In risposta ad "eroi e delinquenti" un amico mi ha postato un commento degno di nota. E' un ragionamento raffinato ed è bene che qualcuno, oltre al sottoscritto, possa leggerlo, anche se non ho chiesto il permesso di firmarlo con il suo nome e non lo farò, dunque. Di nuovo c'è un ragionamento sulla reliquia di Don Bosco, che ricordo essere Santo alessandrino, in quanto Castelnuovo d'Asti, nel 1815, quando appunto nacque Don Bosco, era in provincia di Alessandria. Bene, nessuna autorità locale - sono solo di sinistra, ormai - ad accogliere la reliquia in attesa del bicentenario della nascita. Un vero peccato che Città e Provincia non fossero rappresentati da alcuno, mentre le più alte cariche della nostra comunità dovevano - ribadisco "dovevano" - portare il loro segno di rispetto al Santo, anche solo pensando a quanto i Salesiani hanno fatto e stanno facendo in Alessandria. Una presenza quotidiana su tanti fronti. Un punto di riferimento insostituibile per una città che non può vivere solo di laicismo schierato a sinistra, ma che è melting pot di culture e sensibilità diverse, fra cui quella cattolica è la più rimarchevole.

"È pazzesco quello che ti  è successo. Una sommatoria di errori incredibile a raccontarsi sostenuti da un'unica posizione: non mi interessa hai comunque torto. Questa "nutrita antipatia" trova voraci sfigati che non vedono l'ora di trangugiare qualunque cosa perché "l'anti" è fiero se va in giro satollo di un pranzo servito in un banchetto con tovaglie rosse e non si accorge che invece delle stelle e pini di Natale ci sono disegnati falci e martelli della lotta cultural-comunista post leninista, perché almeno un tempo c'era coraggio nel dichiarar il nemico per "partito preso". Oggi tutto è mistificato, ma in alcuni momenti la realtà emerge prepotente come quelle sedie vuote in prima fila all'arrivo delle reliquie di don Bosco. Messa solenne con il Vescovo al Centro salesiano del Cristo e unico presente l'ex ministro Balduzzi. Dove erano Sindaco, presidente Provincia? Mi dicono che forse erano alla Canottieri, noto club  responsabile del destino del mondo ma questo piccolo sulla sponda del Tanaro."