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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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20/02/2009

Università di Alessandria: un accordo di programma rivoluzionario

Inaugurazione dell'Anno Accademico 2008-2009 nella nuovissima aula magna della facoltà di Scienze Matematica e Fisica. L'intervento del Sindaco Fabbio pochi minuti prima della firma dello storico documento

   

Università di Alessandria: un accordo di programma rivoluzionario

Magnifico Rettore, Professori, componenti del Senato Accademico, Studenti, Autorità, cittadini,

150 milioni di euro è cifra consistente. Secondo recenti indagini effettuate da un Dipartimento della Facoltà di Scienze Politiche dell’Avogadro, costituisce la spesa per università sul nostro territorio (stipendi, manutenzioni, spese di esercizio, ecc.), ma il valore complessivo della ricchezza prodotto in termini di PIL su base provinciale tocca i 15 miliardi di euro. Ciò vuol dire che l’Università del Piemonte Orientale, da sola, raggiunge circa l’1% del PIL provinciale. Tutto questo in termini di valore economico. A ciò dovremmo unire il valore del capitale umano prodotto. Un valore economico in aggiunta, dunque, e non in sostituzione di altri settori.
Il sistema Italia, in un contesto di rivisitazione del sistema Europa all’interno della crisi, mantiene peculiarità positive: in particolare il fatto che continua a valorizzare l’impianto manifatturiero come elemento strategico di produzione della ricchezza nazionale. Dimostrazione di questo assunto è il fatto che nell’anno 2008 noi siamo stati il secondo paese europeo in termini di bilancia commerciale, con segno positivo nel manifatturiero, subito dopo la Germania. Siamo dunque nella leadership dei paesi industrializzati europei e mondiali. Il dato italiano appare come in controtendenza.
Ma per mantenere tale trend positivo occorre investire nella ricerca. Tuttavia nell’indicatore inerente i brevetti non siamo in posizioni ugualmente soddisfacenti, perché in Italia ne registriamo circa 3.500 all’anno, cioè circa 10 al giorno. Vi sono Paesi a noi vicini decisamente più dotati, che hanno una capacità di brevettazione sensibilmente superiore. Nelle manifatture siamo competitivi, ma non lo siamo allo stesso modo nella formalizzazione del prodotto della ricerca applicata. Siamo molto competitivi nel settore delle manifatture avanzate, ma non produciamo adeguati e corrispondenti risultati nella ricerca applicata.
Quindi chiediamo all’Università che ci aiuti a colmare questo fabbisogno. Chiediamo un impegno forte, sistematico prolungato nella ricerca orientata ai processi produttivi. Ecco perché siamo sponsor della idea della Cittadella della Scienza e della tecnologia. Crediamo che sia la chiave di volta dello sviluppo della ricerca per la città e per la Provincia di Alessandria.
Abbiamo da poco sbloccato l’ annosa vicenda dell’ex mercato ortofrutticolo all’ingrosso, che è stato liberato e stiamo procedendo con la sua valorizzazione, mirata alla creazione del pensionato universitario e di tutti i servizi annessi e connessi. Questo è un elemento utile anche per l’apertura della nostra Università agli studenti ed ai docenti stranieri in visita ed in permanenza nella nostra città.
Inoltre, nel contesto dell’acquisizione della Caserma Valfrè dall’agenzia del demanio al patrimonio comunale, stiamo ipotizzando la rilocalizzazione della Facoltà di Giurisprudenza, un fiore all’occhiello dell’offerta formativa ed innovativa sul nostro territorio, esempio anche di didattica inserita nel contesto territoriale.
Siamo consapevoli tuttavia del fatto che stiamo vivendo un momento di congiuntura economica avversa. La crisi ha 4 direttrici di uscita, tutte orientate alla creazione di un effetto non pro ciclico ma anticiclico:
a) Un’economia orientata all’internazionalizzazione;
b) Un’economia basata sul settore manifatturiero e non sulla finanza facile e sui servizi di mercato chiuso;
c) Un sistema competitivo nell’innovazione tecnologica e quindi nella ricerca applicata;
d) una struttura delle fonti di bilancio rinnovata in termini di credito e con una politica di patrimonializzazione aziendale, necessaria per competere in un mercato globale.
In particolare, il quarto punto è di estrema attualità, come recentemente ricordato anche dal Presidente della Camera di Commercio intervistato dal giornalista Bruno Vespa: chiediamo la creazione di un effetto anticiclico, cioè un sostegno finanziario alle imprese da parte delle banche, ed un sostegno intellettuale alle imprese da parte dell’Università.
Oggi si celebra anche la stipula dell’accordo di programma quadro tra Provincia, Comune ed Ateneo, che da anni si era arenato. Giova sottolineare che non è una firma di rito, ma il contenuto dell’accordo è rivoluzionario rispetto al passato. Gli enti locali infatti non sono più finanziatori più o meno disinteressati e distratti rispetto alle tematiche una volta considerate “interne” al mondo accademico, sia in riferimento alla didattica sia alla ricerca.
La novità dell’accordo sta invece nel fatto che i soggetti finanziatori, nell’ambito di un quadro di bilancio compatibile con le proprie disponibilità, ma definito in misura certa sul piano triennale, discutono ed entrano direttamente nel merito dell’offerta formativa, ma soprattutto della ricerca. Sotto questo secondo aspetto, gli enti finanziatori non devono più essere oggetto di richieste unilaterali di questa o quella facoltà, o dipartimento universitario, ma invece essere partecipi, attraverso i propri legali rappresentanti e i propri assessori alla ricerca ed università, nel concordare insieme, in modo aperto, in un tavolo comune, le tematiche e le priorità, di anno in anno.
Questo diverso approccio metodologico fa sì che l’Università sia considerata un partner strategico, a condizione che la sua offerta didattica e la sua produzione scientifica in termini di ricerca (sia pura, sia applicata) venga contestualizzata nel bacino territoriale di riferimento.
Non una Università comoda perché sotto casa, ma una Università utile e necessaria al proprio territorio, e con questo fortemente integrata. Una Università che non solo chiede contributi, ma che anche offre preziosi servizi al territorio e al sistema socio economico locale, pubblico e privato, nel quale vive.
Prova nel sia il fatto che la pianificazione strategica del Comune capoluogo vede proprio nei due Atenei presenti sul questo territorio i partner strategici per l’asse denominato della “conoscenza”, che è considerato il fattore di sviluppo di tutte le economie con trend di crescita importanti negli ultimi anni, per esempio quelle del bacino del sud est asiatico (Cina, India), che per certi versi, con particolare riferimento alla produzione di capitale umano e di ricerca scientifica hanno raggiunto, ed in alcuni settori superato, i risultati delle economie capitalistiche più avanzate. Giova ricordare anche che il piano strategico di sviluppo, citato nell’accordo di programma quadro che oggi andiamo a siglare, vede proprio l’Amedeo Avogadro già coinvolto con 4 dipartimenti nell’analisi diagnostica territoriale, di cui due della facoltà di scienze politiche, uno della facoltà di giurisprudenza, ed uno della facoltà di economia.
Tutto questo è l’esempio concreto del riconoscimento che la Città di Alessandria, ripone nel ruolo strategico dell’Università come fattore di produzione di reddito e di capitale umano territoriale.

Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria


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