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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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13/05/2012

La vera storia del Bilancio comunale

Mettiamo insieme i pezzi di una vicenda largamente strumentalizzata e drammatizzata che rischia di cambiare il governo al Comune mettendolo in mano a coloro che hanno scambiato la verità con le continue bugie. Ecco come hanno fatto...

   

La vera storia del Bilancio comunale

E’ un fatto noto a tutti che nel 2011, a un anno dall’appuntamento elettorale con i concittadini, il Sindaco Fabbio ha un consenso che supera il 60% e tutti i sondaggi lo confermano miglior Sindaco del Nord-Ovest.
Grandi opere sono state realizzate, indicatori di un efficiente risultato di una corretta programmazione, anche attraverso lo strumento del Piano Strategico di Sviluppo scritto insieme alla città, ai suoi esponenti nei diversi ambiti lavorativi, ai suoi cittadini. Tra queste opere, ma l’elenco è volutamente scarno: il Nuovo Centro Città, i 1000 Lampioni trasformati a Led, Corso Acqui, i Giardini Pubblici della Stazione, Piazza Genova, il Verde, la Manutenzione delle Strade e degli Immobili Comunali, le Rotonde Fiorite, i Giochi dei Bambini, le Fognature, gli Acquedotti, le Reti Gas, altre sono in fase di realizzazione il Ponte Meier ed ancora la Cittadella resa fruibile e ridata alla Città solo per il cocciuto e appassionato volere del Sindaco che ha saputo realizzare un valido gioco di squadra.
A questo punto, l’opposizione di sinistra in Consiglio Comunale non è in grado di contrastare la grande azione politica e di rilancio della Città condotta dal Sindaco Fabbio e dalla sua Giunta.
Nasce così da parte di qualcuno dell’opposizione di sinistra, fiancheggiati dalla “nomenklatura” del Comune che non vuole condividere la politica dei rappresentanti eletti dai concittadini la precisa disfattistica volontà di far saltare tutto senza scrupolo alcuno, ma soprattutto creando problemi alla Città.
Inizia così la fase delle denuncie di cui la sinistra è campione.
Si incomincia con un’Interrogazione Parlamentare di un Onorevole PD (ex Sindaco di Novi Ligure) e di un altro deputato dell’IDV: chiedono al Governo di far luce sui conti del Comune di Alessandria.
Si continua con un esposto alla Corte dei Conti del Piemonte e anche, per non risparmiare nulla agli Amministratori, alla Procura della Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria.
La Corte dei Conti apre, per dovere d’ufficio, un fascicolo; al termine di una prima fase di verifiche, ingiunge di modificare i bilanci dichiarando che bene si era fatto e l’Amministrazione comunale poteva avere ragione, ma per formale rispetto della normativa, era opportuno redigere i documenti contabili in altro modo.
Anche la Procura della Corte dei Conti ipotizza che l’operato amministrativo avrebbe provocato un danno all’erario del Comune: in ogni caso, tutto è stato fatto per il bene di Alessandria. Sia solo chiaro un fatto: in nessun Atto dei tre livelli di Magistratura sono mai stati ipotizzati reati che ipotizzino anche lontanamente che qualche Amministratore della maggioranza del Sindaco si sia intascato un euro.
A questo punto risulta chiarissimo che chi ha provocato tutto questo lo ha fatto esclusivamente per il proprio tornaconto di parte (leggasi Partito) infischiandosene delle necessità e delle aspettative dei concittadini.
Una semplice constatazione di fatto: il debito di 140 milioni di Euro per mutui più 14 milioni di tesoreria è stato un regalo dalla giunta Scagni che lo aveva raddoppiato rispetto a quello della giunta Calvo; la Giunta Fabbio non lo ha aumentato, anzi ha solo posticipato contabilmente qualche trasferimento senza aumentare il debito, mentre sono stati fatti oltre 50 milioni di investimenti comunali e con le partecipate oltre 120 milioni.
E’ necessario sottolineare un'altra importante differenza sostanziale, e non da poco: la correttezza con la quale l’Amministrazione Fabbio ha sempre comunicato tutti i dati contabili e tutte le fasi istruttorie della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica, trasmettendo i documenti pervenuti, ammettendo sempre anche i propri errori, scusandosi con la Città, ma ricordando che ha sempre agito per il meglio di Alessandria. E in netta contrapposizione scorrettezza con la quale la Provincia, guidata dal Presidente Filippi, dal Vice Presidente Rita Rossa (candidato Sindaco) e il cui consiglio è presieduto da Giovanni Barosini, ha volutamente nascosto alle forze politiche e ai concittadini le proprie pesanti problematiche contabili, oggetto di valutazione della Corte dei Conti, occultando – in palese netto contrasto con la trasparenza che deve essere alla base della Pubblica Amministrazione - le comunicazioni della Magistratura Contabile.
Un po’ di storia del passato nemmeno tanto remoto, è a questo punto indispensabile per fare chiarezza, su quanto fatto dall’Amministrazione Fabbio rispetto a una situazione finanziariamente pesante lasciata dalla precedente Amministrazione Scagni.

