'La Mia Cara Alessandria', la trasmissione curata e condotta da Piercarlo Fabbio, in onda ogni martedì dalle 12,15 alle 13,15 dalle frequenze di Radio Bbsi, anche nella puntata dell'11 giugno 'resta' – come ormai da alcune settimane – in piazza della Libertà, occupandosi non solo del costruito ma anche di chi vi abita e lavora. “Siamo ancora nel tempo della fondazione di Alessandria. Abbiamo guardato i palazzi ultimamente riscoperti come il Broletto, incastonato nel corpo più volte rimaneggiato dell’ex Distretto militare. E forse ora dovremmo occuparci di chi abitava questi palazzi – perché ci siamo accorti essere più d’uno incollato all’altro - Almeno interessarci delle più alte autorità del Comune, di come venivano scelte e del perché ogni tanto avessero bisogno di essere riformate. Ma prima di partire per questa rapida carrellata, rioccupiamoci complessivamente del Palatium vetus e delle sue multiformi apparenze”. Facendosi aiutare dalla parola scritta, quella di Claudio Zarri, in 'Alessandria da scoprire' e di Giuseppe Ottaviano Bissati e vecchi cronisti alessandrini con le 'Memorie politiche civili e militari della Città di Alessandria dall'anno della sua fondazione 1168 al 1213'.

Per la rubrica 'Ferro e poltiglia ovvero Eventuali riferimenti a fatti, persone o cose sono decisamente voluti, proverbi piemontesi affidati alle inflessibili parole di un poco immaginario Vittorio Alfieri: “San Barnabà a l'e 'l dì pì longh dl' istà. San Barnaba (patrono dei tessitori, invocato contro la grandine) è il giorno più lungo dell'estate”.

Con l’Almanacco del giorno prima, fatti successi tanti, tanti anni fa in Alessandria, si ritorna all'11 giugno 1207, giorno in cui “...Bonifacio Inverardi, Guido Brugnano e Giacomo Gersi, consoli di Alessandria, comprano, a nome di questa loro patria, da Guido e Rainero fratelli De-Sannazzaro la terra e il castello di Ponzano, per il prezzo di trecento cinquant'una, di moneta pavese. Morì in questo anno Bonifacio, marchese del Monferrato, a cui succedette suo figlio Guglielmo”.

La playlist, che chiude la puntata, propone il secondo appuntamento – curato da Fabbio e Roberto Cristiano, con 'Tutti cantano Battisti': Laura Pausini, 'Il mio canto libero'; Maurizio Vandelli, 'Nel Cuore nell'anima'; Giorgia, 'Nessun dolore'; Rossana Casale, 'Aver paura d’innamorarsi troppo'; per chiudere con Vasco Rossi in 'Il tempo di morire' e 'La compagnia', l'unica non firmata Mogol-Battisti, ma Donida-Mogol