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Lunedì 23 dicembre 2024

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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15/11/2010

La lotta agli evasori salverà i Comuni?

Seconda battuta con Gianni Trovati. Quanto nero c'è in Alessandria? E servirà per migliorare i conti degli Enti Locali? Per Fabbio, l'emersione è un fatto di giustizia fra chi ha sempre pagato le tasse e chi le ha eluse

   

La lotta agli evasori salverà i Comuni?

Seconda domanda:

 

Gianni Trovati (Il Sole 24 ore): “Io non conosco la situazione specifica di Alessandria, ma tutte le statistiche dicono di questa possibile emersione del nero che potrebbe pareggiare i conti: maggiore vastità in alcune regioni del Mezzogiorno e una minore vastità nei centri di provincia nel nord. Questo non rischia di creare anche un ulteriore problema territoriale in questo quadro complessivo e un difficile riequilibrio dei conti tra prima del federalismo e dopo il federalismo?”

 

Sindaco: “Tutto ciò che riguarda l’applicazione del principio di equilibrio nei confronti della realtà territoriale non può trasformarsi in disequilibrio, ma è un elemento estremamente positivo anche per coloro che le tasse le pagano, hanno pagato l’ICI e hanno regolarmente il loro immobile accatastato.
Verificando i dati, gli stessi media hanno pubblicato che esiste una evasione molto ampia dell’accatastamento degli immobili, quindi una conseguente potenzialità di recupero. Così come esiste una potenzialità di recupero molto alta sulla TIA, perché i ruoli non sono stati aggiornati con attenzione nel corso del tempo, e che, non si andasse dietro alle modifiche che avvenivano nella società. I margini di evasione e di conseguente recupero, quindi, sono molto alti in un Comune come quello di Alessandria. Non so se, poi, questi nuovi introiti garantiscano la possibile copertura dei deficit strutturali degli enti locali; i pubblici amministratori, come il sottoscritto, hanno risposto nel frattempo con entrate straordinarie, cioè con l’alienazione dei propri beni. Quindi non si è sostanzialmente impoverito in maniera massiccia il patrimonio perché un comune come Alessandria, che ha un debito di 130 - 140 milioni di euro, ha 500 milioni di euro di patrimonio, quindi, sta largamente al di sotto della propria capacità di indebitamento e ha larghi spazi di garanzia sull’indebitamento futuro.
L’incidenza dell’indebitamento sulle entrate ha un valore di 1.3, 1.4: un ulteriore indicatore di normalità.
Certo è che, chiedendo sempre di più, e dovendo dare sempre di più, vi è un problema da trasmettere alla politica. Mi spiego meglio: il pareggio di bilancio è indice di buona amministrazione, ma non può essere l’unico indicatore che fa valutare una amministrazione pubblica. Molte volte, infatti, quel pareggio è raggiunto formalmente. La politica, oggi, ha invece bisogno di garantire servizi di qualità, di rilanciare la propria economia in modo che possa rispondere alla crisi e assicurare che il reddito creato dal rilancio dell’economia, sia superiore per la propria comunità.
Vero è che non esiste solo il sistema pubblico, ma anche quello privato. Io vi parlo di una città che ha un tasso molto alto di presenza di multinazionali; nella nostra zona sono presenti Solvay Solexis e Michelin, - tanto per dare un’impressione della grandezza delle companies che operano sul nostro territorio -. Solvay Solexis, per esempio, ha deciso che lo stabilimento del polo chimico di Alessandria sia quello di riferimento e di investimento per tutto l’Europa e, nei prossimi anni, produrrà 50 milioni di euro. Il Comune di Alessandria questa cifra la mette a disposizione in due anni, quindi il rapporto di investimento su quel territorio è assolutamente sbilanciato tra il sistema privato e pubblico.
Chi investe e rilancia, in un territorio dato, è il sistema pubblico; è, in effetti, il Comune più che altri enti. Poter recuperare, perciò, coloro che non si allineano rispetto alla possibilità che ha la nostra realtà economica di tenere la crisi e governare il rilancio, probabilmente è un’operazione interessante.
Finora ci hanno detto di ridurre gli sprechi, tagliare la spesa corrente, eliminare il costo della politica. I costi della politica sono stati eliminati o ridotti per legge, la riduzione degli sprechi è davvero difficile quando si assottiglia sempre di più lo spazio di spesa discrezionale. Della partita corrente del Comune di Alessandria (circa 90 – 95 milioni di euro), 75 – 80 milioni sono di spesa rigida, quindi la spesa discrezionale che la politica può gestire è francamente ridotta.
Gli sprechi si vanno a tagliare sulla “discrezionale” perché è difficile farlo sulla rigida e sul personale. Non si deve pensare che, un domani, si possa attivare una politica di riduzione del numero del personale perché, mi pare, che non ci siano nemmeno le condizioni. Di contro, la dinamica dei salari è crescente, e ciò vuol dire che l’incremento della spesa rigida è sempre più deciso. Allora, non potendo tagliare sul personale e sulle spese correnti di tipo rigido, come i mutui, - altrimenti non si potrebbero fare investimenti e questi occorre farli se vogliamo rispondere alla crisi -, dobbiamo per forza agire per trovare nuovi spazi di recupero nella società.
Coloro che fino ad ora hanno regolarmente pagato le tasse, hanno contribuito, hanno pagato la TIA e non hanno eluso le indicazioni che il Comune offriva loro, ci hanno consentito, finora, di fare buona amministrazione pubblica. Allargare questa platea, significa migliorare e aumentare il bouquet di servizi che una città offre ai suoi abitanti”

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria