Dimensione del carattere 

Lunedì 23 dicembre 2024

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

Ricerca avanzata

07/05/2008

Il Comune investe sulla sicurezza

Perchè è un diritto di tutti ed un dovere di ognuno. Un articolo del Sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio

   

Il Comune investe sulla sicurezza

La sicurezza non è, dal punto di vista giuridico, un servizio obbligatorio di un Ente locale, ma questa amministrazione intende occuparsene direttamente. Questo orientamento ha precise conseguenze, per esempio in ordine alle priorità degli stanziamenti di bilancio, che dovranno trovare quanto necessario ad investire, come vedremo, in tecnologie, persone, azioni di coordinamento con le forze dell’ordine. Va precisato, al riguardo, che ai sensi della L.121/81, la polizia municipale non è annoverata tra le forze dell’ordine. Ciò posto, e con queste precisazioni, il Comune di Alessandria vuole occuparsi di sicurezza per due ragioni. La prima è perché, come si vede dalla cronaca purtroppo recente, sia locale che nazionale, il problema della sicurezza è diventato di straordinaria attualità. La seconda è perché il Comune può e deve fare la sua parte per aiutare le forze dell’ordine ad agire in un contesto più monitorato, studiato e controllato. Questa la nostra linea politica; vediamo ora i primi passi concreti già effettuati. Per prima cosa, una città non è sicura se le sue vie di notte non sono bene illuminate. Ad oggi, sono state cambiate già 13.000 lampade su tutto il territorio comunale, con un effetto di aumento di luminosità del 25%, a parità di consumo energetico e senza costi aggiuntivi per la collettività. A ciò aggiungiamo l’installazione di 81 nuovi corpi illuminanti in molte vie cittadine buie e pericolose come piazzetta Bini, Via Morbelli, via delle Orfanelle, via De Giorgi, mentre si sta ulteriormente potenziando Via Mazzini. E di ciò molti cittadini già si sono già accorti o stanno accorgendosene.
Il secondo provvedimento concreto è la decisione di installare, complessivamente, 100 telecamere sull’intero territorio del Comune. Lo scopo non è, come avevo promesso in campagna elettorale, quello di fare multe agli automobilisti, ma quello di creare una rete di controllo di sicurezza. Le prime 16 telecamere sono in corso di installazione in tutte le vie e piazze principali, ed altre 20 telecamere saranno installate a breve sia in zona cimitero sia nei cimiteri dei sobborghi, sovente zone di atti di micro-criminalità. Qualcuno dirà che la tecnologia non impedisce il crimine: vero, ma costituisce un deterrente ed un mezzo efficace di monitoraggio e pronto intervento. Le telecamere saranno infatti collegate e monitorate in una Control Room, presso il comando della polizia municipale, con un servizio attivo tutto l’anno, ventiquattro ore al giorno. Se si pensa che la prima città d’Italia in fatto di videosorveglianza, Milano, ha un piano di 900 telecamere, facendo un rapido conto tra i suoi 3,7 milioni di abitanti ed i nostri circa 93.000, si scopre che Alessandria, con una rete di 100 telecamere, sarà la città più controllata tecnologicamente d’Italia. Aggiungo che anche questa seconda azione potrà non avere costi aggiuntivi per la collettività, per effetto di particolari contratti di sponsorizzazione o di allungamento dei termini di concessione con le aziende. Ma le telecamere sono funzionali ad un pronto intervento. Ecco allora il terzo atto del piano attuato. Le attuali quattro zone di pattugliamento della città da parte delle forze dell’ordine (due in capo alla Polizia di Stato e due in capo ai Carabinieri), vogliamo siano portate a sei zone. Questo sarà possibile grazie ad un nuovo piano di pattugliamento concordato con le forze dell’ordine, con una definizione di aree più piccole, e quindi più sorvegliate, e l’introduzione di due nuove pattuglie operanti su 24 ore, una della Polizia di Stato ed una della Polizia Municipale. In pochi mesi quindi, prima ancora che sia redattto definitivamente il piano di sicurezza, intendo realizzare una città più illuminata di notte, più sorvegliata con uomini e tecnologie. Ma questo è solo l’inizio. Il quarto passo che faremo è, come da nostro programma, agire sul punto debole della prevenzione e repressione del crimine: l’attività di investigazione. Verrà istituito un ufficio per la sicurezza. A cosa serve? A raccogliere dati, studiarli, trarre informazioni, gestire le notizie e le segnalazioni dei cittadini, mantenere rapporti aperti con le comunità di immigrati, insomma fare “intelligence”. Una volta, nella Alessandria dei nostri padri, in cui tutti o quasi ci si conosceva per essere “il figlio di” o il “fratello di” o la “cugina di”, in un ambiente chiuso e protetto, non era necessario. Lo diventa in una città moderna, multietnica, aperta e oggetto di cambiamenti demografici e sociali. Per prevenire facili ironie, diremo subito che non intendiamo certo fare “gli sceriffi”, né sostituirci alle forze di pubblica sicurezza, quanto piuttosto creare una rete di conoscenze atte a trasmettere a queste tutte le informazioni, non solo per reprimere, ma soprattutto per prevenire il crimine. Queste quattro sono le prime azioni, concrete, che il Comune sta facendo, senza uscire dalla legalità ma anzi contribuendo a creare una cultura del rispetto della legge, senza speculare politicamente su un senso di ansia diffuso, ma creando invece sommessamente e senza clamori, ma con tenacia ed in modo pragmatico, le condizioni per vivere in una città più illuminata, più controllate e pattugliata, e con una rete diffusa di prevenzione e raccolta delle informazioni. In tale direzione questa amministrazione si muove oggi, attuando il proprio programma, ascoltando di buon grado ogni suggerimento costruttivo proveniente dalle forze politiche o dalla società civile, consci come siamo del fatto che la sicurezza non è un tema di proprietà di nessuno, ma un diritto di tutti.

 

Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria