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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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08/10/2010

Alessandria e le 100.000 rose

Una pianta di rose per ogni cittadino. Saranno piantumate nei prossimi mesi a cura dell'AMAG. Un auspicio per una città che sta per ritornare ai Centomila abitanti

   

Alessandria e le 100.000 rose

Le città sono isole urbane di calore. Trattengono, con il loro patrimonio edilizio e la impermeabilizzazione stradale, il calore della natura, oltre a quello prodotto dalla forte concentrazione di attività umane e concorrono ad innalzare la temperatura del pianeta. Il surriscaldamento globale muove dunque anche dalla nostra permanenza nelle città? Come fare per alleviarne gli effetti? Riprodurre in ambiente urbano le condizioni che già sono presenti nel contesto rurale. Come? Andando ad accentuare la copertura di aree cementificate con immissioni di verde e aumentando la dotazione di alberi in città. A queste ragioni rispondeva l'intervento in piazza Marconi, peraltro interessante e piacevole anche dal lato meramente estetico. E il plebiscito con il quale i concittadini mi hanno comunicato di trasformare l'esperimento in definitiva sistemazione sta a segnalare che la predisposizione alla natura e al bello in Alessandria è particolarmente accentuata.
Proprio cercando di coniugare i principi della riduzione nella produzione del calore e del CO2, abbiamo pensato e presentato un progetto che nei prossimi mesi realizzeremo. Lo abbiamo chiamato: "una rosa per ogni alessandrino", ma il titolo, come al solito, non fa onore ai numeri e all'ambizione dell'idea. In collaborazione con il gruppo Amag, che così svolgerà un'azione di compensazione ambientale per i lavori condotti in città, ecco dunque come si opererà: si piantumeranno 100.000 piante di rose in 40 punti diversi della città e dei sobborghi. Ogni aiuola sarà dotata di impianto di irrigazione automatico. La manutenzione di questi nuovi o rinnovati siti sarà svolta dallo stesso gruppo Amag. In aggiunta a ciò verranno messi a dimora 250 alberi di consistente fusto in sostituzione di vecchie piante tagliate o abbattute nei nostri viali o come nuovi impianti. Le essenze scelte saranno quelle autoctone: gelsi, tigli, platani, carpini. In alcuni casi - come per il gelso - si tratta di un'operazione che tende a salvaguardare un'essenza che sta scomparendo progressivamente dalle nostre campagne. I lunghi filari di gelso che marcavano i nostri campi, o solo definivano i confini tra le proprietà, sono del tutto scomparsi. Un recupero, quindi, anche interessante dal punto di vista botanico.
Nel presentare alla città il lavoro, non ho fatto cenno allo sforzo che ogni giorno viene condotto dall'amministrazione comunale per rispettare il patto che la città di Alessandria ha stipulato con la Commissione europea, la covenant of major, in virtù della quale entro il 2020 occorrerà ridurre del 20% le emissioni di CO2. Bene, il progetto di Amag, ben spiegato dal presidente Repetto, risponde a questa esigenza, poi, soprattutto, piaceranno i colori, il verde, il decoro, la migliore sistemazione estetica. Aumenterà la bellezza complessiva di Alessandria. E questo è un effetto, diciamo collaterale, che considerare piacevole non è certo residuale.

 

 

Piercarlo Fabbio

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