12 giugno 2008. Giornata Finley in Alessandria. Ma soprattutto giornata dedicata ai giovani e alla fine delle fatiche scolastiche (esami a parte). Così ho dato retta a mio figlio Filippo, a Marco Bagliano e a Giorgio Innocenti e mi sono fatto convincere. Era bella l'idea di consegnare il centro della città, il palazzo comunale ai ragazzi e alle loro famiglie dopo anni in cui se una cosa doveva essere fatta per i giovani, doveva necessariamente essere lateralizzata in qualche area minore della città. Invece no... Se, quando ero giovane ed andavo per concerti pop, un sindaco mi avesse offerto la parte più pregiata della sua città per un'esibizione del Banco, della PFM, dei New Trolls o di qualche altro gruppo famoso dell'epoca, pur senza conoscerne nome, inclinazione politica o chissà che altro, ne avrei comunque decretato la sua pazzia... Non sono cose serie, avrei pensato... Eppure sono cose serissime, me ne sono accorto giovedì, perché è serissima l'emozione di una teen ager che grida i nomi dei Finley, esattamente come le teen-agers degli anni Sessanta per i Beatles. Sono cose serissime le domande che ragazze giovanissime hanno fatto ai quattro ragazzi in conferenza stampa. È una cosa serissima attendere giorni e giorni con l'ansia che cresce il momento del concerto oppure accamparsi fino dal mattino contro le transenne per essere più vicini, al momento giusto, ai propri idoli. Perché è una cosa serissima... divertirsi senza un incidente, senza una parola mal detta, senza una azione deleteria. Questo è l'insegnamento di quei novemila giovani che hanno conquistato a modo loro uno spazio poi che d'altri non è. E la mia autodefinizione di pazzia si stempera un po' nel ringraziamento che devo a mio figlio, ai suoi amici e ai miei collaboratori del Comune per il gesto immenso che hanno fatto fare ad Alessandria.

Piercarlo Fabbio

sindaco

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