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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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19/07/2012

Bocchio: Valle San Bartolomeo: basta con le menzogne!

Il Dirigente del PDL ricostruisce la vicenda che ha radici nel primo Piano Regolatore del 1973 e arriva fino all'Amministrazione Scagni. Appare ridicolo parlare di infiltrazioni mafiose

   

Bocchio: Valle San Bartolomeo: basta con le menzogne!

“E’ ora di dire basta con le menzogne, le false verità e le strumentalizzazioni su Valle San Bartolomeo”: ad insorgere, ancora una volta, è Mario Bocchio, Dirigente Provinciale del PdL. “Era inevitabile che, avendo al proprio traino Paolo Bellotti, il Movimento 5 Stelle finisse per cadere in una simile tentazione, che poi diventa peccato - sottolinea - ancora una volta, se non farà dei seri distinguo, anche il Comitato Noi di Valle finirà per essere nuovamente usato da chi ha certamente bel altri scopi!”.

“L’Amministrazione-Fabbio ha approvato la variante parziale al Piano Regolatore Comunale relativa agli interventi sulle aree edificabili o edificate dell’area collinare - ancora Bocchio, al tempo Presidente della Commissione Politiche Ambientali - Vale la pena ripercorrere i passaggi che hanno portato all’adozione di questo atto sottolineando come, dalla costituzione, nel 2010, del Comitato Noi di Valle, questo sia stato protagonista, da maggio a luglio 2010, di 3 incontri e, da ottobre 2010 a maggio 2011, di 8 Commissioni Consiliari, a testimonianza della chiarezza e trasparenza che hanno caratterizzato l’operato della nostra Amministrazione. Quelle approvate sono norme restrittive che vanno a tutela dell’ambiente e della collina la cui edificabilità fu permessa dalle Varianti al Piano Regolatore del 1973 (Borgoglio), 1990 (Mirabelli), 2000 (Calvo) e del 2006 (Scagni) che hanno dato luogo al contestato Piano Esecutivo di Valle. Non è stata pertanto la nostra Amministrazione a volerlo, ma quella del Sindaco Mara Scagni. E Bellotti dov’era?”.

“Nell’ambito della redazione della III Variante è stato compiutamente condotto uno studio a carattere geologico, geomorfologico, idrologico-idraulico ai sensi delle vigenti disposizioni di legge con conseguenti aggiornamenti e integrazione in materia di normativa attuativa - aggiunge Bocchio - Le risultanze di tale studio, unitamente ai contenuti emersi nell’ambito del procedimento nelle sedute della Commissione Consiliare competente, hanno indirizzato gli uffici all’integrazione degli articoli 62 e 64 delle norme di attuazione dello strumento urbanistico. Questo consentirà di ridurre le impermeabilizzazioni del suolo, eviterà in modo tassativo ogni dispersione non controllata delle acque di scorrimento superficiale e di infiltrazione (a tal fine è richiesta una specifica verifica del coefficiente ‘udometrico’ ante e post intervento), imporrà il parere della Commissione Locale per il Paesaggio (CLP) per tutti i progetti di nuova costruzione, ampliamento o ristrutturazione in riferimento all’impatto ambientale. Nell’ambito della pianificazione esecutiva, poi, è stata introdotta una nuova possibilità relativa ai meccanismi di cessione - acquisizione delle aree destinate alla viabilità e a standard urbanistici, volta a superare la staticità dello strumento al fine di evitare sprechi di risorse e territorio. La tutela è stata finalmente tradotta in norme chiare”.

“Siamo per il rispetto di ogni forma di legalità e per la massima trasparenza, ma rifiutiamo che si continui a strumentalizzare una situazione che ha visto coinvolta una persona e non un’Amministrazione Comunale. Evidentemente c’è la volontà di continuare un’assurda opera di autolesionismo - conclude Bocchio - Proprio su Valle San Bartolomeo, ho avuto modo di sostenerlo più volte anche in Consiglio Comunale, è stato creato ad arte un vero e proprio ‘caso’, che ha ottenuto come unico risultato un ingiusto ‘sputtanamento’ mediatico di Alessandria a livello nazionale. E chi ha voluto tutto ciò ha dimostrato di non voler bene a questa città. Al Movimento 5 Stelle ricordo che Alessandria è uno dei primi Comuni in Piemonte ad aver firmato con la competente Prefettura il Protocollo di legalità, che prevede che le informazioni antimafia non siano richieste solo all’aggiudicatario di un’opera, ma a tutta la filiera delle imprese interessate, fino all’ultimo subappalto e subcontratto. Non ci siamo limitati, come molti altri, alle intenzioni verbali, ma abbiamo agito nei fatti. Primi in provincia, abbiamo migliorato i nostri percorsi antimafia, tracciando tutti i pagamenti dei nostri appalti e controllando anche in itinere la situazione delle imprese che lavorano con il Comune. Una garanzia sulla qualità delle opere e la legalità di chi le realizza, un impegno alla massima trasparenza. Un’efficace politica di contrasto alla criminalità organizzata necessita di una responsabile attività di prevenzione per garantire i principi di libertà di impresa e della concorrenza leale. Soprattutto in una fase di sfavorevole congiuntura economica, con effetti negativi anche sul nostro territorio, che potrebbe costituire un ulteriore fattore determinante di fenomeni di infiltrazione nel tessuto imprenditoriale sano. Si tratta di un grande risultato che non può essere vanificato da strumentalizzazioni che non trovano alcun riscontro anche negli atti diretti della Magistratura, ma che sono solo il frutto di menti malate. Perché il solo pensare che a Valle S. Bartolomeo ci sia stata una speculazione edilizia da parte della ‘ndrangheta, in combutta con l’Amministrazione Comunale, è il ragionamento solo di una mente malata!”.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria