“Ancò ca son stanca travajè
la mi storia avò chintè,
e a vòj parlè del me pajs,
andònda ca jò avi el me radis”

Proprio le radici, riscoperte e raccontate, sono le protagoniste de ‘La storia del mi Pais e d’la su Gent’ di Maria Teresa Guerci Sambuelli (Nucci), presentato nella sede Soms di Cantalupo. Tra gli intervenuti, il sindaco Piercarlo Fabbio che ha sottolineato il valore del dialetto, “una vera e propria lingua, una sorta di lingua segreta, interiore, che serviva ai sottomessi per non farsi intendere dal potente di turno, di norma straniero, che cavalcava la scena della città. Tradotto oralmente per secoli, con le modificazioni di una lingua viva, quasi fino ai nostri giorni, si è trasformato in radice culturale, retaggio da non perdere per non impoverire la nostra identità”.

Per questo il lavoro della professoressa ‘Nucci’ è doppiamente importante, “perché riporta il dialetto alla sua dimensione di importanza linguistica per un’intera comunità e perché riscopre d’un colpo un modo di parlarsi che era dei nostri padri. Dando una lezione chiara e netta: recuperare, riprovare, ritornare a comporre un pensiero in vernacolo, sapendo che quel codice antico non è spirato ma trova una nuova dimensione culturale, materia per intellettuali”.
Al libro è dedicata una sezione della trasmissione ‘La mia cara Alessandria’ di domani sera, curata dal primo cittadino, in onda tutti i martedì dalle 21 dalle frequenze di Radio Alex.