“Se oggi si sceglie di andare al dissesto, ciò deriva da una precisa volontà degli attuali amministratori, che così avranno l’alibi certo per nascondere la loro mancanza di idee”: è quanto dichiara Mario Bocchio, Dirigente Provinciale del PdL.
“Sicuramente è necessario da parte di noi ex amministratori fare un serio esame di coscienza, perché magari qualcosa abbiamo sbagliato - sottolinea Bocchio - Ho fiducia nell’operato della Magistratura contabile e ordinaria, ma ribadisco che se abbiamo colpe, sono quelle di aver cercato di garantire più servizi alla città, non certo con l’obiettivo di creare un danno agli Alessandrini. Perché nessuno di noi ha rubato. Sia ben chiaro!”.
“Il problema vero è che, se si ritiene di affrontare situazioni straordinarie, come sono poi tutte quelle dei Comuni in materia di bilanci, con strumenti ordinari, si perisce - ancora Bocchio - Ma non è certo solo e tutta responsabilità nostra e non è accettabile fare allarmismo sociale, non è accettabile dare la caccia alle streghe nell’intento di mettere sotto accusa (e magari anche poi tentare di eliminarla) un’intera classe politica, ideologicamente diversa. Non si può continuare ad attaccare l’avversario, peraltro già sconfitto, e questo dovrebbe bastare per incominciare sul serio ad amministrare smettendola di fare campagna elettorale, se non si è in grado, al di là di proclami in riunioni e comunicati stampa, di garantire gli stipendi. E allora, ad esempio, cosa dovrebbero dire gli Amministratori di Torino e di Parma, tanto per citare alcuni casi eclatanti di Comuni con autentiche voragini nei propri bilanci?”.
“Ora è il momento delle scelte responsabili, non frutto della vendetta - conclude Bocchio - ed anche la Lega Nord, deve rendersi conto che fino a dicembre 2011, quindi quasi fino alla fine, dibattiti o non dibattiti, era parte integrante e vitale della Giunta-Fabbio. Chiamarsi fuori, dopo essere stati al Governo cittadino, non è corretto. Lo ripeto: noi Consiglieri Comunali abbiamo votato i bilanci in primo luogo per dovere di appartenenza politica e non avremmo potuto fare altro, visto che gli stessi sono gli atti politici principali per una Maggioranza. La stessa vicenda, però, è diventata sempre più un vero e proprio caso politico, addirittura a livello nazionale, e come tale va adeguatamente affrontata a livello politico e non solo giudiziario, per cui non possiamo più rimanere soli ad respingere la bufera!”.