Storia anche dello sport di casa. E’ quella che racconta ‘La Mia Cara Alessandria’, trasmissione curata e condotta da Piercarlo Fabbio, in onda ogni martedì dalle 12,15 alle 13,15 dalle frequenze di Radio Bbsi, nella puntata 102 anni dopo la nascita dell’Alessandria Calcio, ricordando però “che il calcio in Alessandria viveva da molto prima. Dal 1891, anno nel quale viene – a dicembre – inaugurato il nuovo Ponte Tanaro”. Quel lontano 1912 quando un gruppo di giovani ginnasti della palestra ‘Forza e Coraggio’ del maestro Francesco Ricci si mettono d’impegno per costituire una squadra di football. In realtà, nel 1908 viene istituita la sezione calcistica dell’Unione Ginnastica Alessandrina Forza e Coraggio, “per cui i 102 anni sono del tutto simbolici. C’era già molto prima, come un protoscudetto vinto dai nostri prodi e ci sarà moltissimo dopo”.

La maglia non è ancora grigia (lo sarà dal 1913). Per ora si gioca in bianco-celeste, con le maglie di seconda mano acquistate dalla Vigor di Torino, battuta da lì a poco per salire nel campionato di serie A. E poi ci sono Enrico Badò, un po’ lo scopritore dei talenti calcistici degli undici ragazzoni e dirigente della squadra. L’ala destra Pio Tosini (18 anni, fisico smilzo ed essenziale, portato probabilmente alla velocità); poi Ernesto Ricci II (mezz’ala destra di 16 anni). Ortensio Viazzi, il centravanti che ha 19 anni. Quindi Michele Formini (17 anni, mezz’ala sinistra) e Giuseppe Ricci I (ala sinistra di 20 anni). Baffi all’Umberto per Alfredo Ratti, (mediano destro, 31 anni); centromediano 23enne Amilcare Savojardo, personaggio importante nella storia grigia, tanto da essere il progettista nel 1929 dello stadio ‘Moccagatta’ (allora stadio della Vittoria o del Littorio). “Che ci sia in lui qualcosa di speciale lo si capisce dal fatto che sulla sua maglia è ancora presente lo stemma di Torino, visto che ‘il gioco’ di maglie proprio da lì proveniva”. Poi ancora Edoardo Migliardi (mediano sinistro di 20 anni); Giovanni Rossanigo (terzino destro di 25 anni); il portiere Osvaldo Ghezzi (24 anni) e Vito Prato (terzino sinistro di 18 anni).
Alessandria è poi quella nel ‘GeMiTo’, all’interno del vecchio triangolo industriale, che ancora oggi ha il suo valore economico. Ma nel tempo è stata soprattutto città fortificata fra tre città-Stato come Torino, Genova, Milano, di volta, in volta al servizio di ognuna di esse. Come raccontato da diversi scrittori, ripresi da Mario Mantelli nel suo ultimo lavoro ‘Alessandria Citata’, uscito nel Natale scorso. Ma c’è anche Cervantes nel ‘Don Chisciotte’ che parlando di Lepanto, “come in un vorticoso loop ci fa arrivare nuovamente ad Alessandria e al suo grande Papa, Pio V, quando venne di fatto salvata la cristianità dalla decisa espansione dell’Islam”.

Come sempre, dopo le rubriche ‘Ferro e poltiglia ovvero Eventuali riferimenti a fatti, persone o cose sono decisamente voluti’ con i proverbi piemontesi affidati alle inflessibili parole di un poco immaginario Vittorio Alfieri, “Fevrar a l’è cort, ma se s’arviva a l’è pì long che tuc e anche: Leina ad fevrar a l’è la mari dla vendem(m)ia”, e ‘L’almanacco del giorno prima, fatti successi tanti, tanti anni fa in Alessandria’, la puntata si chiude con la playlist. Fabbio e Roberto Cristiano propongono l’Hit Parade 1974 con: ‘Jesus Christ Superstar’, Superstar; ‘Anima mia’, Cugini di campagna, prima a marzo; ‘E tu’, Claudio Baglioni, disco d’oro in poche settimane con 500mila copie; ‘Soleado’, Daniel Sentacruz Ensemble, successo solo strumentale che raggiunge oltre 5 milioni di copie in tutto il mondo; ‘Piccola e fragile’, dell’idraulico pavese Drupi; ‘Bella senz’anima’, Riccardo Cocciante; ‘The Entertainer’, Marvin Hamlisch, da ‘La stangata’ .