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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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14/05/2012

La Corte dei Conti e i Bilanci della Provincia

Come può proporsi di guidare il Comune chi ha mal amministrato l’Ente provinciale?

   

La Corte dei Conti e i Bilanci della Provincia

Il Comune ha un bilancio sotto il mirino della Corte dei Conti. Ed è stato un mirino, spesso e volentieri, utilizzato dagli avversari politici. I tanti colpi sparati all’indirizzo del Sindaco Fabbio e della sua Giunta dagli altri candidati sindaco, nella prima trance della tornata elettorale, hanno colpito soprattutto l’immagine dell’Amministrazione comunale. Ma ora chi rimane al ballottaggio si dice pronto a sanare immagine e bilancio. Pare però quanto meno singolare che chi si propone come primo cittadino per mettere a posto il bilancio comunale, non abbia saputo fare i conti a casa propria.

Il 27 aprile scorso la Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo del Piemonte, ha approvato la delibera con oggetto ‘Pronuncia sul rendiconto 2010’, che porta la firma del Magistrato Giancarlo Astegiano, il quale si era occupato delle pratiche inerenti il Comune di Alessandria. Ricevuto il 30 aprile dal Presidente della Provincia, Paolo Filippi, e dal Presidente del Consiglio provinciale, Giovanni Barosini, il documento non viene reso noto dagli amministratori, forse perché vicini al giorno delle elezioni. Pochi giorni dopo, il Consiglio provinciale è stato chiamato a discutere e approvare il rendiconto 2011, nel quale sono comprese le problematicità evidenziate nella delibera.

“Quanto è stato rilevato ieri da alcuni organi di informazione desta stupore e incredulità – commenta il senatore Sandro Bondi -. Siamo di fronte a esponenti politici che hanno tenuto nascosto una indagine della Magistratura contabile, proprio alla vigilia delle elezioni. E' grave che il candidato sindaco Rita Rossa, che ha svolto l'incarico di assessore provinciale, è lo stesso che ha nascosto all'opinione pubblica questa inchiesta e nello stesso tempo ha cavalcato una campagna contro il Comune sulla base di una simile inchiesta della Corte dei Conti”. La Sezione di Controllo nel documento scrive che “se dovessero emergere comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria, violazione degli obiettivi della finanza pubblica allargata o irregolarità contabili o squilibri strutturali del bilancio dell'Ente locale in grado di provocarne il dissesto finanziario, e lo stesso Ente non abbia adottato le necessarie misure correttive, la stessa Sezione Regionale competente, accertato l'inadempimento, sia tenuta a trasmettere gli atti al Prefetto e alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica”.

In particolare le criticità emerse riguardano il ricorso all'anticipazione di cassa; l'utilizzo di fondi aventi specifica destinazione per il finanziamento di spese correnti, per una cifra pari a 7 milioni 251 mila euro, nettamente maggiore all'importo dell'anticipazione di tesoreria. “Le difficoltà di bilancio sono comuni a molti Enti locali – afferma il vicepresidente della Regione Piemonte, Ugo Cavallera -. ergersi a cavalieri senza macchia e senza paura è molto pericoloso”.
L'onorevole Franco Stradella invece sottolinea che “è molto grave il comportamento della sinistra che continua a denunciare l'avversario in nome della verità, quando la verità che la riguarda è a dir poco imbarazzante. Aver occultato le carte è un inganno per i cittadini”. Inoltre la Magistratura contabile pone in evidenza che l'Ente “ha mantenuto nel conto del bilancio residui attivi anteriori all'anno 2007 relativi a crediti di tutti i titoli che appaiono di dubbia esigibilità, considerata la natura e l'anzianità degli stessi”.
E' pertanto necessario che i crediti (circa 125 milioni di euro) vengano stralciati ed inseriti nel conto del patrimonio netto dell'Ente, che attualmente è contabilizzato in circa 140 milioni di euro, a fronte di circa 260 milioni di debiti evidenziati dal rendiconto 2011. Eseguiti gli accertamenti preliminari, è stata svolta un'attività istruttoria nel corso della quale la Provincia ha fornito specifiche informazioni; successivamente è stato trasmessa all'Ente di Palazzo Ghilini una scheda riepilogativa segnalando in modo formale le violazioni accertate e invitandolo a fornire ulteriori chiarimenti. Dopo averla ricevuta, il Presidente Filippi, ha dichiarato di prendere atto “del contenuto delle considerazioni svolte, condividendone la portata e le raccomandazioni”. Rinunciando perfino a difendere l'indifendibile, salvo però nascondere le carte.
L'Amministrazione provinciale è stata invitata quindi dalla Corte dei Conti ad “applicare ed osservare rigorosamente le previsioni legislative in ordine al mantenimento nel bilancio dei residui attivi e passivi al fine di evitare di incorrere in gravi irregolarità contabili; a verificare che gli organi dell'Ente procedano a una verifica dell'equilibrio della gestione di cassa rilevando le cause delle disfunzioni e pongano in essere i necessari interventi correttivi, provvedendo alla ricostituzione dei fondi vincolati nel più breve tempo possibile”.
Questo comporterebbe necessariamente la modifica dei bilanci nei quali vengono evidenziate le irregolarità. Interviene sulla vicenda anche il segretario provinciale del Popolo della Libertà, on. Manuela Repetti: “E' grave e paradossale che nello stesso momento la sinistra e il proprio candidato sindaco abbiano inscenato e alimentato in questi anni una vergognosa campagna scandalistica contro il sindaco Fabbio e la sua giunta, sulla base di notizie infondate e comunque basate su una situazione ereditata dalla passata gestione della sinistra. A pochi giorni dal ballottaggio, che deciderà la guida del Comune di Alessandria, mi auguro che i cittadini comprendano il significato allarmante di questo modo di agire della sinistra, caratterizzato dalla assoluta mancanza di trasparenza e onestà”.
“Non sono ladri come invece hanno accusato noi di essere – dichiara il sindaco Piercarlo Fabbio -, ma in nome di quella trasparenza di cui tanto si riempiono la bocca avrebbero dovuto parlarne. E' grave che siano state occultate le carte in campagna elettorale, questo è il loro coraggio”.
Se invece di proposte concrete per la crescita della città, indispensabili per chi si candida ad amministrarla, ci si affida solo a insulti e falsità, com'è stato fatto dalla vicepresidente della Provincia Rita Rossa, diventa fondamentale riflettere sulle scelte per il futuro del capoluogo.
Chi nasconde i propri errori, come potrà garantire un’Amministrazione che lavori per il futuro degli alessandrini, senza usare la città per sanare i debiti della Provincia?

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria