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Giovedì 16 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

Ricerca avanzata

26/01/2010

Cosa c'è dentro il caleidoscopio alessandrino

Abbiamo cercato di sintetizzare il metodo ed i risultati delle prime due fasi del progetto. Ne viene fuori un quadro variegato, ma fiducioso verso il futuro della città

   

Cosa c'è dentro il caleidoscopio alessandrino

1. Il progetto
Costituzione di un Osservatorio permanente sul territorio del Comune di Alessandria per il monitoraggio periodico dei comportamenti dei giovani, al fine della strutturazione di politiche giovanili territoriali che colgano bisogni e aspettative degli stessi.
L’Osservatorio, inoltre, vuole essere strumento di attivazione dei giovani stessi, per l’individuazione di modalità più efficaci di partecipazione sul territorio, favorendo:

  • una relazione virtuosa con le istituzioni;

  • percorsi per lo sviluppo dell’autonomia e del protagonismo;

  • processi di conoscenza e di esperienza del contesto socio-culturale di appartenenza.

Come un caleidoscopio, l’osservatorio tenta di ricomporre un’immagine — apparentemente senza significato — che si presenta con forme sempre nuove e mutevoli, ma che ogni volta dà messaggi ed emozioni per chi si sofferma a coglierne la vivacità dei colori.

2. Obiettivo

  • progettare la città con i giovani, ripensando le funzioni da parte dei giovani che la usano, che la vivono e che la ripensano anche per gli altri cittadini, nella ridefinizione dell’utilizzo degli spazi urbani, nella definizione della qualità e fruibilità della città.

  • progettare una cittadinanza attiva e solidale: partendo dall’'individuazione di luoghi per costruire esperienze in cui i giovani sono protagonisti e attori della gestione di spazi fisici e virtuali, in cui si propongono come interlocutori della cittadinanza sui temi di rilevanza sociale.

3. Il metodo

 

FASE 1.
Indagine di tipo qualitativo con testimoni privilegiati del territorio finalizzata alla rilevazione delle rappresentazioni circa l’offerta e la domanda di aggregazione del territorio. Sono state realizzate 10 interviste in profondità a testimoni privilegiati, vicini al mondo della cultura, dello sport, del volontariato, con l’obiettivo di far emergere le percezioni e le rappresentazioni in ordine al tema “giovani come risorsa per se stessi e per gli altri”. Sempre in questa fase sono stati individuati gli indicatori qualitativi utili a definire chiavi di lettura per interagire con i ragazzi coinvolti.

FASE 2.
Realizzazione di focus group finalizzati a cogliere i reali bisogni dei giovani e di dare voce alle loro richieste. I ragazzi sono stati suddivisi per fasce di età, dai 14 ai 19 anni e dai 20 ai 25, per meglio cogliere le differenze legate allo stile di vita. Sebbene sia stata seguita una traccia di massima in ciascun focus, la riflessione ha preso forma a partire dai vissuti e dalle esigenze dei partecipanti.

FASE 3.
Realizzazione di uno spazio web sul sito del Comune, che possa rappresentare da un lato punto di riferimento e di incontro, come indicato dai ragazzi stessi. Dall’altro è a tutti gli effetti strumento di ricerca, nella fase di ricerca quantitativa e nella successiva costituzione di una rete aperta delle associazioni e gruppi on line.

FASE 4.
Indagine quantitativa, per la mappatura dei comportamenti e delle forme di organizzazione in gruppi, declinata nella rilevazione degli spazi di aggregazione, quali luoghi connotati di significati e di simboli per la formazione della cultura del gruppo (luoghi bersaglio).

4. I risultati
Ad oggi, sono state effettuate le prime due fasi, propedeutiche alla costituzione dell’Osservatorio.

FASE 1.
La fase di rilevazione delle interviste ai testimoni privilegiati, ha voluto cogliere i bisogni dei giovani e apprendere strumenti e metodi per iniziare ad avere una visione organica dei giovani del territorio, indagando dimensioni spesso inesplorate, legate al concetto e al significato di “risorsa/opportunità”.
Dall'analisi svolta, si evidenzia un fil rouge tra tutte le 10 interviste rispetto agli obiettivi, manifesti o latenti, dei ragazzi, di cosa loro ricercano, nell’opinione dei testimonial: nella maggior parte dei casi, emerge la necessità di un punto di riferimento, un luogo dove trovare delle amicizie, delle conoscenze, un luogo in cui, eventualmente, poter fare esperienza e cercare di trovare per il futuro competenze specifiche per una collocazione.
Rispetto alle rappresentazioni dei giovani, secondo gli intervistati, i ragazzi cercano anzitutto relazioni significative sia tra pari sia con adulti affidabili. All’interno di queste relazioni gli elementi fondamentali sono l’accoglienza e l’ascolto. Tale bisogno affettivo-sentimentale emerge anche dall’esigenza di “luoghi affettivi” in cui i giovani possano vivere relazioni significative e fare esperienze positive e costruttive; quando i giovani chiedono spazi in cui ritrovarsi spesso cercano un luogo di relazione dove anche l’adulto è accettato se sa ascoltare ed interpretare le sue richieste.
Inoltre, gli intervistati riconoscono nei ragazzi grandi competenze tecniche ma carenza sul piano relazionale. Se infatti da un lato i ragazzi sono sempre più intraprendenti dal punto di vista del “tecnicismo” (e questo può essere un valore aggiunto per la società), dall’altro sono poco costanti e perseveranti sulle attività intraprese.
Le proposte divengono stimolanti per un giovane nel momento in cui può essere protagonista, quando un adulto significativo è in grado di responsabilizzare un giovane, fidarsi di lui e affidargli un compito. Il sentirsi protagonista aumenta il livello di autostima di un individuo e quindi anche la capacità di autodefinirsi e non solo di essere definito o ri-definito dal contesto sociale. E a mano a mano che cresce la fiducia in sé stessi e l’autostima, cresce anche la capacità di agire, di svolgere un ruolo ben preciso all’interno della comunità, del proprio gruppo. Cambia la mentalità e, anziché essere dei semplici “consumatori” di servizi, si arriva ad essere agenti attivi dei servizi stessi.

 

FASE 2.
Per quanto concerne invece i focus, sono stati presi in considerazione differenti indicatori, volti alla valutazione di alcune aree specifiche:

Il rapporto con la città: i giovani alessandrini, siano essi studenti o lavoratori, hanno attribuito valori alti al loro “vivere la città”. Lo studio e il lavoro non impediscono loro di guardarsi attorno e di cogliere le occasioni offerte dalla città anche se secondo alcuni Alessandria avrebbe delle potenzialità non sfruttate quali ad esempio essere un crocevia tra Milano, Torino e Genova.
Di cosa hanno bisogno i giovani di Alessandria?

  • Qualcosa che ci riempia il quotidiano

  • Risposte per il futuro

  • Potersi confrontare con qualcuno che possa dare consigli

  • Essere aiutati nella scelta universitaria (tema ricorrente nelle risposte dei giovani)

  • Prospettive per il futuro

  • Maggiori divertimenti

  • Eventi culturali

  • Cultura sportiva

  • Rassegne musicali (mancano luoghi in cui poter suonare dal vivo)

  • Centri di aggregazione
     

A conferma di quanto emerso nelle interviste, i giovani sottolineano l’importanza di “luoghi affettivi” in cui poter vivere relazioni significative e fare esperienze positive e costruttive; quando i giovani chiedono spazi in cui ritrovarsi spesso cercano un luogo di relazione dove anche l’adulto è accettato se sa ascoltare ed interpretare le loro richieste. Ancora di più i giovani dichiarano un bisogno di essere aiutati ad orientarsi nelle diverse scelte per il loro futuro, aiuto che può arrivare sia da adulti sensibili sia da giovani che hanno già fatto scelte formative e lavorative.
L’orientamento riveste un ruolo strategico nell’azione formativa della scuola e della formazione, e i servizi per l'orientamento vengono vissuti come sostegno del ragazzo nel momento della scelta di percorsi scolastici, formativi o professionali, attraverso un percorso organico, per l’elaborazione del proprio “progetto di vita” personale che preveda:

  • la formazione ad una capacità di giudizio autonoma;

  • la formazione alla responsabilità e alla consapevolezza personale e sociale;

  • la formazione alla riflessione critica sui propri apprendimenti (sapere - saper fare - saper agire - saper essere).

Coinvolgimento e cittadinanza attiva: emerge una fatica dei giovani alla partecipazione attiva alla vita della città: la partecipazione attiva è possibile solo attraverso un lavoro di sensibilizzazione, che acquista gradualmente consapevolezza dei propri bisogni ma anche delle proprie risorse e competenze, per creare le risposte alle proprie domande in un contesto di scambio e condivisione di opinioni.
Nelle parole degli intervistati affiora una contraddizione chiara: un desiderio di essere giovani propositivi nell’organizzazione di eventi ed iniziative ed un’incapacità a concretizzare questo bisogno.

Politica: Il rapporto tra giovani e politica è complesso ed attuale. Anche tra i ragazzi intervistati, sembra prevalere un certo disinteresse e una sfiducia di fondo verso la politica. Il suggerimento è quello di una riflessione su di una politica fatta dai giovani e non solo per i giovani.

5. Prossime azioni
Costruzione dello spazio internet, mirato alla condivisione di esperienze, alla fruizione di servizi, ma anche strumento di ricerca per la valutazione dei cambiamenti nel tempo, a partire dalla fine del mese di febbraio.
Nell’ambito delle indagini di mappatura rivolte alle associazioni e ai gruppi formali e informali del territorio, oltre alla compilazione della scheda di rilevazione, sarà possibile sviluppare on line una rete di incontro aperta per i giovani, all’interno della quale possano essere pubblicati i loghi delle diverse associazioni con i link ai rispettivi siti internet.
Tale attività potrà rappresentare il primo output dell’Osservatorio permanente sui giovani.
Nello spazio internet saranno presi in considerazione i vari aspetti che riguardano le politiche giovanili:

  • Istruzione

  • Casa

  • Vita sociale

  • Salute

  • Lavoro

  • Benessere psico-fisico

Passo successivo sarà la predisposizione della griglia per la rilevazione quantitativa.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria