Storia e geografia si intrecciano nella puntata del 29 ottobre de ‘La Mia Cara Alessandria’, la trasmissione curata e condotta da Piercarlo Fabbio in onda ogni martedì dalle 12,15 alle 13,15 dalle frequenze di Radio Bbsi.
“Vi ritorna in mente quando si studiava storia, alle elementari, alle medie, alle superiori, perché all’Università magari ci si occupava di particolari? Se fate mente locale a quel tempo, occorreva integrare, per meglio capire cosa succedesse nel mondo e negli atti degli uomini che si studiavano, i libri di testo con un volume più o meno corposo, conosciuto come Atlante Storico. Lì veniva resa graficamente la geografia politica storica, oltre che visualizzati i movimenti o le posizioni di due eserciti durante le più grandi battaglie della storia. O ancora lo sviluppo urbanistico delle grandi città a capo degli imperi, come Roma, nelle varie epoche della sua esistenza. Oppure, ma erano casi più sporadici, le diverse geografie economiche che si generavano nel mondo. Utilissimi questi libri, ma se non facciamo gli storici di professione, di sicuro ce li siamo dimenticati in qualche scaffale della biblioteca di casa”.
Di quell’atlante storico del mondo, la Fondazione CrA ne ha fatta una versione tutta alessandrina, un’opera originale e unica nel suo genere in Italia. Con cui ‘giocare’ in qualche modo con il significato delle parole. “Come ‘diacronia’ (dia = differenziazione; cronos = tempo), che si contrappone a ‘sincronia’: singola fotografia e album. Con la sincronia leggiamo la singola cartina nel suo tempo, mentre guardando in successione più cartine otteniamo una visione dinamica delle modificazioni e dei cambiamenti del territorio alessandrino durante la sua storia. "L’Atlante – sottolinea Fabbio - si occupa della diacronia o evoluzione dell’alessandrino e astigiano dal punto di vista fisico, economico, politico e culturale”. Per esempio, proprio agli albori della città che nasce per sinecismo (dal greco syn = insieme e oikèo = casa): diverse popolazioni fondano insieme la città (dalle parti di: Bergoglio, Rovereto, Marengo, Gamondio)....
Tornano, poi, le rubriche tradizionali della trasmissione: ‘Ferro e poltiglia. Ovvero eventuali riferimenti a fatti, persone o cose sono decisamente voluti’, proverbi piemontesi affidati alle inflessibili parole di un poco immaginario Vittorio Alfieri, e ‘L’almanacco del giorno prima, fatti successi tanti, tanti anni fa in Alessandria’.
Si chiude, con la playlist che, dopo i genovesi, propone ‘I milanesi cantano’, curata con Roberto Cristiano: ‘Com'è bella la città’, Giorgio Gaber; ‘Io Vado in Banca’, I Gufi; ‘L'emozione non ha voce’, Adriano Celentano; ‘Come porti i capelli bella bionda, Cochi e Renato; ‘Eternità’, I Camaleonti; ‘I Wahha Put-Hanga’, Walter Valdi; ‘Una ragione di più’, Ornella Vanoni; ‘Sei rimasta sola’, Ricky Gianco; ‘Vengo anch'io’, Enzo Jannacci.