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Sabato 11 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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19/11/2014

LMCA: Paglieri tra fabbrica e profumo

L'evoluzione di un grande marchio familiare e il suo rapporto fisico con la città attraverso la presenza dei suoi opifici

   

LMCA: Paglieri tra fabbrica e profumo

Alessandria è ed è stata una città industriale di pregio. Ci sono aziende che hanno usato il suo nome, come per la scritta ‘Birra Alessandria’ che campeggia ancora, smarginata e lisa, sul fianco di una casa che costituiva un confine invalicabile per il pallone di cuoio dei grigi nel glorioso e fangoso campo degli Orti. Altre, come la Borsalino, sono cresciute facendo a loro volta salire la qualità della vita in città, investendo nei suoi servizi, occupandosi delle sofferenze dei più poveri, magari trovando interpreti strepitosi come Madre Teresa Michel. Altre ancora hanno seguito silenti il suo sviluppo, occupando di volta in volta aree diverse, ma legando il loro brand, il loro marchio alla città, senza pensare neppure per un attimo ad abbandonarla.

Nella puntata de ‘La Mia Cara Alessandria’, in onda ogni martedì dalle 12,15 alle 13,15 dalle frequenze di Radio Bbsi e disponibile nella sezione podcast dei siti www.fabbio.it oppure solo per la parte storica www.ritrattidallalba.it, Piercarlo Fabbio si occupa del ‘caso’ Paglieri, utilizzando la macchina del tempo e planando al 1807, in via di porta Ravanale, l’odierna via Mazzini.

Siamo in piena epoca napoleonica, anzi nel periodo imperiale del Bonaparte. La borghesia ha fatto nel Settecento le prove per prendere il potere. La rivoluzione industriale è in pieno sviluppo. I profumi incominciano ad apparire in negozi specializzati, in quanto anche il loro prezzo si abbatte. E Luigi Paglieri pensa alla donna romantica è in cerca di un’essenza delicata, meno violenta rispetto al periodo prerivoluzionario. Non a caso la Rivoluzione francese aveva decisamente disprezzato i profumi. Così il passaggio dall’epoca dei lumi a quella dei sentimenti avviene anche attraverso gli aromi dei profumi. Il negozio rimarrà in via di Porta Ravanale fino al 1830, quando, in piena Restaurazione, si sposterà sul lato nord di Piazza Vittorio Emanuele, l’attuale piazza della Libertà, da tempo sgombra dal Duomo di San Pietro e, quindi, più adatta alle attività commerciali. A questa si affianca, nel retrobottega, un’attività artigianale di produzione e confezione di profumi, creme, belletti, ciprie.

E’ un primo passo: dalla vendita alla produzione. Nel 1876 Lodovico Paglieri, nato nel 1831, trasforma il piccolo laboratorio artigiano in una società che, da lì in avanti, produrrà profumi con il brand Paglieri. Il successo è immediato ed è la conseguenza dell’esperienza dovuta al lavoro dei decenni precedenti.

Ma il cambio di passo impresso da Lodovico è notevole. Siamo ormai ai primi del Novecento. Sono passati quasi 100 anni dal primo negozio e Luigi Paglieri jr. decide di far costruire un nuovo palazzo all’attacco di corso Lamarmora. L’opera è rimarchevole, oltre che per la struttura architettonica, per una serie di primati: è il primo palazzo alessandrino costruito in cemento armato. Al suo interno poi dispone di un ascensore, anche questa una novità tecnologica mai vista in città.

Nel 1923 nasce l’Eau de Cologne, Felce Azzurra, un prodotto che farà la differenza nella storia dell’industria alessandrina. “…A base di limone e bergamotto, geranio e lavanda con un fondo legnoso e muschiato. Il nome è dovuto a Luigi ed è un successo immediato e il profumo viene sostenuto da un’adeguata campagna pubblicitaria…”. Ora Paglieri può rivaleggiare con i grandi nomi della profumeria internazionale ed è il momento di ingrandire la ‘fabbrica’.

E’ il dopoguerra, la produzione si espande e gli angusti locali di corso Lamarmora non bastano più. L’azienda decuplica i dipendenti che ora sono circa 400 e si sposta in una zona più periferica, in via Pacinotti, nel quartiere Pista sullo stesso sedime precedentemente occupato dalla SIAP, una delle tante ditte che in Alessandria lavorano l’argento e che, lasciato libero, viene diviso tra la Paglieri e l’Olva, le officine Luigi Volante.

Infine l’ultimo, allo stato attuale, spostamento. E’ il 1961 e si inaugura il nuovo stabilimento, opera degli ingegneri Prati e Cresta, su un sedime ampio 76mila metri quadrati alle porte di Alessandria sulla strada per Spinetta Marengo. Sulle facciate dei prismi sfalsati che compongono la struttura, sono raffigurate le immagini delle tante campagne pubblicitarie della Paglieri, con una particolare attenzione alla donna inghirlandata a seni nudi di Gino Boccasile, che negli anni Quaranta suscitò scandalo e l’intervento della censura.

Per la rubrica ‘Stra per Stra’, questa settimana: via Pietro Abbà Cornaglia, da via Manzoni a via Parnisetti.

Dopo i proverbi e l’Almanacco del giorno prima, fatti successi tanti, tanti anni fa in Alessandria, si chiude con la playlist, dedicata al cinema italiano, i suoi attori e le canzoni: Mambo Bacan, Sophia Loren; Quanto sei bella Roma, Anna Magnani; Com’è bello fa l’amore quanno è sera – Anna Magnani; La Spagnola, Gina Lollobrigida; Carcerato, Alberto Sordi; El Negro Zumbon, FloSandon’s; La Strada (Gelsomina), Galdieri-Rota-Orchestra Carlo Savina; Macariolita, Ernesto Bonino; L'Uomo Dal Braccio d'Oro, Bruno Canfora.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria