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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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03/02/2005

Un piano di protezione civile annegato nella politica

Approvato dal Consiglio Comunale, ma la maggioranza rifiuta le offerte di miglioramento dell'opposizione. Una sindaco che preferisce non guidare, e si chiama fuori...

   

Un piano di protezione civile annegato nella politica

Rare volte, in politica, si hanno dimostrazioni immediate delle proprie analisi. Peccato, perché questo servirebbe a disinnescare bugie, a smascherare ragionamenti bizzarri anche se complicati, a rivelare quanto di strumentale vi sia in talune riflessioni, magari offerte all’opinione pubblica come oro colato da alte cariche istituzionali.

Così è successo – ennesima disavventura – alla Sindaco di Alessandria che solo pochi giorni fa ringhiava al cielo la saldezza della sua maggioranza e l’insufficienza a stare in gioco dell’opposizione. La prima, cioè il centrosinistra, scevra da ogni falla e assolutamente adatta alla situazione alessandrina. Peccato che la maggioranza “scagnireggente” avesse per ben tre volte perso l’opportunità di portare a termine alcune decisioni che ad essa stavano a cuore, non garantendo alla città almeno quel numero legale che è il portato minimo di ogni coalizione governativa.

La seconda, invece, cioè l’opposizione, adatta più al filibustering che all’azione costruttiva. Inidonea, dunque, alla bisogna urbana.

Forse quello che mi ha più colpito non è certo l’analisi di maniera condotta dalla prima cittadina, del resto quanti governano hanno l’insana tendenza di accollare all’opposizione – la quale non ha strumenti di decisione - la loro incapacità di tenere posizione e di garantire risultati, quanto il chiamarsi sopra le parti, come essere superiore e distaccato e quindi incolpevole ed incolpabile da qualsivoglia critica.

L’excusatio non petita (accusatio manifesta) è un atto tanto inutile, quanto impolitico, perché la Sindaco ha dato l’impressione di non guidare un’orda assatanata di governo che balza dalle trincee pronta a combattere il nemico che ad essa vuole impedire di cambiare il capoluogo, ma di guardare gli stanchi avversari che si fronteggiano dalla sua turris eburnea intoccabile e ascetica. Peccato, quest’idea di un Sindaco stilita non ci era ancora passata per la mente.

Ebbene, come prima dicevo, non si è dovuto aspettare più di tanto per avere dimostrazione dell’inadeguatezza di parole, amarezze, rammarichi e aggiuntiva drogheria di sentimenti prodotti in quantitativi industriali dalla Sindaco. È bastato portare in discussione il Piano Comunale di Protezione Civile e attendere qualche minuto la richiesta dell’opposizione: ritiro di un documento carente e criticabile, per una sola settimana, al fine di presentare proposte migliorative per un atto che riguarda la sicurezza di tutti i cittadini e non tanto l’identità delle forze politiche in campo. Netto diniego dell’assessore, vacui richiami all’amore e all’amicizia tra i popoli della politica cittadina e poi un bel tuffo nel vuoto pneumatico di un voto di maggioranza che caratterizzerà per sempre il Piano. E dire che qui non si parla né di interessi, né di convenienze, ma di operatività in caso di eventi calamitosi, di riduzione del danno, di prevenzione dei rischi, di capacità di intervento nei confronti dei concittadini sofferenti.

Così discutevamo di mancanza di una consistente lettura del territorio e della sua occupazione socioeconomica, dell’assenza di una parte dedicata alla formazione, alle esercitazioni, all’informazione, della carenza di mansionari, che caratterizzerebbero, sì, le procedure necessarie per intervenire con razionalità al momento del bisogno. Ma nulla è servito a scuotere dal torpore dell’autoreferenzialità una maggioranza che si ritrova solo quando si chiude in se stessa e non dialoga con l’altra parte della città.

Forse migliorare il migliorabile, accettare l’ennesima profferta di proposta dell’opposizione, evitare di negare al ragionamento che la Sindaco aveva fatto qualche ora prima il benché minimo barlume di veridicità sarebbe stato un buon affare anche per la maggioranza. Ma quando si è così distanti dal vero, non basta neppure la dura realtà a smentirti.

 

Piercarlo Fabbio

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria