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23/01/2005

Sul Consiglio Superiore della Magistratura

Un articolo di Giuseppe Bianchini, dirigente organizzativo comunale di Forza Italia Alessandria sulle caratteristiche dell'organo e sulle tutele che la Costituzione pone nei confronti dei Magistrati.

   

Sul Consiglio Superiore della Magistratura

Cos'è questo "monstrum" che, negli ultimi tempi, appena viene nominato fa fibrillare politici, avvocati e cittadini?

Non è senz'altro un tabernacolo dinanzi al quale l'Italia intera deve essere prona. È composto senza dubbio di uomini seri e ben preparati, cittadini Italiani a cui, però, la Costituzione Italiana, stranamente, dà una configurazione "bulgara", con maggioranza di due terzi di Magistrati eletti dai Magistrati stessi, a cui si aggiungono il Primo Presidente ed il Procuratore Generale di Cassazione e minoranza di un terzo dei componenti eletta dal Parlamento e scelta tra professori universitari in materie giuridiche ed avvocati. Alla maggioranza precostituita dei Magistrati, v'è da aggiungere quello che fa la differenza rispetto alle altre categorie sociali;e, cioè, che a presiedere il Consiglio Superiore della Magistratura è deputato il Presidente della Repubblica.

E qui non si capisce perché il Presidente della Repubblica debba presiedere le riunioni dell'Ordine dei Magistrati e non anche quelle degli altri ordini, sempre che i magistrati siano cittadini come gli altri. Se invece i Magistrati non fossero un "ordine", come recita l'attuale Costituzione ma un "potere" come i mass media indebitamente asseriscono, allora è inevitabile che il Presidente della Repubblica debba presiedere, per ragioni di par condicio, anche gli altri poteri dello Stato, cioè Parlamento e Governo. A questo punto dove finirebbe la democrazia?

V'è, poi, da chiedersi: ma i Magistrati sono cittadini Italiani così indifesi da avere necessità di un organismo di Stato, presieduto dal Capo di Stato che li difenda quando tutti gli altri cittadini, per affermare i loro diritti, patrocinare le loro giuste rivendicazioni e difendere le loro conquiste si devono affidare ai vari Sindacati, che sono organizzazioni non di Stato?

Se i Magistrati non la spuntassero in Consiglio Superiore della Magistratura, che, nei fatti, è un "Sindacato di Stato" - ma è mera ipotesi da laboratorio, perché, ovunque, quando una corporazione chiama gli associati rispondono - potrebbero partire all'attacco con il loro "sindacato privato", l'Associazione Nazionale Magistrati, che programma scioperi bianchi, scioperi ordinari, assemblee permanenti, cioè, in sostanza, boicottaggio dell'attività giurisdizionale, senza che il Governo possa fiatare in merito. Sembra esorbitante che in Italia vi sia solo per i Magistrati una duplice efficace tutela, anzi una triplice speciale tutela, perché alle promozioni, ai trasferimenti ed alla designazione degli incarichi, a cui provvedono loro stessi in Consiglio Superiore della Magistratura o con pressing dell'Associazione Nazionale Magistrati, v'è da aggiungere l'apprezzabile aggiornamento stipendiale con un "meccanismo particolare", mentre tutte le altre categorie devono piangere lacrime amare per avere una manciata di euro in più di aumento.

Perché mai un Poliziotto od un Carabiniere, funzionalmente dipendenti dai Magistrati, non può ambire ad eguali diritti?

È possibile mai che il Consiglio Superiore della Magistratura, i cui membri togati e non togati non sono eletti dal popolo Italiano, ritenga che il Ministro di Grazia e Giustizia non debba ficcare il naso nella organizzazione degli Uffici (non nelle sentenze, a cui nessuno pensa), della cui eventuale fallimentare organizzazione egli dovrà rendere conto ai suoi elettori quando si ripresenterà per chiederne il voto? Perché, poi, la Corte Costituzionale, come asserisce il Sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti, in una recente intervista, "ha già stabilito che in un eventuale conflitto di attribuzione sul concerto per gli uffici direttivi, tra CSM e Ministro di Grazia e Giustizia, è quest'ultimo che deve cedere"?

Con tutto il retroterra di tranquillità economica dei Magistrati - in servizio, in pensione e nella buonuscita - la maggioranza degli Italiani si aspetta che da parte della Magistratura cessi la pregiudiziale permanente verso i governi, particolarmente verso questo governo, mettendo la parola fine all'invadenza da parte dei Magistrati nella sfera legislativa, a cui non sono preposti loro ma i parlamentari eletti dal Popolo Italiano. Inclusi, ovviamente, anche coloro che magari hanno, precedentemente,indossato la toga ma che godono, di fatto, della fiducia degli elettori.

 

Giuseppe Bianchini

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria