Passate da poco Pasqua e Pasquetta, la puntata del 2 aprile de 'La Mia Cara Alessandria', trasmissione curata e condotta da Piercarlo Fabbio in onda ogni martedì dalle 12,15 alle 13,15 dalle frequenze di Radio Bbsi e disponibile nella sezione podcast del sito www.fabbio.it, si apre affidandosi alla saggezza popolare dei proverbi piemontesi proposti nella rubrica 'Ferro e poltiglia. Ovvero eventuali riferimenti a fatti, persone o cose sono decisamente voluti', attraverso le inflessibili parole di un poco immaginario Vittorio Alfieri. E così, secondo tradizione, “Aprile, dolce dormire”. Si prosegue, quindi, con l'omaggio a Enzo Jannacci, quello di 'Saxophone' di Giuseppe Viola e Soldato Nencini', ....d'Italia semianalfabeeta, schedato: 'terrone', l'han messo a Alessandria perchè c'è più nebbia; dove cita anche Alessandria.... “Pochissime parole per ricordare Enzo Jannacci. Sarebbe retorica sprecata in un mare di ironia, anticonformismo, invenzioni musicali, burle in note, tristezza, non sense. Pura lunarità. Un Pierrot.  Tutto si commenta da sé. Non vorrei che ci dicesse: quelli che c’hanno sempre l’epitaffio pronto nel cassetto, oh yeah…”.
E a un giorno dalle feste, tra la Pasqua del divertimento in crisi e quella della Resurrezione, invece, un trionfo grazie anche all’abbraccio universale di Papa Francesco, per chi è rimasto in città “forse ci sarebbe stata più di un’occasione per riconoscere – sì, proprio riconoscere – la propria città, magari partendo da quella Cittadella che può anche essere un motore al contrario verso la città e non solo una calamita lontana dalla città. Proviamo a fare un giro mirato per le vie di Alessandria, partendo proprio dal fatto che la Cittadella era prima un quartiere, Bergoglio, che venne raso al suolo per costruire, nel 1728, la fortezza…”.

Una gita fuori dalle porte e dalle mura, accompagnata idealmente dalle musiche di Mozart, Salieri e Haydn e dalla parola scrita tratta da 'Il nuovo volto della città. Alessandria nel Settecento' di Annalisa Dameri e Roberto Livraghi, spostandosi tra Palazzo Ghilini, dei Guasco, Trotti-Bentivoglio, Dal Pozzo, Figarolo di Groppello, Sambuy, Prati di Rovagnasco, da piazza della Libertà a via XXIV Maggio. Senza dimenticare le chiese, dalla Collegiata di Santa Maria della Neve e della Corte (San Lorenzo) a San Rocco, Santa Maria della Sanità al rione Orti, Santi Alessandro e Carlo (dei Barnabiti), San Giovanni Decollato (San Giovannino), alla Confraternita di Santa Maria del Gonfalone della Casa Grande (in via Ghilini), dei Santi Lucia e Paolo, da Santo Stefano a San Michele e Carlo in San Michele fino a quella dei Santi Agata e Bartolomeo in Valle San Bartolomeo. Con una tappa anche ai luoghi pii, come l'ospedale 'Santi Antonio e Biagio'. “Pensate che bella occasione per una città che pensa di non aver nulla da mostrare. Quanta ricchezza barocca? Quanti monumenti? Quanti Palazzi? Ma la proposta è qui, non è persa, basta percorrerla, magari anche riprendendo qualche progetto su cui già abbiamo lavorato. Ma forse è bene parlarne la prossima o le prossime settimane…”.
Con l’Almanacco del giorno prima, fatti successi tanti, tanti anni fa in Alessandria, si ritorna al 2 aprile 1596, quando “...Si istituisce in Alessandria l'Accademia detta degli Immobili. Questa nobile adunanza fu nel vescovado eletta e si pose sotto la protezione del governatore di questa città”.
La playlist della settimana, a cura di Fabbio e Alessandro Cagnoli, è dedicata ai 'Crooners', quelli che... sussurrano le canzoni, in gran parte di origine italiana, come Vic Damone, Frankie Laine,
Bobby Darin, Tony Bennet, Mel Torme, Michael Bublè, Frank Sinatra, Nat King Cole.