Al Congresso Provinciale rinnovo cariche di Alleanza Nazionale, Fabbio è stato accolto come ospite ed invitato a rivolgere un saluto all'Assemblea, poco prima che iniziasse la fase chiusa dei lavori congressuali.

Nella sala dell'Hotel Al Mulino di San Michele, Fabbio ha dedicato il suo breve intervento al tema dello sviluppo. Ecco uno stralcio del suo ragionamento.

"Siete ormai abituati a ritenere che l'Ente Locale comunale non possa risolvere i temi dello sviluppo, per cui rimane il fascino rituale della parola. La signorina Scagni ci ha orientato a pensare che se c'è un  problema, questo non è stato creato da lei e soprattutto lo devono risolvere altri. Una scelta di disimpegno di irresponsabilità come metodo, che non condividiamo.

Sappiamo invece di non poter dare sempre la colpa e gli oneri della nostra risalita agli altri livelli dell'ordinamento statale o all'Europa. Di questo passo si arriva al Creatore... Dobbiamo sfruttare invece, a fondo, le nostre risorse e le nostre idee. Perché è vero che è difficile avere buone idee, ma è altrettanto vero che, nel caso si avessero, è assai più facile finanziarle con risorse economiche.

Allora il nostro impegno per la comunità alessandrina è quello di cercare buone ed innovative idee, affinché, accentuandone la libertà, essa sappia rispondere con risorse proprie alle mutate condizioni e al declino che ormai da un decennio la caratterizza.

Avere buone idee, significa anche sapere dove andare, dove portare la propria comunità, essere punto di riferimento per la nostra realtà locale. Io diffido sempre di chi si dice leader e non sa dove portarmi!

Ma L'ente Locale, alla fine, può guidare lo sviluppo? Può orientarlo? Può creare opportunità per la società civile affinché questa sappia generare utili sociali ed economici?

Ne sono convinto. Per esempio può incentivare o diminuire i fattori produttivi, come le aree industriali ed artigianali ovvero agire non erodendo territorio all'agricoltura, e recuperando a fini diversi il costruito. O ancora, dotare le proprie aree di servizi avanzati di comunicazioni, rendendole più attrattive. Oppure costituire società di marketing territoriale che contattino le imprese e ne orientino l'insediamento nel nostro territorio.

Ma non basta: l'Ente Locale comunale può alzare o abbassare i livelli di mobilità della gente. La ZTL è solo un esempio di come - in Alessandria in modo sbagliato - si possa intervenire sulla questione. E, si basi bene che questo potere è reale. Quando si impedisce ad un cittadino di raggiungere un punto del centro storico con il proprio automezzo è decisione che lede la libertà. Ci deve essere qualcosa di ben più alto in gioco per utilizzare questo potere: l'inquinamento o la salute, ad esempio. Ma se ciò poi no avviene?

Sempre sullo stesso piano, un Comune come quello di Alessandria può incrementare o ridurre la mobilità delle merci in area urbana oppure dettare regole per la loro circolazione.

Ma soprattutto un Comune come quello di Alessandria deve imboccare la strada della scelta dello sviluppo. Deve sapere quale direzione prevalente dare alla città. Deve trovare una direzione.

Da tempo stiamo lavorando al progetto dell'industria culturale e turistica in Alessandria: è una novità importante. Avremo modo di approfondire e di decodificare nel programma le linee essenziali di questo progetto.

Dunque un Ente Locale che sappia volere sviluppo e sia in grado di individuare strade nuove e percorrerle.

Così potremo infondere fiducia per avere fiducia dalla cittadinanza.

Diciamo chiaro ove andare e la gente avrà fiducia in noi. Diciamo chiaro che partire dal territorio e dalle realtà sociali è il fulcro della nostra azione (...)"

Cliccare sulle icone per ottenerne l'ingrandimento