L’Amministrazione Comunale ha effettuato l’analisi dettagliata dei dati di flusso di traffico conseguenti all’abbattimento del Ponte Cittadella e lo studio di due alternative, aventi a scenario le rotatorie “Liceo Scientifico” e “Cavallotti”, con le ipotetiche situazioni conseguenti in caso di “apertura” della prima.
Si è rilevato che il provvedimento di “chiusura”, deciso per indirizzare gli automobilisti alla scelta di percorsi alternativi, sta producendo l’effetto desiderato, ossia il cambiamento delle abitudini degli automobilisti: i veicoli che da via Giordano Bruno utilizzano la Tangenziale per raggiungere il nord della città sono passati, infatti, da 255 a 330 all’ora.
I risultati evidenziano che l’unico ramo viabile in crisi nel caso di rotatoria “chiusa” è quello di spalto Borgoglio in ingresso in città e nella sola corsia, delle tre, che conduce alla svolta a sinistra per effettuare l’inversione di marcia alla rotatoria “Cavallotti”.
Ben diversa la criticità, invece, nel caso di rotatoria “Liceo Scientifico” “aperta”: il flusso dei 680 veicoli che, attualmente, effettuano l’inversione a U nell’altra rotatoria, diluendosi nel ramo viario di spalto Borgoglio, impedirebbe, infatti, l’uscita dalla città agli oltre 1800 mezzi rilevati dalle ore 17.30 alle 18.30 creando conseguenti ingorghi nel centro urbano.
Si è constatato, inoltre, che le due situazioni non comportano, invece, differenze sostanziali in tutti gli altri rami viabili.
Queste analisi confermano la necessità di mantenere l’attuale provvedimento, in considerazione, anche, degli ulteriori benefici che deriveranno dalla realizzazione della rotatoria antistante il Palazzetto dello Sport.
È stata, inoltre, presa in esame la situazione degli utenti del servizio Eccobus nelle fermate di Via Giordano Bruno e Via Vecchia Torino, con un confronto fra i dati rilevati fra il 15 giugno e il 14 luglio 2009 (prima dell’abbattimento del Ponte Cittadella) e quelli fra il 14 settembre e il 13 ottobre 2009 (dopo l’abbattimento): la media giornaliera evidenzia una scarsità di passeggeri tale da non giustificare l’istituzione, nella zona, di un servizio ad orario.