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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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07/02/2010

La sicurezza urbana è anche mediazione

Il Sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio, porta i saluti all'apertura del corso 2010 per agenti della Scuola di Polizia. E parla delle contrastanti esigenze di una comunità e della necessità di trovare una composizione tra interessi divergenti che migliori la coesione sociale

   

La sicurezza urbana è anche mediazione

Autorità, Comandante, grazie per l’invito e ben tornato al prefetto Maddalena che ha spiegato che il suo non è solo un ritorno in senso fisico, ma anche una ripresa di competenze sull’area territoriale alessandrina.
In questi ultimi anni si è cercato sempre più di coordinare un rapporto tra la città e la Scuola di Polizia, in modo che quest’ultima non fosse vissuta come un corpo estraneo, e che la città capisse quanto fosse importante la presenza di una scuola. Qualche evento si è realizzato; un rapporto naturale e reale c’è fra la gente, v’è necessità di ribadirlo, probabilmente non c’è neppure bisogno di accentuarlo esageratamente. Bisogna continuamente ricordarlo, riprenderlo, riproporlo. Il giuramento degli agenti dell’ultimo corso in piazza della Libertà, è stato un esempio di come questo rapporto naturale che vi è fra città e scuola di Polizia si concretizzi. Occorre ora cercare di andare oltre, bisogna aprire la scuola alla città e far sì che la città capisca come questa apertura non sia una regalia, ma un percorso da intraprendere con la massima attenzione.
Tale cammino vede le istituzioni locali anch’esse impegnate sul piano della sicurezza. Messa da parte la diatriba giuridica sull’ordine e la sicurezza pubblica, c’è un nuovo concetto sul quale stanno lavorando i sindaci, che è quello della sicurezza urbana. Il decreto legge “Maroni”, poi convertito nella legge 125/2008, indica di cosa si tratti e quindi offre un ambito di intervento ai sindaci e agli strumenti che essi hanno a disposizione. In primis la Polizia Municipale, ma anche la “forza”, nel momento in cui il sindaco la richiama con ordinanza, che comunica preventivamente al Prefetto affinché tale “forza” metta a disposizione. Questi aspetti indicano che c’è uno spazio di sicurezza aggiuntiva che i sindaci devono garantire. Essendo essa aggiuntiva, non può essere alternativa ma deve coordinarsi, e la legge stessa indica alcuni percorsi per farlo.
Un esempio è quello successo in Alessandria con l’attivazione del progetto “100 Telecamere” e la possibilità di usare le ordinanze, anche contingibili e urgenti, per questioni di sicurezza urbana, per tutelare i beni e per rafforzare la coesione sociale.
I sindaci devono essere posti sul piano di coloro che non ritengono di avere a disposizione un ambito riservato, ma che pensano di potersi coordinare attraverso il “Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza” con le Forze dell’Ordine. Da quando la legge ci ha consentito di percorrere tale via, con il Prefetto, il Questore e i Comandanti delle Forze dell’Ordine, abbiamo cercato anche di migliorare l’interpretazione della nuova normativa.
Sono uno dei ventidue sindaci firmatari della Carta di Parma; quelli a cui ogni tanto il Ministro degli Interni fa riferimento; uno strumento che permette ai primi cittadini di riportare le esigenze e le richieste più puntuali della popolazione, defalcandole dal lavoro incessante della Polizia di Stato e dalle altre Forze dell’Ordine. Io ritengo che questo tipo di azione sia molto importante e migliori giorno dopo giorno.
Alcune volte ci è consentito scegliere se, per esempio, un comportamento dissociativo di alcuni debba essere affrontato esclusivamente con l’approccio penale oppure se invece (ad esempio gli schiamazzi notturni), non sia il caso, anche per la giovane età di coloro che conducono certi atti, attivare una sanzione di tipo amministrativo, che pesa meno sulle spalle di chi che la riceve, ma, ad esempio – se di una certa entità – richiama in causa il ruolo educativo della famiglia. Anche questa è un’azione di moderazione e di coesione sociale che i sindaci devono pensare di fare.
Ne parlo, perché è di questi giorni il richiamo da parte di alcuni cittadini, sugli schiamazzi notturni connessi alla presenza all’interno della città, di esercizi pubblici che stanno aperti anche fino a tarda notte. In questo caso bisogna decidere se reprimere in modo esagerato, oppure se è sufficiente tentare una serie di mediazioni attraverso le ordinanze che prevedono sanzioni amministrative. È un fatto che tenendo aperte queste strutture in città, si evitino le cosiddette morti del sabato sera altre conseguenze, assai più gravi della sopportazione sociale degli schiamazzi notturni.
Abbiamo deciso questa azione di mediazione, ragionando sulla realtà e ritenendo che la sicurezza non sia esclusivamente repressione o prevenzione, ma anche grande capacità di mediazione fra le richieste dei cittadini, la disponibilità di risorse in nostro possesso, e la capacità delle Forze dell’Ordine di coordinarsi tra loro.
In questi anni abbiamo visto che la percezione di sicurezza in una città come Alessandria, è migliorata; la gente si sente più sicura, nonostante esistano ancora episodi, luoghi, fatti che possono orientare verso una percezione di insicurezza. Essendo migliorata la percezione di sicurezza, che è un effetto, di fatto possiamo considerare come migliorata anche la sicurezza reale di questa città.
Noi riteniamo di andare in questa direzione e so che dalla Scuola di Polizia, questi principi, valori e concetti verranno certamente trasmessi ai futuri agenti di Polizia di Stato, i quali avranno un bagaglio culturale in più: quello di potersi raffrontare nel corso della loro attività, anche con il nuovo concetto di sicurezza urbana e potersi, inoltre, coordinare con ulteriori strumenti di polizia giudiziaria che vengono messi sul territorio da parte del sistema dei Comuni.

 

 

Il sindaco di Alessandria
Piercarlo Fabbio
 

 

Alessandria 2 febbraio 2010

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria