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Domenica 12 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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01/10/2012

Chiudere gli occhi e sognare il Monferrato

Aleramo e la nascita del Monferrato tra storia e leggenda a ‘La Mia Cara Alessandria’

   

Chiudere gli occhi e sognare il Monferrato

“Ogni tanto il tempo mi coglie disposto a guardarmi indietro. È la nostra storia a prevalere, sono le nostre radici, l’appartenere ad una terra che mi suggestiona. Una terra zeppa di storia e leggenda che si mischiano fino a confondermi. Così mi faccio cullare dalle leggende, nella disperata ricerca della verità, come un bimbo a cui una voce amica racconta una storia. Sognare ad occhi aperti o dormire diventa la stessa cosa, lo stesso modo di vivere…”.
E la puntata de ‘La Mia Cara Alessandria’ del 2 ottobre, condotta come sempre da Piercarlo Fabbio il martedì dalle 12,15 alle 13,15 dalle frequenze di radio Bbsi, parte, dopo la sigla di Paolo Lodici, con la storia, la leggenda, la poesia di un testo di Carducci sul ‘suol d’Aleramo’. Null’altro che il Monferrato, la prima nazione italiana autonoma, nata poco prima dell’anno 1000, proprio per mano di Aleramo, Marchese del Monferrato, nominato da Berengario II, di cui aveva sposato in seconde nozze la figlia Gerberga. Una storia che ben si intreccia con la leggenda raccontata dagli attori di ‘Munfrà’ (Monferrato), mediometraggio di Matteo Forcherio, scritto da Francesco Mandia e Cristina Forcherio, che ne sono anche i principali interpreti. Un viaggio dalla Germania a Sezzadio con Aleramo e Alasia, il loro amore e la nascita del Monferrato, quella terra montuosa percorsa dal marchese montando in tre giorni tre cavalli velocissimi, “cavalcando sempre di forza dì e notte tutte le contrade intorno a dove poi fu Alessandria, intorno a Savona, a Saluzzo, al Monferrato. Al secondo giorno cavalcò tanto di forza che il cavallo gli stramazzò sotto. Aleramo volle prima della gran corsa ferrare il cavallo; e non trovando gli strumenti a ciò, adoperò un mattone, che nel volgare del Monferrato è detto ‘Mun’; e così il cavallo fu ferrato ‘Frrha’, da cui viene il nome ‘Munfrrha’, cioé Monferrato”.
Intanto sulle note di ‘Come foglie’ di Malika Ayane si rimane nella storia, rievocata il 30 settembre in Cittadella ad Alessandria in occasione del Primo Raduno Multiepocale, organizzato dall'Associazione Aleramica. Una domenica a spasso nel tempo, scoprendo abitudini, usanze, stili di vita, riproposti da diversi gruppi storici, e parlandone in una conferenza di antropologia culturale.
Per l’Almanacco del giorno prima, fatti successi tanti tanti fa ad Alessandria, si va al 2 ottobre 1642: “… nella notte avanti a questo giorno si avanza l’esercito francese a Castellazzo ed ivi prende alloggio la maggior parte di esso, mentre tutta la cavalleria va scorrendo il Bosco e Frugarolo. Passa quindi, nel giorno appresso, ad espugnare la fortezza di Tortona”.
Nella playlist, terza puntata delle riflessioni sulla nostalgia con la ‘Banda 328’ (Dedo Roggero Fossati, Gianluca e Roberto Gai, Alice Rota, Ezio Ivaldi, Tonino Spinella), di recente in uno spettacolo al Civico di Tortona, e la loro storia d’Italia e della canzone, spaziando negli anni ’70 con ‘Pietre’ (Antoine), ‘Il ragazzo della via Gluck’ (Adriano Celentano), ‘I've Been Loving You Too Long’ (Otis Redding), ‘A whiter shade of pale’ (Procol Harum, cover poi dei Dik Dik ‘Senza Luce’), ‘Yesterday’ (I Beatles), ‘What a Wonderful World’ (Louis Armstrong), quindi di nuovo in Italia con ‘Una carezza della sera’ (New Trolls), ‘Tanta voglia di lei’ (I Pooh), ‘Lo Straniero’ (C. Moustaki), ‘Impressioni di settembre’ (PFM) per chiudere con ‘Sei Bellissima’ (Loredana Bertè).

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria