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Lunedì 13 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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17/01/2012

Dal Turboespansore alla pittura di Morando

La storia del gas ieri e oggi e la personale di Morando a Palazzo Rosso in onda a La mia cara Alessandria

   

Dal Turboespansore alla pittura di Morando

Si parla di storia collegata al gas, dall’illuminazione pubblica di metà Ottocento al moderno turbo espansore che sarà pesto inaugurato, e poi della quadreria a Palazzo comunale dedicata a Pietro Morando nella puntata di questa sera de ‘La mia cara Alessandria’, la trasmissione condotta dal sindaco Piercarlo Fabbio, in onda tutti i martedì dalle 21 dalle frequenze di Radio Alex.

Si inizia con una storia di gas che parte in città nel 1846 quando la società anglofrancese Tosches-Union des Gaz costruisce in largo Catania un’officina per la produzione e distribuzione del gas. I primi becchi compaiono però nel 1855 alla stazione ferroviaria appena inaugurata e pochi altri sono sistemati, in seguito, lungo le principali strade. Nel 1859 dal balcone di Palazzo Ghilini Vittorio Emanuele II e Napoleone III ammirano il magnifico effetto della piazza illuminata ma qualcosa non va: spirando un freddo vento di settentrione l’Arco costruito dagli ebrei all’inizio di via Milano fu incendiato. Nei decenni seguenti fino alle soglie del Novecento aumenta il numero dei fanali a gas. Si tratta inizialmente di fanali muniti di becchi a fiamma libera che nella nebbia somigliano a candele accese che emanano una luce fioca, tanto da suscitare in consiglio comunale e sulla stampa locale discussioni, ironia, proposte più o meno innovative. Ma in ogni caso per la prima volta si accende la luce artificiale che cambia il volto della città. E se la voce e le suggestioni di Ettore Petrolini, arrestato e recluso per un po’ nel riformatorio di Bosco Marengo, accompagnano la ricostruzione di queste pagine di vita locale, la magia dei Pink Floyd introduce ai tempi moderni e alla presentazione dell’impianto di turbo espansione cogenerativa realizzato dal Gruppo Amag, primo in Italia, che sarà inaugurato a giorni presso la cabina di primo salto Aulara ad Alessandria. “Un impianto importante – sottolinea il sindaco Fabbio - dal punto di vista industriale e dell’innovazione tecnologica, oltre che del recupero energetico, rappresentativo, come si legge nell’inserto della rivista ‘Servizi e Società’ dedicato al Gruppo Amag, della capacità delle imprese pubbliche locali di produrre qualità, occupazione e sviluppo”. La quantità di olio vegetale, colza o girasole utilizzata equivale a circa 2mila ettari di terreno e costituisce una rilevante opportunità di crescita anche per la realtà agricola, oltre a consentire di evitare l’immissione in atmosfera di circa mille tonnellate all’anno di co2, mentre l’espansione del gas in turbina ridurrà ulteriormente di altre 700 tonnellate. E’, invece, Pietro (Pierino) Stefano Morando il protagonista della seconda parte della trasmissione, nato nel Rione Orti il 5 giugno 1889, artista ispirato da Pellizza da Volpedo, apprezzato e seguito da Angelo Morbelli. Artista e patriota, che sebbene riformato, si arruola volontario nel corpo speciale degli Arditi, combatte, riceve tre medaglie al valor militare, nel 1918 è fatto prigioniero sul Piave e poi deportato in Ungheria. In questo periodo realizza i famosi e drammatici 300 disegni di guerra. Nel dopoguerra e all’inizio degli anni Venti riprende le fila interrotte dagli avvenimenti bellici, rifacendosi alle precedenti esperienze divisioniste; tra il 1938 e ’39 completa la decorazione del Sacrario nella Casa del Mutilato di Alessandria; quindi inaugura una stagione di pittura sotto il segno di un espressionismo più esplicito: figure pietrificate, volti grotteschi e caricaturali, occhi dilatati. ‘Alessandria romantica’, invece, è il titolo della mostra del 1964 allestita, sotto il patrocinio del Comune, nel vecchio teatro Marini: 42 dipinti, architetture geometricamente strutturate, rese con una severa sinfonia di grigi, popolate da personaggi solitari. Fino ad arrivare al settembre 1977 quando Morando incontra Papa Montini a Castelgandolfo e gli dona ‘L’ultima tappa’ (1926), destinata ai Musei vaticani. All’artista è dedicata la ‘personale’ proposta da qualche settimana nelle stanze del Palazzo Comunale.
Con l’Almanacco del giorno prima, fatti successi tanti tanti fa, si ritorna al 17 gennaio 1503, quando nasce Antonio Michele Ghisleri da Bosco Marengo, poi Papa Pio V. Si chiude, come sempre, in musica con la playlist che questa settimana presenta alcuni brani tratti dal cd ‘Là dietro ai monti’ registrato dal Coro Alpini Montenero, diretto da Marco Santi, presidente Giampiero Bacchiarello.

 

 

 

 

 

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