Dimensione del carattere 

Sabato 11 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

Ricerca avanzata

06/11/2013

LMCA: Le vendette del 1945

Italo Pollarolo narra una serie di fatti capitati alla Cascina Laghetto di Sezzadio. Corpi rinvenuti in un pozzo e il testimone del tempo rivela i nomi dei presunti omicidi...

   

LMCA: Le vendette del 1945

È un tema difficile ma che riguarda comunque la nostra storia. Quella storia con la sua brutalità che fa delle persone i mezzi per raggiungere uno scopo ideologico e quindi drammatico. La puntata del 5 novembre de 'La Mia Cara Alessandria', trasmissione curata e condotta da Piercarlo Fabbio in onda ogni martedì dalle 12,15 alle 13,15 dalle frequenze di Radio Bbsi e disponibile sul sito www.fabbio.ir nella sezione podcast, propone – come sempre attraverso la parola scritta, la musica e una testimonianza audio molto toccante – il racconto del dopo 25 aprile 1945. Quella storia per cui “la vittoria è più importante di ogni altra cosa e tutti partecipano alla mattanza delle coscienze ancor prima che degli individui. Sì, individui, perché come tali vengono trattati da chi si erge a giudice, senza avere investitura da chicchessia. Una parte deve prevalere, e quando vincerà potrà scrivere la storia e la sua bestialità a proprio piacimento. E a noi resta la pietas per le persone che non ci sono più. Sul loro sangue ogni giorno cerchiamo di costruire una democrazia compiuta, una pace duratura”. Il sangue versato anche vicino noi. Come ricorda Italo Pollarolo nel video caricato su Youtube il 17 settembre scorso, “...mentre la guerra sta spirando, nella cascina Laghetto, nel territorio di Sezzadio, dove mio padre ha rischiato la vita tre volte”, destinato a quel pozzo in fondo al quale in tanti erano stati già gettati. Un racconto che ha il sapore del moto liberatorio, una storia in cui vi è qualcosa di particolarmente agghiacciante: il più completo disprezzo nei confronti della vita umana. L’esercizio della vendetta al posto del perdono. Come scrive, a suo modo, anche Gianpaolo Pansa ne 'Il Sangue dei vinti' e 'I gendarmi della memoria'. “Quanto potranno ancora ovattare il senso di libertà che alberga in ciascuno di noi? Una domanda che ci viene naturale, dopo aver letto di tanti fatti così lontani dalla vulgata resistenziale disponibile, dove i buoni sono coloro che hanno fatto la scelta giusta e i cattivi quelli che combattevano per l’ultimo brandello disperato di un regime morente. Dopo essere stati colpiti da fatti come quelli raccontati da Italo che ogni giorno emergono nella loro efferatezza e brutalità. E’ la domanda che si fa anche Pansa: Ma possibile che sia andata così?... Non lo so!”. Forse la democrazia, come forma complessa di autorganizzazione di un popolo e della sua nazione, più che conquistarsi si impone. E il miglior finale è affidato alla voce di un immenso protagonista di quel tempo, Alcide De Gasperi.

Come in ogni puntata, torna – dopo tanta tensione emotiva - 'Ferro e poltiglia. Ovvero: eventuali riferimenti a fatti, persone o cose sono decisamente voluti', proverbi piemontesi affidati alle inflessibili parole di un poco immaginario Vittorio Alfieri. “Se a nuvember u trouna, anada bouna. Se a novembre tuona, l'annata è buona”.

Con 'L’almanacco del giorno prima, fatti successi tanti, tanti anni fa in Alessandria' si ritorna al 5 novembre 1653: “Dopo di avere li Francesi fatte varie scorrerie nella Frascheta, arrivano nel convento dei Padri Domenicani, posto sotto le mura di Bosco. Fanno in questo luogo bottino di quanto vi avevano li Boschesi trasportato come un luogo più sicuro”.

La playlist prosegue per la seconda settimana proponendo 'I milanesi cantano', curata da Fabbio con Roberto Cristiano: 'Oh Mia Bella Madonnina', Giovanni D'Anzi; 'Senza Luce' (A Whiter Shade of Pale, Procol Harum), Dik Dik; 'Fiore di Maggio', Fabio Concato; 'Pugni Chiusi', I Ribelli; 'L'Immensità', Johnny Dorelli; 'Zitella cha cha cha', Maria Monti; 'Le Tue Ali', Mario Lavezzi; 'Tema', I Giganti (1966); 'Quando quando quando', Tony Renis.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria