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Sabato 11 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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06/02/2014

LMCA e il santo delle formule, tra carità e… fasi lunari

Puntata dedicata a Francesco Faà di Bruno, alessandrino, proclamato Beato a 100 anni dalla morte nel 1988. Contemporaneo di Don Bosco, scienziato, musicista, docente universitario, sacerdote...

   

LMCA e il santo delle formule, tra carità e… fasi lunari

È ancora tempo di santi, beati, venerabili, ovviamente della nostra terra, nelle ultime puntate de ‘La Mia Cara Alessandria’, trasmissione curata e condotta da Piercarlo Fabbio, in onda ogni martedì dalle 12,15 alle 13,15 dalle frequenze di Radio Bbsi e disponibile nella sezione podcast del sito www.fabbio.it. Ad Alessandria e al suo circondario, spingendosi ogni tanto nelle zone che oggi non fanno più parte della provincia ma nell’Ottocento vi erano collocati, come nel caso di Don Bosco. E spulciando nel tempo si trovano casi molto particolari e diversi rispetto a quelli raccontati finora. Eppure assai importante proprio per questa diversità.

E qual è il legame con l’ellipsigrafo oppure il fasiscopio, che rappresenta le fasi lunari, oppure ancora uno scrittoio per ciechi o con uno svegliarino elettrico oppure un barometro a mercurio? Chi ha inventato cose così diverse fra loro? Chi ha avuto tanto eclettismo e soprattutto che c’entra questo con un santo? Un mistero che potrebbe infittirsi trattando di formule matematiche (la formula di Bruno), studi, composizioni musicali (La Lira cattolica una raccolta di canti sacri), addirittura carte militari come la Gran Carta del Mincio, molto utile ai Piemontesi durante la seconda guerra d’indipendenza del 1859, contribuendo alla vittoria nelle battaglie di Solferino e San Martino. Tutti elementi – o meglio indizi – che portano facendosi aiutare dalla parola scritta di Gian Mario Ricciardi in ‘Santi Sociali e Laici del Piemonte’ (Torino, Priuli e Verlucca, 2014) a Fàa di Bruno. Francesco, fratello di Emilio, medaglia d’oro nella sfortunata battaglia di Lissa, 1866, (ai suoi ordini la Re d’Italia) quando la nostra flotta venne sconfitta dalla flotta austriaca, era stato anche lui ufficiale, luogotenente di stato maggiore e capitano dopo la prima guerra di indipendenza. Abbandonò la vita militare per la scienza. Si recò a Parigi, si laureò alla Sorbona in scienze matematiche e nel 1856 divenne libero docente di analisi superiore, tenendo anche corsi di astronomia”. Ordinato sacerdote nel 1876, in realtà già nel 1859, ben 17 anni prima aveva fondato l’Opera di Santa Zita, con lo scopo di creare strutture per le persone di servizio, le ragazze madri. Ovviamente crede nella formazione e nell’istruzione per cui organizza corsi e fonda una scuola, oggi divenuta Liceo Faà Di Bruno, e cerca di sostenere economicamente le sfortunate ragazze. Nel 1869 fonda la Congregazione delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio. Manager della carità, ultimo di 12 figli, pargolo di Lodovico e Carolina Sappa de’ Milanesi (che perde all’età di soli otto anni) scompare nel 1888, lo stesso anno di Don Bosco. Muore per un’infezione intestinale e viene beatificato nel centenario della morte. Lo si ricorda il 27 marzo. E’ patrono del Corpo degli ingegneri dell’Esercito italiano.
“Un santo molto moderno, che servì più volte Messa a Don Bosco e che mise a disposizione scienza e patrimonio personale per i più deboli, segno inequivocabile di una Chiesa che stava cambiando orientandosi al sociale”.

Per la rubrica ‘Ferro e poltiglia ovvero Eventuali riferimenti a fatti, persone o cose sono decisamente voluti’, proverbi piemontesi affidati alle inflessibili parole di un poco immaginario Vittorio Alfieri, si parla ancora di tempo ma legato alle stagioni: “Se ci sono le mosche a febbraio, bisogna coprirsi le orecchie a marzo”.
Viaggio nel tempo anche con ‘L’almanacco del giorno prima, fatti successi tanti, tanti anni fa in Alessandria’, tornando al 4 febbraio 1183, quando “… gli alessandrini, che di già avevano eletto per loro protettore San Baudolino, si obbligano con voto pubblico di offerire in perpetuo nel giorno festivo di esso Santo alla sua chiesa una quantità di cera per uso dei diurni uffizii alla presenza di tutti i magistrati di questa città…”.
La playlist della settimana chiude la puntata con l’hit parade del 1972, proposta da Fabbio con Roberto Cristiano: Claudio Baglioni, ‘Questo piccolo grande amore’; ‘Delirium e Ivano Fossati, ‘Jesahel’; Elton John, ‘Crocodile Rock’; Il gabbiano infelice, ‘Il guardiano del faro’; Lucio Battisti, I giardini di marzo; ‘Piccolo Uomo’, Mia Martini; per chiudere con ancora Battisti e ‘Il mio canto libero’.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria