L'on. Franco Stradella è stato protagonista di un importante incontro che si è tenuto alla Fortezza da Basso di Firenze, nell'ambito della XX Assemblea Nazionale dell'ANCI, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Il Forum, promosso dal settore ambiente ed energia dell'Associazione, era dedicato al problema delle centrali elettriche e si configurava come un confronto tra istanze politiche e tecniche, da una parte, e tra sindaci dall'altra. Relatori, oltre all'on. Franco Stradella, responsabile nazionale del Dipartimento Ambiente di Forza Italia, anche il Prof. Carlo Andrea Bollino, presidente del Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN) e l'on. Pier Luigi Bersani, responsabile del Dipartimento economia dei Democratici di Sinistra. Interessante il dibattito, specie in sede di post black-out. Quali le esigenze? Sicuramente quelle di "soddisfare la crescente domanda di elettricità - ha chiarito l'on. Stradella - e di potenziare le interconnessione con i Paesi frontalieri, perché l'Italia non vive in regime di autosufficienza". Ma è stato anche messo in risalto come occorra eliminare i vincoli di rete esistenti tra le zone del Paese che potrebbero "compromettere la tariffa unica a livello nazionale". Occorre però anche promuovere la compatibilità ambientale degli elettrodotti e, su questo particolare obiettivo il prof. Bollino ha presentato una convenzione con la Regione Lombardia, che consentirà la sostituzione degli elettrodotti esistenti, diminuendone drasticamente la presenza. Proprio alla luce della nuova normativa proposta dal Governo (il DdL Marzano) o il Decreto sblocca centrali, che ha consentito di autorizzare già 17 nuove centrali per un totale di 12 mila MW di nuova capacità produttiva, sarà necessario pensare come collegare alla rete i nuovi impianti, nonché razionalizzare assetti esistenti derivanti da successive stratificazioni. Vi è anche, però, un problema di mercato, non solo un problema tecnico. Sarebbe necessario affrontare la questione della borsa dell'energia, perché oggi "non c'è garanzia, per chi produce di trovare clienti a cui vendere l'energia e, soprattutto vige una sicura incertezza sul prezzo di vendita", come ha sottolineato Pier Luigi Bersani. Sugli scenari futuri l'on. Franco Stradella ha chiuso il meeting con una considerazione sul nucleare: "non c'è alcuna mancanza di rispetto del voto referendario, ma credo che gli italiani possano discutere delle nuove tecnologie che si sono sviluppate nel comparto della produzione energetica che sfrutta il nucleare. E possano anche rendersi conto come molte delle questioni che avevano mosso la loro scelta siano state superate".