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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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24/03/2015

LMCA: per ricordare l'esodo italiano

Nel 1959 Alessandria dava ricovero, ai margini del Cristo, a famiglie in arrivo dalle aree giuliane, istriane e dalmate. Era l'inizio di una lunga storia di fratellanza

   

LMCA: per ricordare l'esodo italiano

10 febbraio 2015. Giorno del ricordo. “Un ricordo bruto, un ricordo tragico, ma anche un ricordo dolce per ciò che questi nostri fratelli hanno portato ad Alessandria”. E, allora, ‘La Mia Cara Alessandria’ – trasmissione curata e condotta da Piercarlo Fabbio, in onda dalle frequenze di Radio Bbsi il martedì e disponibile nella sezione podcast dei siti www.fabbio.it oppure (solo per la parte storica) www.ritrattidallalba.it – è un poco rivoluzionata lasciando alle testimonianze ricordare quei momenti e occupandosi dell’impatto che l’esodo dei giuliani, istriani, dalmati ha generato negli anni Cinquanta in una comunità come la nostra. “Perché là, in fondo al Cristo, si era quasi in aperta campagna. Allora non esisteva la zona residenziale 14, vi era qualche scalcinata casermetta. Poi campi fino a Cantalupo e qualcuno, dotato di fantasia, una volta che il figlio aveva superato l’esame di quinta, gli prometteva di portarlo proprio là, in fondo al Cristo, dove si vedeva il mare”.

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Le voci del tempo, oltre che parlare della storia, gridano alla storia la loro indignazione. Tra loro ascolta quella di un sacerdote che senza filtri racconta come l’accoglienza degli italiani residenti non fosse stata certo entusiasta. Cosa successe dalle nostre parti e quanto si pena ancora oggi per trovare uno spicchio di storia condivisa che ridia giustizia a chi ha subito torti troppo grandi per essere risarciti con le povere cose della nostra esistenza? Il primo nucleo di giuliani-dalmati in provincia viene collocato negli stanzoni dell’ex Caserma Passalacqua di Tortona, sita in corso Alessandria 62. Siamo nel dicembre 1946. E’ un villaggio dentro la città. L’assistenza è quasi solo alimentare. Si distribuiscono viveri, poi verrà organizzato un servizio mensa, ma sarà inibito a chi è riuscito a trovare lavoro. Dal 1947 vengono assegnate 5 lire a testa.

Poi, dopo il 1952, con la cosiddetta Legge Scelba si dà il via a costruzioni di case d’abitazione sia a Tortona che ad Alessandria. I profughi hanno anche la riserva del 15% degli alloggi costruiti dall’Istituto Autonomo Case Popolari.

Il progetto di Alessandria viene realizzato nel maggio 1953; le terre di via della Santa espropriate ed acquisite nel 1955. Bisognerà attendere il 1959 per assistere alle prime assegnazioni. Gli spazi sono esigui, ma almeno si mantiene la riservatezza familiare e gli spazi sono divisi da mura e non da una semplice coperta, sommario e povero divisorio. Il villaggio dell’allora via della Santa si compone di 207 unità immobiliari; 5 con tre camere più i servizi; 17 con 2 più servizi; i rimanenti una camera più servizi. Il Comune allunga contestualmente le reti dell’acqua e dell’illuminazione pubblica che allora arrivavano soltanto fino alla piazza delle Scuole e a via Casalcermelli. Manca anche la strada, però, che l’Amministrazione Comunale finanzia nel 1955 con un mutuo di 1,8 milioni di lire. Andrà dalla costruenda via Carlo Marx e terminerà al muro di cinta delle Casermette. Intorno, campi.

Anche la rubrica ‘Stra per Stra’ è a tema. Nell’ultimo decennio la vicenda umana degli esuli istriani, fiumani e dalmati è stata particolarmente seguita dalle amministrazioni comunali Calvo, Scagni e Fabbio. Due le vie dedicate: una alla zona 14, via Vittime delle Foibe; una tra corso Marx e via Martiri della Benedicta, appunto via Istriani, Fiumani e Dalmati, proprio a far da ingresso al Villaggio costruito negli anni 50. Nel 2011 sono stati installati due sacelli nelle vie di cui parlavo. Uno per ricordare le Foibe e l’altro per non dimenticare l’esodo. A quelle terre può essere collegato anche il monumento – si tratta di un ulivo secolare – a Giovanni Palatucci, ultimo questore di Fiume, che salvò la vita a migliaia di ebrei. Deportato in campo di concentramento, morì a Dachau nel 1945. Un ideale connessione fra giornata della memoria e giorno del ricordo. Debutta, invece, la nuova rubrica ‘Reclame d’annata’, dedicata alla pubblicità, anzi meglio, alla reclame. Uno spazio dedicato a tutto quanto è promozione ma, sempre, un percorso storico, di marchi, brand, ditte, società anonime o ditte individuali che magari si sono perse tra i nostri ricordi, se non tra quelli dei nostri nonni. Si inizia con il 1934 e la Banca Commerciale Italiana.

Non manca l’Almanacco del giorno prima, fatti successi tanti, tanti anni fa in Alessandria, per chiudere la puntata in musica con la playlist della settimana.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria