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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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15/03/2010

AMIU: privatizzione sì, ma tutelando i lavoratori

Incontro dei dipendenti AMIU con il Sindaco, che spiega ciò che consente di fare la legge e ciò che ha in mente l'Amministrazione per salvaguardare i posti di lavoro. Presenti i sindacalisti dell'UGL

   

AMIU: privatizzione sì, ma tutelando i lavoratori

“Ho ritenuto giusto raccontare ai lavoratori dell’AMIU la posizione dell’Amministrazione, visto che mi pare si stia speculando sul destino dei dipendenti”.
Così il sindaco Piercarlo Fabbio ha esordito all’assemblea degli operatori AMIU, cui ha esposto le linee guida dell’Amministrazione sulla dismissione di una parte della quote della società. All’incontro hanno partecipato i membri del consiglio di amministrazione, la direzione dell’azienda e circa 35 dipendenti.
Le organizzazioni sindacali avevano nei giorni scorsi fatto circolare un comunicato, in cui si invitavano i lavoratori a non partecipare all’assemblea e a non ascoltare le “sirene di Fabbio”.
Il Sindaco ha comunicato l’avvio del procedimento, da parte dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici, di Lavori, Servizi e Forniture, che vuole accertare la legittimità degli affidamenti in house ai soggetti gestori pubblici del servizi di gestione integrata dei rifiuti urbani.
“Sono state esaminate – ha detto il Sindaco – 28 aziende, di cui 9 sono state dichiarate conformi alla legge, la conformità di altre 12 è subordinata al rispetto di alcuni parametri, 9 sono state dichiarate non conformi: tra queste ultime anche l’AMIU. La gestione “in house” secondo i decreti legge Bersani del 2008 e Calderoli del 2009 è da considerarsi tramontata, dal 2011 alle aziende non resterà che andare in gara con i gestori privati per aggiudicarsi la gestione dei servizi, o individuare con gara pubblica un partner privato, cui alienare almeno il 40 per cento delle quote e la gestione dei servizi. Questa seconda soluzione ci è sembrata la più percorribile anche perché ci permette di tutelare il patrimonio dell’AMIU, anche in termini di posti di lavoro”.
“L’azienda – ha osservato l’assessore ai Rapporti con le Partecipate, Luciano Vandone –, nel 2010 chiuderà il bilancio in pareggio, il che significa che si è completato il suo risanamento, anche grazie all’aumento della TIA, aumento che graverà in misura molto ridotta sui cittadini in quanto l’incasso diretto della tassa da parte del Comune permetterà di recuperare l’IVA. Il processo di riordino dell’azienda è stato completato e questo permetterà ai lavoratori di guardare al futuro con tranquillità anche se voci false e gratuite continuano a dipingere un’AMIU in grande difficoltà finanziaria”.
I lavoratori hanno chiesto rassicurazioni rispetto alle affermazioni secondo cui “il Comune vuole vendere parte dell’AMIU per fare cassa”, che vi sarebbe un esubero di personale, che dipendenti con 25-30 anni di lavoro rischierebbero di “essere buttati fuori”, che l’AMIU rischia di essere smembrata.
“Abbiamo chiesto ad AMIU – ha risposto il Sindaco – di reinternalizzare i servizi più redditizi, prima affidati a cooperative, come il taglio dell’erba, affinché il personale possa essere interamente impiegato in attività che ci permettano di mantenere il pareggio finanziario. Con il nuovo assetto societario AMIU potrebbe inoltre organizzare servizi commerciali come, per esempio, il settore delle energie rinnovabili. Ma oggi questo non è possibile: con l’affidamento in house infatti è inibita la funzione di attività commerciali che, per legge deve essere parte “irrisoria” del fatturato dell’azienda”.
Il Sindaco ha poi espresso i suoi dubbi su alcune decisioni che spetta alla politica adottare e che il primo cittadino ha messo a disposizione di un confronto largo e aperto: “Cogliamo l’occasione della scadenza del contratto di servizio, il 31 dicembre 2010, per tentare di operare su un mercato meno congestionato di offerte, come accadrà il 1 gennaio 2012, oppure no? Cediamo una quota dell'AMIU fra il 40 e il 60 per cento, oppure ci riserviamo non meno del 40%? Si tratta di una situazione in itinere che può essere valutata trovando il punto d’incontro più favorevole. Pensiamo di aver difeso i dipendenti dell’AMIU, di cui apprezziamo il lavoro; AMIU rimane un’azienda strategica per la nostra Amministrazione, per questo manteniamo una forte presenza nell’assetto societario. Le aziende non strategiche si dismettono, non si mantengono nemmeno in parte”.


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