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Venerdì 10 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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11/07/2015

LMCA: via Plana ai 3 Mori

Il crociccio in fondo alla via sfociava nella piazza d'Armi a poca distanza dalla Bormida. Poi venivano i birrifici e le filande. Fabbio solca il tempo della città all'indietro

   

LMCA: via Plana ai 3 Mori

Alla fine di via Plana, quando incontra corso Lamarmora, magari senza farci troppo caso ci troviamo di fronte a un’intersezione di vie poco consueta in Alessandria. Vi giungono anche le vie Canina, Claro e Tortona. Un guazzabuglio incomprensibile, un susseguirsi di slarghi, angoli, strette virate, improvvise apparizioni di casupole in mezzo ai palazzi confusi tra il primo Novecento e gli Anni Sessanta del boom economico e soprattutto edilizio.

Con la macchina del tempo ‘La Mia Cara Alessandria’, trasmissione ideata, curata e condotta da Piercarlo Fabbio sulle frequenze di Radio BBSI, nella puntata del 14 aprile ci fa precipitare tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del XX secolo, tra carri da ogni parte, animali da tiro sudati e con le froge fumanti, uomini che sistemano le redini dei ronzini legandole intorno ai rari fittoni che portano pesanti anelli lucidati dall’uso frequente, uomini sporchi di fango che chissà da dove giungono e che decidono proprio lì e tutti assieme, di fermarsi per discutere o forse per bagnarsi le ugole impolverate dal viaggio sul macadam bianchiccio e stridente.

In fondo a via Plana vi è una delle osterie più importanti della città. L’insegna recita inequivocabilmente ‘I tre mori’. Non è una semplice osteria, perché offre anche un servizio di stallaggio e di alloggio. Parrebbe più una ‘posta’, forse perché sorge al limite della città. Poco lontano da lì scorre la Bormida che, in allora, era ben più vicina alla città e si diparte corso Lamarmora. Mentre l’area della vecchia piazza d’Armi parte da via Novi Ligure (l’attuale via Oberdan) e arriva fin contro a via Tortona. E’ giorno di mercato. “Me lo conferma – racconta Piercarlo Fabbio - proprio un contadino, arrivato dalla Fraschetta con il carro trainato da un corpulento bue che, al suo passo, chissà quanto ci avrà messo a percorrere i 5-6 chilometri che separano corso Lamarmora da Marengo. Corso Lamarmora, la prima via di una certa lunghezza a diventare illuminata a led in Italia, nel nuovo millennio, all’inizio del XX secolo poteva contare su poco più di una ventina di numeri civici. Nonostante la scarsa densità di costruzioni, peraltro tutte addossate sul lato città, visto che l’altro era massimamente occupato dalla vecchia piazza d’Armi molte erano le cose importanti”. Per esempio, il birrificio Michel di Abrile e Thomas, compreso tra le vie Plana e Savonarola. Proprio sul corso un elegante dehor propone raffinati tavolini a coloro che lì si fermano a degustare nei ‘chops’ (i bicchieri per la bevanda) la prelibata birra, magari attendendo il tram che si sarebbe fermato proprio davanti all’Arco di via Dante nel suo tragitto verso Sale. Zona periferica sì, ma anche dedicata al sociale, perché, attraversando via Savonarola, ci si imbatte nel già antico Ospedale dei Pellegrini e poi dei Pazzerelli. Un’altra osteria era posizionata sul rondò in fondo a via Dante, proprio nelle vicinanze dell’Arco; dopo via Parma, la filanda Ceriana. Più in là, la confinante Caserma della Gamberina; poi via Marsala, anzi, via della Maddalena, perché la strada prendeva il nome proprio dal convento a cui portava. Quindi si vede la casa del cav. Francesco Ratti, fondatore della società di ginnastica ‘Forza e Coraggio’ dalla quale sono nati a loro volta I Grigi del calcio. E si intravede una bellissima costruzione. Una villa elegante che sta sorgendo. E’ di proprietà del cav. Cristoforo Ponzano, noto banchiere della città e uomo di gusto a intuire dall’architettura dell’edificio.

Per la ‘reclame d’annata’: Orsi Pietro e figlio, Dott. Badino Bausone. Per i proverbi, “Chi chu pota d’avrì u bita poc an telbarì” (Chi pota ad aprile, cioè in ritardo, mette poco vino nel barile); “L’invern a l’è nenta pasà fin che la leina d’avrì l’ha nenta finì ‘d lisè” (L’inverno non è terminato fino a quando la luna di aprile non ha smesso di brillare): Luna Piena (4 aprile alle 14,07); Ultimo Quarto (12 aprile); Luna nuova (18 aprile alle 20,58); Primo Quarto (25 aprile).

Dopo l’Almanacco del giorno prima, fatti successi tanti, tanti anni fa in Alessandria, si chiude con la playlist della settimana, dedicata alla musica del buongiorno scelta da Roberto Cristiano: Mattino, Edvard Grieg; Buongiorno a Te, Luciano Pavarotti; Caffè, Alex Britti; Nu iuorno buono, Rocco Hunt; Baciami ancora, Jovanotti; Buongiorno Bell'Anima, Biagio Antonacci; Sorprendimi, gli Stadio; Mattinata Leoncavallo, Mario Del Monaco.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria