“Lo sviluppo della città non ha solo una valenza economica, ma, in quanto tale, ne ha anche una sociale. Diciamo che vi sono due categorie di soggetti che occorre far dialogare con politiche comuni: i produttori di reddito e i portatori di valori.
I produttori di reddito sono coloro che vogliono essere attori economici che rischiano, piuttosto che limitarsi ad essere consumatori, mentre i portatori di valori sono tutte le famiglie e le persone che, nella nostra società secolarizzata, riaffermano il primato del loro valore sulla società e sui poteri pubblici.”
Di cosa hanno bisogno dal Comune queste due categorie di soggetti? I produttori di reddito hanno bisogno di “più mercato e meno comune”, mentre i portatori di valori hanno bisogno di politiche per la vita, per la famiglia, per l’educazione.
Tutti, però, produttori e portatori, hanno bisogno di “più servizi e meno assistenza e burocrazia”, perché vogliono essere soggetti protagonisti e liberi, non sottoposti ad un Ente Locale pervasivo e vessatorio o addirittura inefficiente.
“Vogliamo superare l’attuale modello di welfare state tradizionale, legato al concetto che la persona è destinataria di assistenza da parte del pubblico, incamminandoci verso la costruzione di un sistema di Welfare society dove i produttori sono i produttori e i portatori sono i protagonisti delle proprie iniziative.”
“Quali strumenti utilizzare? La sussidiarietà come metodo: non faccia il Comune quello che può fare il mercato; l’Ente Locale non deve sostituire, ma sostenere la libera azione dei produttori di reddito e delle loro formazioni sociali.
Bisogna poi investire sulle persone, cioè in capitale umano per garantire un futuro a noi e ai nostri figli, puntando sulla famiglia.
Ecco, noi dobbiamo essere i protagonisti di un’alleanza virtuosa tra produttori di reddito e portatori di valori, creando le condizioni perché si giunga a “meno assistenza e più promozione”, laddove promuovere significa favorire le libere scelte delle famiglie in una città ricca di opportunità”.
La serata, moderata da Fabrizio Priano, Presidente del Club, ha visto gli interventi di Laura Panelli (occorre che per le politiche sociali vi sia un interlocutore, come il Comune, che in questi anni non vi è mai stato, mentre invece si è coniugato con un dirigismo inutile e devastante); di Luca Rossi, capogruppo di FI al Consiglio Comunale di Valenza (il caso della città dell’oro; la casa di riposo e le sue problematiche). Ha concluso gli interventi dei relatori Fabio Tirelli, che ha ricordato come il motto dell’assistenza debba essere questo: “abbiamo aggiunto anni alla vita, ora aggiungiamo la vita agli anni”. Particolarmente interessante il passaggio di Tirelli sulla scelta del deficit da parte di Alessandria e Valenza, anziché scegliere di offrire servizi.