Correva l’anno 2007, inizio del mandato Fabbio; ci si rende subito conto che la situazione economica e finanziaria del Comune di Alessandria era da dissesto.
Il Sindaco Scagni aveva lasciato in regalo i debiti per mutui per un ammontare di circa 140 milioni di euro (70 milioni in più di quelli lasciati dal Sindaco Calvo) e il rosso del Conto Corrente dell’Amministrazione presso la Tesoreria era superiore ai 14 Milioni di euro.
Ma le situazioni ancora più importanti erano:
- l’AMIU era da fallimento: circa 250 dipendenti rischiavano di essere mandati a casa con le ovvie conseguenze sociali;
- l’AMAG, la “gallina dalle uova d’oro”, aveva dichiarato un utile risibile di circa 20.000 euro. Alegas era stata ceduta per un 20 per cento al Comune di Genova il quale aveva la facoltà di farne ciò che voleva, il Comune di Alessandria non poteva più comperare il gas da altri che non fosse la società genovese. Al Comune che possedeva i due terzi dell’AMAG arrivavano utili quasi inesistenti.
In questa condizione è stato necessario decidere che cosa fare; la situazione era difficilissima, l’amministrazione da poco insediata aveva bisogno di denaro per sanare le necessità più impellenti: le casse erano vuote e i debiti incombevano.
Si sarebbe potuto fare come qualcuno suggeriva e dichiarare il “buco”, come di norma fa un nuovo Amministratore, all’inizio del mandato. Si poteva pensare come aumentare le entrate tassando gli alessandrini: è così che fanno normalmente quelli che subentrano, dando poi la colpa ai predecessori.
Fabbio ha preso la strada più difficile, quella di lavorare per fare entrare più soldi nella esangue cassa comunale, facendo in modo straordinario l’ordinario, tuttavia senza mettere le mani in tasca alla gente.
A proposito: responsabilmente impegnati, come gli assessori erano, nell’opera di risanamento finanziario ad ampio raggio non hanno mai pensato di scaricare sul precedente Sindaco denunce di alcun genere.
Da subito è iniziato il risanamento dell’AMIU, ne è stato ricostituito il capitale con milioni di euro, mettendo in tranquillità i dipendenti e le loro famiglie; questo è stato possibile grazie alle entrate straordinarie ricavate dalla cessione dell’attività delle farmacie comunali. Poi il Comune di Alessandria si è ripreso ALEGAS rompendo il patto scellerato con Genova.
Il risanamento dell’Amiu ha fatto sì che ritornasse a essere un’azienda con capacità di mercato per cui il servizio di raccolta e di pulizia della Città poteva essere messo a mercato (come impone obbligatoriamente la legge) cosicché, alla messa a bando del servizio di pulizia, è stata costituita una nuova Azienda economicamente solida; inoltre, cosa non da poco, l’operazione ha prodotto al Comune di Alessandria un consistente introito quantificato in 2.100.000,00 euro all’anno per 20 anni dei quali 15 milioni già anticipati all’Amministrazione Fabbio. La positiva risultante finale: non si prendono soldi dalle tasche dei cittadini ma si riesce a far entrare denari nelle Casse del Comune cosa che altri non erano riusciti a fare.
Oggi il Comune di Alessandria si trova risanato perché la gara già indetta oltre che per la raccolta anche per lo smaltimento renderà nel 2012, circa 17-18 milioni di euro di anticipazioni e un importo di 60 milioni di euro nei successivi 20 anni.
Avuto presente che la Legge impone che i deficit del Comune debbano essere pagati nei tre anni successivi, è necessario far entrare, senza tassare i cittadini, 46 milioni di euro. L’Amministrazione Fabbio lo fa con lo smaltimento dei rifiuti, quindi con la cessione del servizio di distribuzione gas, che deve andare a gara (è un obbligo di legge), nel semestre 2013.
Infine, le Aziende partecipate e il Comune hanno avuto utili, riversati sulla città per investimenti, pari a 120 milioni di euro, oltre al valore del nuovo ponte Meier.
 

 

(da: "L'Informatore Alessandrino")

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria