Il progetto di Piazza della Libertà

Piazza della Libertà, nel cuore dalla città, è un grande spazio di forma quadrata circondato da un insieme eterogeneo di edifici: alcuni anonimi, risalenti ai primi anni del secolo scorso, ma di un qualche garbo ambientale; alcuni, costruiti in anni più o meno recenti, decisamente brutti; infine quattro edifici a scala monumentale.
Palazzo Ghilini, un edificio barocco di notevole qualità; il Palazzo del Municipio, un edificio di fine '700 di buona qualità; il Palazzo della Posta, un edificio razionalista di notevole qualità.
Lo spazio centrale della piazza è delimitato, sui quattro lati. da una doppia cortina d'alberi: lo spazio interno è attualmente adibito a parcheggio; l'anello esterno alla circolazione veicolare. In anni recenti la crescita degli istituti bancari al piede degli edifici ha espulso dalla piazza molte attività commerciali e sopratutto conviviali come bar e pasticcerie contribuendo a rendere la piazza sempre meno vissuta sopratutto nelle ore serali.
Il nostro progetto modifica in parte l'immagine e gli usi della piazza esistente.
L'edificio principale è diviso, al livello della strada, in due parti tramite un taglio diagonale che funge da porta d'ingresso alla piazza per chi arriva dal lato opposto: lo spazio più grande ospita una mediateca: lo spazio più piccolo un bar-ristorante.
Annessi all'edificio principale, sul lato piazza, una loggia ed un edificio plurifunzionale dove lo spazio più ampio serve per riunioni, concerti, mostre d'arte e altro; lo spazio più piccolo è una cappella che reintroduce sulla piazza, più in termini simbolici che funzionali, la presenza dell'istituzione religiosa; un parziale risarcimento della distruzione della romanica cattedrale di San Pietro, effettuata da Napoleone che trasformò lo spazio preesistente in una piazza d'armi; la cappella è inoltre un contrappunto alle istituzioni civili che è una caratteristica tipica di gran parte delle piazze italiane nei centri storici.
L'edificio principale insieme con l'edificio plurifunzionale e la loggia definiscono uno spazio proiettato sulle tracce della cattedrale, spazio conviviale particolarmente adatto per funzioni all'aperto.
I nuovi edifici introducono funzioni che cercano di vitalizzare la piazza anche nelle ore serali; due piani di parcheggio interrato eliminano la presenza delle automobili. Sulla piazza vengono disegnate, con marmo bianco, le tracce ipotetiche della cattedrale di San Pietro, ulteriore richiamo della cattedrale abbattuta.
Nel 1935 il Palazzo della Posta introdusse sulla piazza un elemento, per quei tempi, di forte contemporaneità; a questo edificio ci siamo prioritariamente riferiti nel progettare i nuovi edifici sia in termini concettuali, una ripresa del concetto di contemporaneità, sia in termini formali attraverso la forte orizzontalità dei campi vetrati e delle pareti cieche che dialogano con l'orizzontalità del palazzo della posta; un riferimento ancor più diretto è la parete a nord dell'edificio plurifunzionale su cui proponiamo l'intervento di un artista come risonanza del mosaico di Severini al piede del Palazzo della Posta.
Un grande tetto giardino, che recupera in quota la continuità coi viali alberati a terra, luogo di socializzazione e di quiete, offre una lettura privilegiata della piazza e del disegno delle tracce del duomo.
Sul lato opposto fontane e giochi d'acqua sono integrati con una cortina costituita da elementi verticali che parzialmente mascherano la vista del Palazzo della Banca d'Italia ed accelerano la percezione di Palazzo Ghilini.

Arch. Vincenzo Testa
Arch. Prof. Franco Zagari