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25/10/2009

Nuove fognature in Fraschetta. L'AMAG potenzia il progetto

Incontro con la cittadinanza a San Giuliano Nuovo per preentare i nuovi lavori. un investimento sostanzioso per la qualità della vita

   

Nuove fognature in Fraschetta. L'AMAG potenzia il progetto

Grande affluenza ha caratterizzato l’appuntamento di giovedì sera a San Giuliano Nuovo in cui l’Amag ha presentato i lavori di estensione fognaria in atto e in programma nella zona della Fraschetta.
La presidente della Circoscrizione, Rosanna Stirone, lo ha definito “momento molto importante per un territorio che ha visto un grande sviluppo economico con insediamenti industriali e abitativi al quale, prima d’ora, non si era data risposta in termini di adeguamenti tipici di ogni società civile”.
Alla presenza del sindaco, Piercarlo Fabbio, degli Assessori Ugo Robutti, Gianpaolo Olivieri e Luciano Vandone, dei consiglieri comunali Giuseppe Caridi, Giuseppe Farina e Massimo Piccolo, il presidente dell’Amag, Lorenzo Repetto, supportato dal suo Consiglio di Amministrazione e dagli apparati tecnici del Gruppo, ha introdotto una riflessione generale sul Piano Organico degli interventi della Fraschetta, non ritenendo corretto limitare il discorso ad una analisi settoriale.
“Questo progetto è frutto del lavoro e dell’impegno – dice il presidente Repetto – di risorse interne all’Amag. Queste iniziative si concretizzeranno nella realizzazione di un impianto chimico-fisico di depurazione, da 120.000 abitanti equivalenti, che, in termini di sviluppo e di accesso alle aziende, permetterà a quest’area di avere un ritorno di benessere e maggiore qualità della vita”.
L’analisi è proseguita con l’indicazione di un dettagliato cronoprogramma degli interventi e l’esame di alcuni casi particolari in un’area molto vasta, con conseguenti condizioni di costo molto elevato: “Rispetteremo i tempi – continua Repetto – ed entro la fine del 2011 intendiamo portare la città ad un livello di rete fognaria del 94-95 per cento, partiti dal 60 per cento rilevato dalla fotografia della città fatta al nostro arrivo, nel novembre 2007”.
L’investimento è calcolato in 20 milioni di Euro di risorse quasi esclusivamente provenienti dalla realtà Amag: fino ad oggi sono stati finanziati, infatti, dalla Regione Piemonte, 750.000 Euro su un altro progetto che sono stati assunti da questo.
“Fondamentale è la collaborazione dei cittadini – conclude Repetto – con i quali noi vogliamo rapportarci per ascoltare le diverse istanze. Garantiamo, inoltre, particolare attenzione a questa zona nel controllo dell’acqua: 3 volte alla settimana monitoriamo i pozzi e 2 volte alla settimana le reti”.
Il sindaco, Piercarlo Fabbio, ha definito l’appuntamento “importante e operativo poiché ci permette di verificare la situazione di sviluppo degli interventi presentati qualche mese fa e sui quali qualcuno si era mostrato un po’ scettico. Altre azioni future saranno particolarmente interessanti poiché prevedono l’utilizzo di ribassi d’asta, come avvenuto a Valle San Bartolomeo, per consentire di dotare zone non ricomprese nel piano progettuale”.
Sulla Fraschetta, inoltre, il sindaco ha indicato l’ulteriore obiettivo: cominciare a garantire una qualità di vita superiore ad una zona che ha dovuto subire la compromissione del territorio dovuta all’insediamento del polo chimico che ha dato reddito ma che, nel corso del tempo, ha inquinato: “Già nel 1946 studi effettuati individuavano cromo esavalente nelle falde interne all’azienda”.
“Il nostro sforzo è a tre livelli – prosegue il sindaco -: cercare di aiutare la natura a fare più in fretta a depurarsi; garantire la purificazione delle acque con l’insediamento del nuovo depuratore delle acque reflue ai margini della Bormida e intervenire sulla vicenda del Rio Lovassina, inquinato a monte, e con problemi di portata per i quali occorre pensare ad uno scolmatore, un canale parallelo. Noi non ce la faremo a fare tutto con le nostre risorse ma, considerato il Piano Generale, cominciamo ciò che è di nostra competenza e per cui abbiamo le risorse: un intervento da 4.500.000-5.000.000 di Euro. Per le altre azioni avremo bisogno del supporto di altri soggetti che cercheremo di coinvolgere per restituire un bene primario che a questa zona è stato progressivamente tolto: l’acqua di prima falda. Nel passato alcuni hanno operato come figli del loro tempo, ora altri operino come figli del nostro. Il primo cantiere, Via Coscia a Mandrogne, ha rappresentato un cambio di era”.


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