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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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26/04/2012

Bilancio comunale: a nudo 27 milioni di debiti fuori bilancio

La tecnostruttura non li aveva certificati, ora, grazie al minuzioso controllo della politica sono emersi. Il Sindaco spiega come saranno pagati senza mettere tasse ai concittadini!

   

Bilancio comunale: a nudo 27 milioni di debiti fuori bilancio

“La Giunta Comunale, la scorsa settimana, ha deliberato una manovra che non è solo un conto consuntivo ma che anticipa ciò che tutti i Comuni saranno obbligati a fare dal 2014 e, cioè, il bilancio consolidato tra l’Ente e le partecipate”.
Così il Sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio, ha introdotto l’illustrazione del Rendiconto dell’Esercizio Finanziario 2011.
“Questi percorsi – ha proseguito – sono normalmente appannaggio della tecnocrazia. Il ruolo della politica, il nostro ruolo, è quello di rimettere chiarezza nel sistema di contabilità pubblica di questo Comune chiedendo di tirare fuori tutto quello che c’era dentro ai cassetti, anche sulla base delle indicazioni della Corte dei Conti”.
Il dato che ne deriva è un disavanzo, non dell’esercizio, ma “storico” del debito a breve del Comune di Alessandria: 46 milioni di euro di cui 27 di debiti fuori bilancio e 19 di debiti degli “esercizi storici”.
Una volta dichiarato il debito, per legge, esso va diviso egualmente in tre anni e “noi abbiamo ragionato su un meccanismo – ha sottolineato il Sindaco – che ci permetterà di chiarire quanto dobbiamo a ciascun creditore e in quanto tempo lo pagheremo attraverso piani di rientro studiati individualmente”.
“Nel 2012 - ha spiegato il Primo Cittadino -, la ‘gara Aral’ (concessione per lo smaltimento rifiuti) rappresenterà una grande opportunità e, per questo, la procedura è stata volutamente accelerata in questi mesi. Costruita più o meno sul meccanismo della ‘gara Amiu’, ha un previsto introito di 17 milioni di euro che andranno, quindi, a coprire il terzo di disavanzo imputato a quest’anno.
Per il 2013 e 2014, occorre ragionare sulla particolare condizione in cui si troverà Amag, con la vendita della concessione del gas che deve obbligatoriamente andare a mercato entro la fine del 2012 poiché in scadenza”.

“Il nostro ragionamento – ha sottolineato il Sindaco – è di non depauperare le nostre aziende ma tenercele ben strette soprattutto se producono utili. La ‘gara del gas’ avrà aspetti lievemente diversi da quelle di Amiu e Aral ma, chi partecipa, dovrà, oltre alla concessione, rifondere ad Amag 69 milioni di euro di valore, allo stato attuale, degli impianti di distribuzione del gas”.
Amag versa oggi al Comune 1,5 milioni di euro di canone annuo: “Il futuro canone, stante il mercato, potrebbe essere intorno ai 4 milioni annui. L’anticipazione di un certo numero di canoni (otto) – ha evidenziato il Sindaco - rappresenterà l’introito per coprire il 2013 e il 2014”.
Il debito a medio/lungo periodo è, invece, di 150 milioni di euro: “Sono i mutui – ha spiegato il Sindaco -. Erano 142 milioni al nostro insediamento, noi abbiamo dovuto aggiungere circa 8,5 milioni per il caso Guala. Noi non abbiamo toccato lo stock del debito a medio/lungo periodo: abbiamo investito attraverso contribuzioni ed entrate straordinarie”.
“In conclusione, questa è un’operazione di grande chiarezza – ha sottolineato il Sindaco -: rispondiamo con le nostre risorse senza intaccare il loro valore grazie ad un forte e consistente patrimonio e ad aziende che, attraenti sul mercato, generano utili. Situazione che, se paragonata ad altri Enti, risulta molto favorevole. La Provincia di Alessandria, per esempio, ha debiti, a breve e medio periodo, per 264 milioni di euro a fronte di un patrimonio di 104 milioni: il nostro, quello che ci permette di fare queste operazioni, è di circa 600 milioni di euro”.
“Questa è la prima occasione – ha proseguito il ragioniere capo Paolo Ansaldi - in cui siamo riusciti ad individuare con certezza che già nell’anno 2006 si è utilizzata la modalità dello scorrimento degli impegni a causa della mancata reiscrizione di impegni costruiti su mutui che, quindi, risultavano scoperti”.
“Il 2014 è la data entro la quale – ha proseguito - verrà rivoluzionata la materia bilancistica dei Comuni con il consolidato di gruppo: noi la abbiamo anticipata, ovviamente solo per la parte dei costi”.
Sono stati, quindi, esaminati gli aspetti più tecnici con l’elencazione delle tipologie di spese che, non sostenute nel corso degli anni da adeguati impegni, hanno generato il debito fuori bilancio:
- ATM: 5.068.641,75
- AMIU: 5.307.693,06
- ARAL: 1.742.429,31
- ARISTOR: 933.451,72
- Gruppo AMAG: 5.048.342,70
- ASPAL: 429.550,96
- CISSACA: 399.209,44 per assistenza disabili per scuola dell’obbligo + 3.092.453,79 per il servizio socio-assistenziale
- Vecchio debito CONSORZIO DI BACINO: 2.680.864,64
- Contributi per
o FONDAZIONE TRA: 700.000
o FONDAZIONE SLALA: 81.417,60
o Vari: 506.809,57
- interessi per pagamenti sui debiti pregressi: 275.418,46
- copertura perdite di partecipate. 554.165,20
In merito all’approvazione del Rendiconto 2011, la gestione corrente porta un disavanzo di 2,5 milioni di euro e un disavanzo globale di 19 milioni di cui 10 del 2010 e 7,5 di cancellazione di residui attivi (entrate) non più esigibili.
L’Assessore al Bilancio Franco Trussi ha concluso sottolineando che l’ultimo accertamento di entrata effettuato, che valeva 5 milioni, è, per rispondere alle richieste della Corte dei Conti di essere prudenziali, iscritto nel rendiconto solo per la metà (2,5 milioni di euro): “Se non avessimo operato in questo modo – ha evidenziato – avremmo potuto dichiarare un bilancio di parte corrente, cioè la gestione dell’anno 2011, con un piccolo avanzo positivo”.


 

 

 

 

 

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