Dimensione del carattere 

Domenica 12 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

Ricerca avanzata

14/02/2013

Il Sit protesta e ha ragione!

Qualche cenno sull'importanza della struttura che la sindacarossa vorrebbe licenziare, rischiando grosso, come oggi con il Consiglio Comunale rinviato. Le soluzioni?

   

Il Sit protesta e ha ragione!

Oggi i “ragazzi del Sit” hanno effettuato un sit-in nei pressi dell’ufficio della sindacarossa. Tra il primo e il secondo “sit” non c’è collegamento. Il primo, quello che conta significa Servizio Informatico e Telematico ed è in assoluto, nell’era dei computer che sgravano il lavoro del più pervicace travet e lo accelerano aumentando le capacità produttive pro capite, il servizio di back-office maggiormente indispensabile. Senza computer non funziona più nulla. Neppure il Consiglio Comunale, che – ed è un fatto epocale – è stato costretto a passar la mano. Immaginatevi l’anagrafe, lo stato civile, il servizio elettorale senza computer, ma anche la posta o la stampa di un documento, l’edemocracy, l’egovernment, il sito del Comune, i servizi di streaming, il clouding, il document sharing (trasparenza e condivisione), la rassegna stampa, l’office productivity individuale, la comunicazione multimediale e altro ancora. Ebbene se tutto questo è visibile o percepibile da ognuno, ci sono altre attività che presuppongono la presenza di un servizio del genere: il corretto funzionamento dell’architettura di rete client-server, la manutenzione continua del sistema, la gestione delle stampanti, del wi-fi, dei mille apparati di cui necessita una struttura complessa come il Comune. Ed infine, cosa che sembra di minore importanza, la gestione dei cellulari aziendali, della control-room, delle videocamere, dei loro collegamenti, delle web-cam, la sicurezza dei database e l’elenco anche qui potrebbe continuare. Bene, il 90-95% di questo lavoro viene svolto dai “ragazzi del Sit”, che oggi sono allocati presso l’Aspal e, a sentire le ultime frammentarie notizie del palazzo, non avendo la possibilità di leggere uno straccio di piano industriale o anche solo una filosofia d’intervento che invece l’Amministrazione “deve” fornire, sarebbero gli unici dipendenti dell’Aspal (o della ormai ex Aspal) a dover essere licenziati o messi in mobilità, che è poi la stessa cosa anche se spostata nel tempo ed attenuata dagli ammortizzatori sociali.
Qualche anno fa decidemmo di spostare il Sit all’Aspal per due ragioni: da troppo tempo la struttura si fondava su pochi dipendenti interni e su molti precari, che così vivevano da anni; l’esternalizzazione del servizio avrebbe potuto preludere alla “vendita” ad altri utenti, che non fossero solo il Comune di Alessandria, di tutti i prodotti e le funzioni di cui la struttura era capace. Ci aiutarono moltissimo, in segno di forte solidarietà, i dipendenti interni e il loro dirigente, Elio Tardito, che accettarono la nuova dimensione, pur essendo per loro meno garantista.
Vi era un unico neo: il coordinamento tra struttura interna e regia delle necessità comunali (organizzativamente le esigenze del cliente) non viveva su un necessario confronto, ma si basava sulla conoscenza, peraltro approfondita, di quello che da struttura interna era diventato fornitore.
Ci impegnammo così a trovare una soluzione confacente. Il Sit poteva essere spacchettato pur non perdendo unitarietà di intenti. Come? In Comune sarebbero rientrati gli ex dipendenti in grado di effettuare la regia del fabbisogno; le reti hardware sarebbero state affidate ad Amag, che avrebbe avuto il vantaggio, anche economico, di posare cavidotti durante i normali lavori di nuovo impianto o di manutenzione reti fognarie, idrauliche, gas; Aspal sarebbe stata trasformata in una partecipata che avrebbe assorbito l’intero asset culturale del Comune (dalla Biblioteca, alla generazione della cultura come industria); Al.Tri, società di riscossione a forte vocazione informatica, avrebbe assorbito il nucleo più significativo del Sit sia per funzioni interne, sia per effettuare servizi per il Comune.
Poi sono arrivate le elezioni, la nuova sindaca e la nuova Giunta e tutto questo disegno smontato in un amen: Al.Tri e Aspal messe in liquidazione, Amag decerebrata ed ancora in attesa di un Presidente a distanza di mesi, e i “ragazzi del Sit” pronti a fare le spese di queste decisioni prese in fretta e furia a Giugno, senza avere la benché minima idea delle conseguenze.
Non penso che il Comune possa essere sgovernato così, ma anche volendolo fare per le mille non ragioni delle quali ogni tanto si ammanta la politica, non si può certo pensare che funzioni così complesse e così delicate possano essere svolte da dipendenti comunali che certo hanno competenze, ma non le forze sufficienti per far fronte ad un così grande bagaglio di funzioni. Se proprio vuole trovare degli esuberi di personale – ammesso che vi siano – la sindaca li cerchi da altre parti, non certo nel Sit, che, pur nella non considerazione che ho registrato in questi giorni, in realtà è servizio fondamentale ed indispensabile… senza bisogno di fare graduatorie con gli altri e solo ricordando l’apologo di Menenio Agrippa.

 

 

Piercarlo Fabbio
Capogruppo PDL
Comune di Alessandria

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria