“Autentico ed egregio figlio del nostro Paese, illustre personaggio che ha fatto rifulgere di vero splendore, fuori dalla sua terra, tutte le qualità che hanno fatto di un uomo un vero prestigioso professionista. La sua vita è stata sempre dedicata ad alleviare le sofferenze dell’umanità”. Con questa alta motivazione Giuseppe Cotroneo è stato insignito del Premio Internazionale Città di San Roberto, suo paese natale, per la sezione “Personaggi illustri San Robertesi”. Con la manifestazione – ideata dal Sindaco, Roberto Vizzari - che si è svolta nella splendida cornice di piazza Municipio, in una calda serata di agosto, si intendono attribuire riconoscimenti a personaggi che nel corso della propria vita professionale e sociale, si siano distinti per particolari meriti che ne fanno esempi da seguire. Il premio è diviso in tre sezioni: personaggio illustre nazionale ed internazionale; personaggio illustre calabrese; personaggio illustre sanrobertese. Alla presenza del sindaco, del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, del presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria, Piero Patafi, dell’assessore alla cultura del Comune di San Damiano d’Asti, Massimo Marchiaro, sono stati l'avvocato Nino Marazzita, la professoressa Aurelia Nania e il dottor Giuseppe Cotroneo a ricevere l’ambito riconoscimento. La consegna del premio e delle chiavi del paese a Giuseppe Cotroneo, figlio illustre di San Roberto, ha suscitato sentimenti di grande commozione nei presenti, soprattutto in quelli della sua generazione, che lo ricordavano giovane studente quando lasciò il paese proprio per giungere in Alessandria. Ed è stato un altro figlio di San Roberto, ma ormai alessandrino d’adozione, Pasquale Foti, a sintetizzare il percorso di vita di Giuseppe Cotroneo: gli studi superiori e quelli all’Università, tra sacrifici e impegno; il ricordo costante della sua terra, “quasi un sogno, che si corona con un ritorno, che è soprattutto un riconoscimento di questo grande amore per le radici, per la cultura, per le tradizioni del luogo natale”. Poi è toccato a Giuseppe Cotroneo ricordare e ringraziare “Ho sempre considerato la vita una missione – ha detto - base fondante dell’altruismo, e ho sempre considerato un dovere correre là dove si sente la voce del bisogno, impresa del nobile atto umanitario. Quello che conta, quindi, nella vita è lasciare un segno indelebile; un’opera che rimanga a dimostrare che se si vuole si può costruire qualcosa : un modello di riferimento ideale e sociale per le future generazioni!”