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Sabato 11 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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29/11/2009

Il grande gioco dell'Europa per Alessandria al MAPIC

La città presente alla più grande rassegna del retail. Una grande occasione che il sindaco Fabbio commenta così. Galleria foto di Albino Neri

   

Il grande gioco dell'Europa per Alessandria al MAPIC

C’è un grande gioco in Europa. E ci si può iscrivere da tempo. C’è chi ha iniziato qualche hanno fa ed è avvantaggiato e chi, come Alessandria, inizia quest’anno, ma pensa di recuperare il tempo perduto fin qui.
Il gioco vede contrapposte le città europee, neppure divise per classi demografiche, ma catalogabili per caratteristiche rese disponibili al croupier: il luogo ove insistono, la nazione e le sue regole, il sistema viabile, la dotazione di servizi, le aree a disposizione per insediamenti o riconversioni, la capacità di sognare dei suoi amministratori, di pensare in grande al punto da iscriversi, appunto, a questo gioco. Non sottrarsi a mettersi in mostra, ma predisporsi al rischio di battersi e vincere, subire battute d’arresto, passare la mano, perdere, ma senza mai lasciare il tavolo.
Ecco che, al di là del fatto che Alessandria è al centro del vecchio triangolo industriale Genova, Torino Milano, oggi in grado di enormi potenzialità di reddito e di realizzazioni – come non pensare alla continua dinamica di cambiamento di Milano o alle grandi prospettive del porto di Genova o, ancora alla strategia dell’alta capacità della Torino-Lione – e che brandelli di questo sviluppo passano per forza dalla nostra città, che così conferma e legittima le virtù altrui, si delinea la nostra identità di giocatori: il reticolo viario, una Cittadella, fortificazione militare del Settecento, praticamente intonsa che attende di realizzarsi come luogo della cultura e del verde, aree di buon dimensionamento orientate alla logistica, un hub ferroviario tra i più grandi del Paese, la capacità della città di plasmare eventi che reggano e riempiano la disponibilità di tempo libero, l’orientamento alla costruzione di un nuovo Ospedale di interesse nazionale da circa 600 posti letto, una rete commerciale di grande livello per la qualità e la composita offerta, la trasformazione di ampi spazi interni alla città, nel suo centro, precedentemente occupati a fini militari…
Tutto può essere spiegato a chi vuol essere nostro interlocutore, ma gli altri giocatori sappiano che la nostra forza sta nel sogno. Il sogno di trasformare – insieme ai miei concittadini – una città mesopotamica in una moderna città media che viva non solo di espansione del costruito ma anche di processi di recupero della qualità ambientale dopo che per decine d’anni una parte del suo territorio è stata sottoposta al vilipendio da uomini come noi che avevano un solo difetto: pensare al presente e non al futuro, coniugando questa idea con una sensibilità ecologica assente o miope, nel migliore dei casi. E anche questa, se la si guarda bene, è una stupefacente, straordinaria opportunità. Il sogno di sapere che è possibile svilupparsi senza necessariamente erodere troppo terreno alla natura. Il sogno di percorrere la via di offrire la città allo sguardo di chi si mostra interessato e trova in Alessandria interlocutori disposti a condividere il rischio di grandi intraprese. Il sogno di poter levigare le regole della burocrazia per ridurre tempi e modi del suo procedere tradizionale. Il sogno, più grande, infine, di imporre, al lento procedere di una città media che ha eretto il grigio a suo colore principe, il cambiamento come metodo.
Ciò portiamo al tavolo da gioco e ci accontentiamo di vincere qualche mano… per ora.

 

Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria


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