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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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29/03/2008

Piero Magrassi: il socialismo della preveggenza

L'orazione funebre ufficiale del Sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio, in morte di Piero Magrassi, primo cittadino dal 1967 al 1972. L'uomo, l'amministratore, la politica

   

Piero Magrassi: il socialismo della preveggenza

Orazione funebre in morte di Piero Magrassi, sindaco emerito di Alessandria
29 marzo 2008 - Chiesa di San Giovanni Evangelista

 

È un misto di onore ed orgoglio che mi pervade nel momento in cui sono invitato a prendere la parola per ricordare l’azione politica di un grande Sindaco di Alessandria.
Perché Piero Magrassi, consigliere comunale dal 1956, medico, tortonese, è già un personaggio quando diviene sindaco nel 1967. Sfrutterà appieno i cinque anni che i destini politici gli affidano, fino al 1972, anno della seconda rivoluzione nelle alleanze politiche di governo in Alessandria, essendo la prima certamente afferente al 1964, che segna il termine del lungo percorso (dal 1947) di Nicola Basile e l’avvento di una nuova stagione per una coalizione di centro sinistra, capeggiata da Amaele Abbiati.
Dopo Magrassi vi sarà una lunga teoria, 23 anni, di giunte rosse e le sue convinzioni sulle alleanze avranno maggiore concretizzazione nell’altro palazzo di piazza della Libertà: la Provincia.
Socialista, dunque, e sarebbe quasi banale sottolinearlo in un secolo, ove i primi cittadini del garofano rosso saranno la gran parte dei Sindaci alessandrini, ma di un socialismo diverso. Più nuovo per l’epoca, alla ricerca di una dimensione più moderna, più autonomo anche dalla sua stessa storia.
Ispirato da Francesco De Martino, il socialismo di Piero Magrassi, è un’ideologia in progresso: vi è il rilascio graduale e convinto della società classista che il PSI aveva condiviso nel dopoguerra con il PCI, per individuare una nuova dimensione sociale.
Sono i ceti medi, i piccoli imprenditori, le categorie più produttive a far da riferimento al socialismo di Magrassi. L’uomo politico si staglia quindi come vero e proprio apripista, in sede locale, di una visione che prevede il distacco della tradizionale colleganza strategica con il PCI e che sceglie la DC come partner di un disegno comune.
Vero è, quindi, che la predilezione di un’alleanza di governo locale con i cristiano democratici sia da intendersi come fortemente strategica e concorde: la preferenza va a riferimenti sociali che non dimentichino i lavoratori, ma li accomunino non certo al grande capitale, ma a quegli imprenditori che quotidianamente vivono il rischio d’impresa con il loro costante impegno in azienda.
E’ un modello che già allora funziona e dà frutti. La terminologia di riferimento è diversa, si parla di interclassismo, ma dentro le parole i contenuti sono straordinariamente simili a ciò che sarà ripreso, trent’anni dopo, per il passaggio dalla prima alla seconda repubblica e che oggi è effettiva realtà politica del Paese.
Così, l’alpino Piero Magrassi, combattente partigiano nella brigata Pinan Cichero, condannato a morte dal Tribunale di Torino, coniuga una nuova azione amministrativa basata sullo sviluppo economico, perché la base sociale, prima ancora che elettorale di riferimento, intende investire in questo senso le proprie richieste, le più recondite esigenze.
Le scelte amministrative saranno conseguenti: l’insediamento dello stabilimento Michelin a Spinetta Marengo è il frutto di un ragionamento che Magrassi condivide con Abbiati ed attua con la forte coesione del vecesindaco Attilio Castellani.
E’ uno strabiliante momento decisionale, difeso tra la squassante congerie delle polemiche che il PCI offre al Consiglio Comunale ed alla valutazione di un’intera città in attesa di verificare in quale direzione sarà sancito il proprio sviluppo.
Se nelle prossime ore la municipalità potrà offrire, in una mostra dedicata ai cento anni della Michelin, la riproduzione degli atti di quel Consiglio Comunale, lo si deve alla fermezza ed alla convinzione con le quali Magrassi seppe difendere e confermare quella decisione, anche se le risultanze che dobbiamo ricercare nella storia hanno ben altro tenore, perché sono costituite da maggiori reddito e occupazione per migliaia di famiglie alessandrine e da un disegno di reindustrializzazione che non avrà più uguali nella nostra storia.
È un quadro di città, che prevede le prime aree industriali espulse dal concentrico urbano, che viene sancito dalla necessità di un Piano Regolatore che sappia tener conto delle spinte innovatrici dell’economia, allora ben interpretate dalla politica: ne nasce una forma di Alessandria giunta fino a noi. È quella che oggi vogliamo innovare, ma quanti anni ha retto?
Da lì alle grandi infrastrutture il passo è breve, ma non semplice, né intuitivo. Il sindaco Piero Magrassi elabora, persegue e dà corpo all’idea di una tangenziale, allora assai lontana dal costruito, che abbracci la città, scolmi il traffico d’attraversamento del Cristo, ponga le basi per aggirarla e la colleghi con rapidità ai suoi caselli stradali.
Certo, il Cristo, la grande seconda città di Piero Magrassi, quella ove la sua missione alta veniva quotidianamente esercitata con certosina capacità relazionale, con bonomia, con intelligenza e professionalità. Il Cristo, dicevo, non poteva non essere segnalato come il luogo dell’esistenza più ancorata e radicale del medico; del cittadino Piero Magrassi, a tal punto che, pur nel dolore non può spuntar una sorta di sorriso ricordando le parole di Angiolino Rossa che lo presentava al Santo Padre in Vaticano con questa locuzione: “Santità, le presento il medico del Cristo”.
Forse in questa fugace rappresentazione verbale sta molto del carattere di Piero Magrassi, grande amministratore pubblico, innovatore convinto, uomo politico capace di decisioni straordinarie, persona ricca di umanità, di trascinanti passioni verso l’individuo, di travolgente generosità ed altruismo.
A nome della tua città, caro Piero, queste mie parole non sono un atto dovuto, ma un inchinarsi alla tua grandezza, un riconoscimento al tuo coraggio, una devozione all’uomo che la .politica aveva intesa come alto servizio alla causa della propria comunità, al bene di Alessandria.


Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria