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Sabato 11 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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17/02/2014

LMCA: il carnevale al borotalco

Risale agli anni Cinquanta del secolo scorso e si svolgeva per le vie della città o in piazza Garibaldi. Le bombe erano fornite dalla Paglieri, e l'organizzazione dei goliardi alessandrini. Poi la Questura lo impedì definitivamente

   

LMCA: il carnevale al borotalco

E’ tempo di Carnevale, anche se il martedì grasso sarà alto (4 marzo) e il sabato del rito ambrosiano arriverà quattro giorni dopo. Da domenica 9 marzo si sarà in Quaresima. Ma il Carnevale che racconta ‘La Mia Cara Alessandria’, trasmissione curata e condotta da Piercarlo Fabbio in onda ogni martedì dalle 12,15 alle 13,15 dalle frequenze di Radio Bbsi e disponibile nella sezione podcast del sito www.fabbio.it, è quello del passato.

Anni Cinquanta del secolo scorso: Alessandria esce dalla guerra con profonde ferite; il suo tessuto industriale e il sistema di trasporti ferroviario sono stati severamente colpiti. Faticosamente si è proceduto alla ricostruzione tra difficoltà e mancanza di mezzi; si combatte la povertà e la fame con la laboriosità. Il Comune diventa uno stipendificio e aiuta la crisi assumendo coloro che il fascismo aveva messo da parte o i loro figli, ma già nel 1947 il suo passivo raggiunge i 224 milioni di lire. Un impiegato guadagna circa 20mila lire al mese, un bracciante agricolo la metà. C’è voglia di divertimento, ma i teatri in città dal 1950 sono tutti chiusi. Il ‘Marini’ riavrà l’agibilità nel marzo 1953 e aprirà la stagione con ‘Piccola città’ di Torton Wilder, messo in scena dalla compagnia di Elsa Merlini.

Le compagnie allora viaggiano, male e con scomodità, e trovano anche in provincia, platee curiose e gremite che fischiano i vecchi autori e inneggiano al nuovo. Anche a quelle novità straniere difficili da sentire durante il fascismo. Fioriscono i circoli ove la domenica si leggono copioni e si polemizza sui loro contenuti. C’è il pubblico, nonostante tutto. C’è voglia di divertimento, dopo tanti lutti e tanto lavoro.

“E quale periodo meglio del Carnevale per tentare di dimenticare le tragedie appena trascorse? Così anche il Carnevale avrà il suo pubblico. E sarà da ‘adunata oceanica’ tanto per non perdere il vizio dei tempi appena andati”.

Gli organizzatori dei Carnevali alessandrini dei primi anni Cinquanta sono i Goliardi alessandrini. L’AGA (Associazione goliardica alessandrina), era molto attiva in quel periodo. Nonostante Alessandria non fosse ancora città universitaria, già nel periodo fascista aveva coltivato l’attività dei GUF (Gruppi Universitari Fascisti) e addirittura aveva fondato un ordine che era preposto all’attività più festosa dell’Aga, cioè l’OGAK (Ordine Goliardico Aga Khanis). Al centro di questi Carnevali le famose battaglie del borotalco. Il primo episodio è del 1950, come ricorda Ugo Boccassi, direttamente dalle colonne di ‘Nuova Alexandria’ (Anno VII, 2001, n. 1). Il più memorabile quello del 1954 oppure del 1955. “Qui le fonti divergono, anche se in ‘80 di storia alessandrina’, Alberto Ballerino che ha curato i testi di diversi autori, indica nel 20 febbraio 1955 la data clou del Carnevale dei Goliardi. Ma una cosa è certa: 54, 55 e 56 sono anni in cui piazza Garibaldi o stadio Moccagatta (ma nella fatidica giornata piovve e non se ne fece nulla) – il carnevale del borotalco (Paglieri Felce Azzurra) si tenne o si organizzò. Poi la questura lo impedì definitivamente”.

Per l’11 febbraio ‘Ferro e poltiglia ovvero Eventuali riferimenti a fatti, persone o cose sono decisamente voluti', i proverbi piemontesi affidati alle inflessibili parole di un poco immaginario Vittorio Alfieri, parlano di tempo meteorologico: “La neve di febbraio non vale più un denaro”, considerato che serve poco per i cereali e i prati

Con l’Almanacco del giorno prima, fatti successi tanti, tanti anni fa in Alessandria si ritorna al 1397, nei giorni in cui “…Onofrio Inviziati compra nella città di Alessandria, sua patria, le ragioni di pesca nelli fiumi Tanaro e Bormida…”
La playlist della settimana chiude, come sempre, la puntata proponendo l’Hit Parade 1973, curata da Fabbio con Roberto Cristiano: Mia Martini con ‘Minuetto’, 30 settimane in classifica e vincitrice del Festivalbar; Patty Pravo, ‘Pazza idea, ’in vetta per i 45 e 33 giri, Lucio Battisti, ‘La Collina Dei Ciliegi’, 12 settimane al primo posto chiudendo l’hit del 1973, come già successo per l’anno precedente; Francesco De Gregori, ‘Alice non lo sa’, tra i maggiori successi del cantautore, nonostante l’ultimo posto al ‘Disco per l’estate’; Mina, ‘E Poi’, prima per ben 36 settimane.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria