“Il Pdl, accusato fin dalla sua costituzione di essere di plastica, si sta muovendo di più di una Sinistra rimasta abbastanza abbarbicata alle sue ataviche liturgie e, di fatto, allo scarso movimento”. E lo sta facendo, secondo Piercarlo Fabbio, sindaco di Alessandria, presente a Roma nell’Auditorium della Conciliazione per il Consiglio nazionale del Pdl, cominciando dall’elezione del Guardasigilli Angelino Alfano a segretario politico. “Un grande elemento di novità per un partito vincolato da rigidità dettate dalla governance di Silvio Berlusconi: l’acclamazione di oggi dà l’idea della raggiunta coesione del partito. Le presunte critiche del giorno prima sono state così sotterrate dalla grande standing ovation che ha accompagnato la proclamazione di Alfano”.
Un partito serio. “Presidente – ha detto il neosegretario rivolto a Berlusconi – lei ha sempre detto che il Pdl è monarchico e anarchico. Ebbene, lei si è annoiato a fare il monarca, gli altri no a fare gli anarchici”, rimarcando la necessità d’ora in poi di “creare un meccanismo semplice di regole e sanzioni”. Per questo, secondo Fabbio, il commiato del leader non è dal partito ma da quella gestione omnicomprensiva che lo vedeva uomo di partito e di governo. “Si tratta di un’innovazione alta: Berlusconi resta infatti premier indiscusso ma il Pdl si muove verso una dimensione che consenta di costruire una compiuta democrazia. Principio che ci fa ben sperare per il recupero dell’elettorato che si era allontanato da una forza politica troppo ferma rispetto ai cambiamenti richiesti dal Paese”.
E se manca ancora un disegno prospettico forte, è di certo forte la dichiarazione dei valori dello stare insieme. Si chiude l’era delle quote 70-30 fra ex azzurri ed ex An per essere 100 per cento Pdl. “Con una grande attenzione – sottolinea il sindaco di Alessandria – alle autonomie locali, elemento che non era tra le caratteristiche naturali del codice genetico del Popolo della libertà”.
Durante il dibattito il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha rimarcato come i temi di interesse di Pdl e Lega non collimino totalmente. “Resta il fatto però che non si governa con le paure ma con i valori e le prospettive di crescita di una nazione”. “E questo – conclude Fabbio – vale, prima di tutto, per i Comuni, amministrando il presente, prendendo dal passato gli insegnamenti migliori per progettare un futuro solido e di certezze. Alessandria lo sta facendo con il Piano strategico di sviluppo, scritto dalla città, perché si possa davvero crescere insieme, tutti protagonisti attivi e consapevoli”.