziale per aiutare a tirare a fine mese. (…) Il punto è che viene dimenticato il “valore sociale aggiunto” della famiglia, come effetto della stabilità e della durata dei legami, come capacità di redistribuzione equitativa interna e come contributo rigenerativo del capitale sociale della società. (…) Tutte “funzioni” che storicamente sono state riconosciute alla famiglia e, su cui, in Italia, si è sempre fatto conto.
(…) Questo, oggi, lo Stato non lo riconosce: “Tu ci paghi le tasse e noi ti rendiamo i servizi”, rispondono dai Palazzi.
Ma non basta: un sistema di questo tipo va addirittura a minare questi rapporti, vessando le famiglie e arrivando quasi a suggerire al cittadino di separarsi dalla moglie per pagare meno tasse.
(…) Le famiglie non arrivano a fine mese, se ne parla da tempo e, qualcuno, si gloria di avere staccato assegni di sostentamento da 150 euro per gli incapienti, nuova categoria che, nella sostanza, fa dire ai poveri: «C’è chi sta peggio».
Non è la soluzione, ma è come mettere un cerotto per curare una malattia grave. E anche i rari, apprezzabili sforzi fatti, per esempio, in materia di legge delega sulla non autosufficienza (un fondamentale collegato alla Finanziaria 2008), alla lunga risulteranno solo tappi in una nave piena di falle: «Davanti ai circa venti milioni di famiglie italiane si preferisce non intervenire contro un’ingiustizia comprovata, per via di problemi all’interno della propria coalizione politica, questo è il contrario di una politica per il bene comune.
Così, la battaglia diventa inevitabile. Bisogna contrastare la concezione ideologica di chi non vuole sentire parlare di famiglia così come la Costituzione indica. Meglio: così come la realtà stessa indica.
Contro un’ideologia che vuole ridurre tutto al rapporto tra cittadino e Stato, eliminando qualsiasi altro tipo di interlocutore che possa inserirsi nel mezzo, questo è esattamente l’opposto del principio di sussidiarietà.
(…) Ricordo con piacere che il MCL Piemonte ha partecipato in massa all’evento dell’anno “il FAMILY DAY” e la proposta di legge sui “DICO” non è stata approvata anche perché in quell’occasione tutti i Cattolici si sono coalizzati per difendere quel VALORE scolpito fortemente nelle nostre coscienze che qualsiasi altro pensiero politico si è dimostrato troppo debole per dividerci sul nostro essere cattolici nella società. (…)
Quanto detto, rafforza il principio che per coppia s’intende il matrimonio tra un uomo ed una donna. (…) Quindi, per rispondere alle sfide poste alla famiglia, rispondiamo con le parole di Benedetto XVI:
“Il segreto è proprio vivere il Vangelo”, in un’epoca in cui la famiglia vive spesso “situazioni complesse e difficili”. "Si pensi alle incertezze dei fidanzati dinanzi a scelte definitive per il futuro, alla crisi delle coppie, alle separazioni e ai divorzi, alle unioni irregolari, alla condizione delle vedove, alle famiglie in difficoltà, all’accoglienza dei minori abbandonati".

LA VITA
 

La malattia, la sofferenza e la morte sono inevitabilmente parte della vita di ogni essere umano. Poiché nessuna condizione di salute toglie dignità alla vita umana, in una società davvero libera, solidale e democratica, malattia e sofferenza non possono e non devono diventare motivo di solitudine, abbandono, emarginazione e discriminazione sociale del malato e della sua famiglia, come è indicato negli articoli 3 e 32 della nostra Costituzione e in molte altre Dichiarazioni e Convenzioni internazionali, ultima delle quali la Convenzione dei diritti delle persone con disabilità, promulgata dall’assemblea generale dell’ONU il 13 dicembre 2006 e firmata dall’Italia il 30 marzo 2007.
In questi ultimi anni il dibattito pubblico e la richiesta alle istituzioni si è incentrata sulla richiesta della libertà di poter morire.
Ciò che noi chiediamo alle istituzioni è che i malati e le loro famiglie siano finalmente messi nelle condizioni di essere liberi di vivere.
Non bisogna dimenticare che la vita è dal concepimento alla morte naturale.
Quando l’embrione è stato prodotto non può essere abbandonato ed ha diritto ad essere riconosciuto come figlio da coloro che ne hanno consentito la formazione.
I genitori hanno il diritto-dovere di accogliere l’embrione, di prendersi cura di lui e del suo sviluppo.
I legami del sangue sono presenti sia nella formazione naturale, sia nella formazione artificiale.
Questa verità che proviene dalla natura fa vedere il comportamento superficiale, immorale di quelle coppie che ricorrono alla fecondazione in vitro per avere un figlio e poi al momento di assumersi la responsabilità dell’impianto scompaiono, lasciando gli embrioni orfani nei centri di conservazione.
(…) L’aborto non è un diritto, ma è un delitto. Fra tutti i delitti che l’uomo può compiere contro la vita, l’aborto procurato ha tali caratteristiche che il Concilio Vaticano II lo definisce abominevole.
L’accettazione dell’aborto nella mentalità, nel costume e nella stessa legge è il segno di una pericolosissima perdita della capacità di distinguere tra il bene e il male, anche quando si tratta del diritto fondamentale alla vita.
Di fronte ad una situazione così grave bisogna avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome.
(…) Invece di parlare di aborto si dice: interruzione della gravidanza. (…) L’aborto è un delitto che assume una particolare gravità perché viene soppresso un essere umano che si affaccia alla vita, il più innocente tra tutti, che non può essere considerato un aggressore e tanto meno un ingiusto aggressore.
Questo essere umano è debole, inerme, privo anche di quella minima forma di difesa che è data dal pianto del neonato. È totalmente affidato alla protezione e alle cure di colei che lo porta in grembo. Eppure spesso è proprio lei, la madre, a chiederne la soppressione o a procurarla.
La RU 486, (cioè il mifepristone), è una sostanza in grado di consentire alle donne che hanno scelto di abortire di farlo farmacologicamente, e non chirurgicamente.
La nostra regione ne ha autorizzato la sperimentazione presso l’ospedale Sant’Anna di Torino, non considerando che oltre alla questione etica, vi è un grave rischio per le donne che scelgono tale metodo per abortire, infatti la FDA (La Food and Drug Administration), l'agenzia federale americana incaricata del controllo dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha deciso di imporre misure più rigide in seguito al riscontro di rischi d'infezione o di altri disturbi gravi, in alcuni casi il decesso, in seguito all'uso della pillola RU 486.
(…) Bisogna partire dalla convinzione che la questione “aborto” non può essere considerata “un capitolo chiuso” della storia dell’uomo e liquidata come “definitiva conquista di civiltà”; condividendo la posizione di quanti negli anni hanno inteso contrastare il fenomeno dell’aborto senza colpevolizzare quelle mamme che sono state indotte con l’inganno ad una scelta tanto terribile e quindi, si ritiene fondamentale rilanciare con forza un dibattito regionale sull’aborto, perché si nasconde ai più piccoli la verità essenziale che l’aborto, qualunque ne sia la causa, è sempre un omicidio.

 


MCL Piemonte Bilancio consuntivo e preventivo

 

Dopo il 29 ottobre 2005, data del Congresso Regionale, in Piemonte il Movimento Cristiano Lavoratori ha iniziato una nuova vita puntando molto sulla cooperazione tra Unioni Provinciali cercando di migliorare i servizi per far crescere lo stesso Movimento consapevoli che senza il Movimento non vi sono i servizi e viceversa.
Questa Unione Regionale si è catapultata con un proprio comunicato stampa a difendere il Pontefice dagli spregevoli attacchi da parte di alcuni esponenti politici regionali di primo piano che accusavano il Santo Padre di ingerenze nella vita politica della Nazione.
In particolare si è voluto precisare che gli interventi della Chiesa sulla protezione della vita in ogni suo stadio dal concepimento alla morte naturale, la difesa della naturale struttura della famiglia quale unione tra un uomo ed una donna basata sul matrimonio e la protezione del diritto dei genitori ad educare i figli, non possono essere considerati un’ingerenza, ma solo la difesa del Cristianesimo e sono finalizzati ad illuminare le coscienze di tutti gli uomini.
La Chiesa non è né di destra né di sinistra, ma ha il dovere ed il diritto di intervenire in qualsiasi momento per salvaguardare i principi ispiratori del cristianesimo.
Numerosi incontri hanno caratterizzato questi due anni creando, grazie soprattutto all’impegno delle Unioni Provinciali. (…)
Concludendo, si può affermare che il bilancio di questi due anni è senza dubbio positivo, anche se c’e da evidenziare una nota dolente: l’autonomia finanziaria regionale.
(…) Mi auguro che, dopo la Conferenza Programmatica Nazionale, anche questo problema possa trovare soluzione.
Con grande piacere vi comunico che dal prossimo mese di febbraio entrerà in funzione il sito regionale del Movimento con una pagina riservata alle Unioni Provinciali e la responsabilità tecnica è stata affidata all’amico Ing. Vincenzo Pasino di Alessandria.
Volevo comunicarvi inoltre che questa Unione Regionale organizzerà entro il prossimo mese di giugno, una tavola rotonda con i politici locali e regionali per discutere di “VALORI CRISTIANI IN POLITICA”
Alla luce delle grandi manovre dei partiti politici italiani, questo Movimento ha il dovere di intervenire a difesa di quei Valori non negoziabili. (…)

 

 

Costantino Squeo

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria