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Domenica 12 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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06/08/2012

Non era il tempo per il dissesto. Così si abbandona Alessandria a se stessa

Piercarlo Fabbio intervistato dall'olandese NOS Radio 5. All'Europa interessa l'opinione del Sindaco emerito su un percorso che ha radici profonde nel tempo, ma non andava terminato ora.

   

Non era il tempo per il dissesto. Così si abbandona Alessandria a se stessa

Alessandria in dissesto. Non è il solito titolo che certa stampa locale propina ormai da un anno, anche in tempi non sospetti, quasi però invocandolo come poi è stato, ma la prima domanda che il giornalista olandese di Nos Radio 5 (Nederlandse Omroep Stichting) rivolge a Piercarlo Fabbio, sindaco fino al maggio scorso, attuale presidente del gruppo Pdl in consiglio comunale. “Per capire davvero perchè si è arrivati a questo e cosa succederà”, spiega iniziando l'ntervista in onda lunedì 6 agosto.
“Noi siamo arrivati al termine di un percorso che inizia nel 1994 – risponde l'ex primo cittadino – Nel post alluvione, aumentando i contributi statali, si decide di alzare la spesa pubblica e da allora non si è più abbassata. Nel 2007, quando inizia il nostro mandato, capiamo subito che la situazione non può così più reggere, ma resistiamo perchè per noi era impensabile mandare la città in dissesto nel pieno della crisi. Quindi sono state attivate vendite straordinarie, fino al 2011 quando però cambiano le regole e la Corte dei Conti indica come irregolartità comportamenti prima ammessi, facendo partire le prime contestazioni. Regole che incideranno di più sul futuro: il disavanzo 2011 per 9 milioni è cancellazione di crediti, tutti inesibigili? Non tutto ciò che è antico va cancellato, è una semplificazione ma non necessariamente efficace”.
E di chi sono, allora, le colpe? “Di nessuno, si tratta di un argomento molto tecnico; c'è più ragioneria che politica e di quest'ultima noi siamo responsabili. Quando la politica eviterà di spendere per dare più servizi si ridurranno le spese degli enti locali”.
Lei si sente comunque in qualche modo responsabile? “Politicamente no. Ho fatto scelte in e per una città dove servivano investimenti, congelando il debito a 150 milioni e portando invece il patrimonio a 540. Di più non si poteva fare”.
Ma intanto in Comune arriveranno tre commissari... “Il Comune di Alessandria è in dissesto perchè qualcuno ha voluto mandarcelo, senza resistere a sufficienza. Noi lo abbiamo fatto fino a quando ci è stato possibile, rivolgendoci anche a due consulenti di fama internazionale, i professori Uckmar e Borgonovi, con i quali è stata preparata una memoria dettagliata in cui si riduceva di molto la portata delle contestazioni mosse dalla Corte dei Conti, senza dimenticare che poi abbiamo fatto anche ricorso al Tar. Chi è venuto dopo di noi ha però scritto in pochi mesi tutta un'altra storia, che non è la nostra. Questo non era il momento per il dissesto, averlo fatto vuol dire che non si ha idea del male che così si fa alla città. Perlomeno il tempo poteva essere scelto. Invece si è deciso di abbandonare Alessandria a se stessa”.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria