Si apre con i proverbi della tradizione piemontese, proposti nella rubrica 'Ferro e poltiglia ovvero Eventuali riferimenti a fatti, persone o cose sono decisamente voluti, affidati alle inflessibili parole di un poco immaginario Vittorio Alfieri, la puntata del 5 febbraio de 'La Mia Cara Alessandria', trasmissione curata e condotta da Piercarlo Fabbio in onda ogni martedì dalle 12,15 alle 1315 dalle frequenze di Radio Bbsi e disponibile nella sezione podcast sul sito www.fabbio.it.
In particolare, ci si dedica alle diverse 'interpretazioni' della festa della Candelora:
 

Per la santa Candelora
se nevica o se plora
dell'inverno siamo fora;
ma se l'è sole o solicello
siamo sempre a mezzo inverno;

Col dì d’la Candelòra
da l’Invern a suma fora;
ma su piova o u tira el vent,
al'invern a suma ancura drent.
 

Proverbi in contrasto, come racconta anche Enrico Bassignana ne 'Giorni e mesi della tradizione piemontese' su un 'giorno della marca' di inizio febbraio, tra quelli che servivano per segnare il futuro e i tempi dell'agricoltura. Agricoltura per la quale il sesto Censimento, avviato nell'ottobre 2010 e disponibile da fine 2012, a livello provinciale (rappresenta il 26 per cento del Pil) indica una diminuzione del 48 per cento delle aziende (da 20.476 del 2000 a 10.638 del 2010), con una superficie utilizzata ridotta di meno 10mila ettari (-5,81 per cento), contro una superficie aziendale totale aumentata del 76,92 per cento (da 10 a 18 ettari). Un'agricoltura che si riorganizza con aziende più grandi ma decisamente ridotte di numero; cala la produzione dei cereali, crescono quelle degli ortaggi, le foraggere, della frutta.
“Questa volta – sottolinea Fabbio - non ci siamo mossi per il tempo. Anzi, abbiamo cercato di prevenire il futuro, di interpretarlo, di avere segnali dal passato per essere più tranquilli nel domani. Così facevano i nostri genitori, quando Bernacca aveva ancora da nascere e la moderna meteorologia si pensava fosse, magari, un’amara medicina per i casi più gravi. Ma è sempre il tempo a farla da padrone, anche quando ci affidiamo alle tradizioni e ai suoi contrasti, anche quando, leggendo il passato senza neppure andarci, ci ritroviamo inermi nel presente ad ammirare l’uomo e la sua facilità nello sbagliare. Ma sarà solo il tempo, ancora una volta, a dirgli se aveva avuto ragione”.
Per l'Almanacco del giorno prima, fatti successi tanti, tanti anni fa in Alessandria, si ritorna al 5 febbraio 1404, quando “...immensi furono i disastri e danni che sofferse in quest'anno la città di Alessandria per le crudeli espressioni del tiranno Facino Cane. Per lo spazio di nove anni che venne la detta città da questo tiranneggiata, mutò stato e sembianze tale che pareva un luogo solitario e deserto. Di qui avvenne che la più parte dei cittadini capi, per non sopravvivere alla tirannia, abbandonarono la patria”.
Come anticipato la scorsa settimana, la playlist di chiusura, sempre realizzata in collaborazione con Alessandro Cagnoli, prosegue il viaggio musicale alla scoperta dell'alchimia della musica. Questo martedì il tema è 'Girl Talk', volume 1, Playlist tutta al femminile, dalla sexy bambola Julie London alla pestifera e 'scomunicata' Nina Simone: Judy Garland, Somewhere Over the Rainbow (1939), considerata miglior canzone del XX secolo; Julie London, Fly Me To The Moon (1963), Wives and Lovers (1964), Girl Talk (1965); Dusty Springfield Son of a Preacher Man, Dusty Springfield Willie Laura Mae Jones, Dusty Springfield, Just a Little Lovin' (1969); Nina Simone Revolution Live Harlem Cultural Festival (1969), Here Comes The Sun (1971); Joni Mitchell, Court and Spark (1974); Diana Krall, The Look Of Love.