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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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15/10/2010

Il territorio è sviluppo

Intervento del Sindaco Piercarlo Fabbio alla Giornata del Territorio. L'approccio all'economia e la negoziazione con gli stakeholders sul futuro di Alessandria

   

Il territorio è sviluppo

Grazie per avermi invitato, grazie al preside Viarengo che ci ospita, alla Confindustria, al Collegio Costruttori e alla Regione perché ci aiuta a riflettere su questi temi così importanti per un Comune capoluogo.
Tutte le volte che si parla di territorio, in realtà si pensa esclusivamente all’approccio urbanistico, ma l’aspetto urbanistico fa parte di un sistema più complesso, che sta all’interno dello sviluppo economico.
Il tema del convegno è particolare e richiama entrambi gli approcci che oggi sono sul tappeto nel dibattito economico: quello che presuppone, all’interno di un mercato libero, una Pubblica Amministrazione che sia in grado di non mettere lacci e lacciuoli, che sia in grado di defiscalizzare e, quindi, di avere un alto tasso di semplificazione. L’altro approccio riguarda un mercato in cui il pubblico intervenga con politiche di settore o di area oppure di fine specifico.
Sul versante della semplificazione negli Enti Locali si tende a fare già molto, ma tante questioni rimangono sulla carta perché nella realtà finiscono per essere estremamente difficili da percorrere. Ricordo che la legge regionale 20, che consente alle varianti strutturali di aver un percorso molto più semplificato rispetto al passato (tre anni, oggi, anziché quattro nel passato), ha creato più di qualche problema. La tempistica delle procedure dipende molto anche da come gli attori in campo applicano ed interpretano la norma. Tre anni sono comunque un’eternità, per chi governa. Tra pensare, modificare e attendere che questa modifica vada in campo, un pubblico amministratore in buona fine non può incidere sulla trasformazione del territorio di competenza. Anche la semplificazione, dunque, non può essere solo sulla carta; deve essere un elemento che travolga il sistema e si renda disponibile al mercato.
Il secondo tema riguarda cosa fare per il mercato se il mercato ha bisogno di politiche di fine specifico. Noi ne facciamo alcune, per esempio i bandi per le Pari Opportunità, però riteniamo di fare qualche cosa di più utile al mercato quando progettiamo lo sviluppo.
Il Piano Strategico di Sviluppo è un esempio di come si progetta e si negozia lo sviluppo di una comunità insieme agli attori che stanno sul mercato. Noi siamo arrivati alla prima bozza di un corposo volume di circa 700 pagine sulla visione del futuro di città, grazie al lavoro di Valerio Malvezzi e degli operatori economici, delle categorie, degli operatori sociali e culturali, in una parola degli stakeholders.
Oggi, Alessandria, sa dove andare: nelle filiere corte, nel settore cerealicolo, nell’energia, nell’agricoltura, nell’industria, nelle innovazioni tecnologiche, nell’innovazione finanziaria, nell’internalizzazione, nell’innovazione del capitale umano. Sappiamo che la città gradisce essere accogliente e in grado di progettare misure a sostegno del comparto commerciale. Sappiamo dove vuole la direzione dello sviluppo di Alessandria, perché la medesima città ce l’ha detto. Dove vuole, poi, andare “la città che sa dove andare” è un problema politico. Avendo a disposizione un plafond di conoscenza sarà più facile per le forze politiche condurre scelte in sintonia con la città.
Oggi gli uomini vogliono camminare e comunicare. Per camminare, una città come Alessandria è molto attrezzata: vi sono autostrade che si intersecano, è vicina al triangolo industriale, sono previsti corridoi europei che passano nei pressi o addirittura tagliano in due il territorio comunale e quello provinciale. Per comunicare siamo ancora un passo indietro, occorrono autostrade telematiche, luoghi ove debbano essere inserite grandi centrali di dati, perché altrimenti si finisce solo per andare a raccogliere la comunicazione, che è ricchezza, da altre parti.
Per noi, governo del territorio vuol dire, quindi, aiutare il mercato, essere nel mercato e in qualche modo negoziare, prima di governare, vari fattori di sviluppo. Ci sono, di fatto, tre aree di governo che di interesse: la pianificazione urbana che poi si trasforma in urbanistica, l’energia e le innovazioni nel campo del rifiuto come risorsa. In questi comparti stiamo facendo molto con le nostre partecipate. Il Comune di Alessandria ha una quarantina di partecipate. Un sistema da semplificare e che già abbiamo sfoltito rilasciando settori non strategici, oppure abbiamo alleggerito ricucendoci un ruolo di mero controllo in alcune aziende.
L’irizzazione dei Comuni non ci interessa, mentre, ad esempio, ci interessa che l’ambiente diventi una grandissima occasione di sviluppo. Alessandria è firmataria della Covenant of Mayor, cioè del Patto dei Sindaci. Con Torino, Venezia, Milano, Roma e Lodi, Alessandria è fra le sei città italiane che hanno firmato da pionieri, due anni fa, con la Commissione Europea per ridurre del 20% la produzione di CO2 entro il 2020, e quindi deve mettere nei suoi processi decisionali la tutela e lo sviluppo ambientale. La città deve fare mercato, sistema e sviluppo con i temi collegati all’ambiente.
L’ultima questione la pongo sull’Università. Da troppo tempo si confonde didattica e ricerca. La didattica va sostenuta per effetto della presenza di più atenei su questo territorio: l'Avogadro e il Politecnico. La ricerca va rinforzata con strumenti specifici orientandoli al mercato. Il Comune esce dalla logica dell'assistenza alla ricerca e diventa protagonista per raccogliere risorse insieme insieme ai dipartimenti universitari e metterle a disposizione delle imprese per migliorare i prodotti e i processi.
Le piccole e medie imprese, che non hanno i danari per far sì che il loro prodotto resista all’internazionalizzazione e alla concorrenza in modo da mantenerlo inalterato in termini di successo nel tempo e nello spazio, devono riuscire con i danari pubblici a sostenere lo spunto, l'avviamento della ricerca. Queste sono le cose che per noi significano gestione e sviluppo del territorio. In questo momento stiamo facendo queste cose e siamo particolarmente interessati a come il convegno si svilupperà e per quello che dirà, perché riteniamo da qui di misurare le nostre interpretazioni e di avere anche risposte ad alcune nostre domande per cui la risposta non è ancora stata espressa.

 

 

Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria

Alessandria, 13 ottobre 2010 - aula magna Università Avogadro - mfsn

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria