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Sabato 11 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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15/10/2013

LMCA: la chiesa che non c'è...

Fabbio racconta a Radio BBSI il mistero della Chiesa dedicata a San Francesco, incastonata nell'ex ospedale militare in pieno centro e dimenticata dall'immaginario collettivo

   

LMCA: la chiesa che non c'è...

“Mi piace pensare al cielo stellato di Alessandria al momento della sua nascita. Lo ritrovo nel quadrante della luna, lassù sul municipio, a macinare lentamente il tempo con i cicli del nostro satellite. Si respira l’aria umida della palude. Ormai, scavallato il 1200, gli alessandrini sono circa 10.000 entro le mura ed altrettanti intorno ad esse. Ci si dà da fare nel rafforzare la città. E i primi ordini monastici si insediano in città, magari in zone periferiche, ma ci sono. I Mendicanti ed i Predicatori. I primi rispettano la regola di Francesco. I secondi quella di Domenico. La lana, in Alessandria, è ‘umiliata’, di media qualità, ma esportata sino a Firenze, crea reddito per i lavoratori e per gli Umiliati che si stabiliscono nelle ‘stagie’ di Rovereto e Borgoglio. Di lì a poco controlleranno la ragioneria del Comune ed i dazi. Ma nel 1213, cioè 850 anni fa, un prodigio aspetta la giovane urbs”.
Inizia così la puntata 101 de ‘La Mia Cara Alessandria’, la trasmissione curata e condotta da Piercarlo Fabbio in onda ogni martedì dalle 12,15 alle 13,15 dalle frequenze di Radio Bbsi. Un’altra puntata tra storia e leggende, come quelle su Francesco, il poverello d’Assisi, il Serafico, colui che ha rifiutato le ricchezze per scegliere la povertà, colui che ha presentato al Pontefice la sua rigida regola, che arriva in città, semplicemente per predicare. Francesco dei miracoli: quello della lupa e quello del cappone tramutato in pesce; ma anche della costruzione di una grande chiesa. Come racconta la parola scritta da Giovanni Sisto (Modernità di San Francesco, Il Cantico di Frate Sole, Alessandria e San Francesco, Marietti, Casale M.to); oppure ricostruisce l’architetto Elio Tardito, autore e appassionato protagonista, degli interventi di riscoperta e di recupero a cui finora è approdata l’amministrazione pubblica e che ha sovrinteso anche agli studi sulla Chiesa. Siamo quindi in via XXIV Maggio e quel poderoso muro di mattoni a vista che fa partire via Verdi, con tanto di balconi e finestre, altro non è che la facciata di una delle chiese più antiche di Alessandria, seppur, come detto, passata ad altri usi. Si nota il rosone centrale, quadrato e capitozzato da un improbabile tetto a coppi. Come capitozzato è il campanile originario. E poi gli austro-russi occupano convento e sfrattano i monaci (1798), quindi nel 1803 la chiesa è adibita a caserma di cavalleria...
Dopo l’Almanacco del giorno prima, fatti successi tanti tanti anni fa in Alessandria, anche questa settimana torna la playlist che propone un primo appuntamento con ‘I genovesi cantano’, scelti da Fabbio con Roberto Cristiano: ‘Il nostro concerto’ Umberto Bindi, ‘Un Giudice’, Fabrizio De Andrè e PFM; ‘Se stasera sono qui’ Luigi Tenco, ‘Ritornerai’ Bruno Lauzi, ‘Una lunga storia d'amore’, Gino Paoli; ‘Aldebaran’, I New Trolls; ‘Genova blues’, Francesco Baccini e Fabrizio De Andrè; ‘Naviganti’, Ivano Fossati.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria