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Giovedì 16 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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15/11/2009

Alessandria al MAPIC per laurearsi in real estate

Alla più importante rassegna internazionale del mercato immobiliare, la città si presenta con un proprio stand. E il Sindaco Fabbio riflette su questa grande opportunità

   

Alessandria al MAPIC per laurearsi in real estate

Per Alessandria è un grande passo, quello di affacciarsi alla ribalta internazionale del più grande salone mondiale del real estate, il Mapic, che si tiene a Cannes da mercoledì 18 novembre a Venerdì 20. I numeri della rassegna sono impressionanti: 570 Investitori, 1581 Retailers (operatori commerciali e della distribuzione), 363 responsabili di Pubbliche Amministrazioni, 1798 sviluppatori, 92 operatori, 302 architetti e pianificatori, 1089 aziende di servizi per il business, 673 servizi per le imprese, 80 Associazioni e Università. Centinaia i giornalisti accreditati. Insomma il gotha del mercato immobiliare internazionale (mondiale e da quest’anno vi sarà anche una rassegna dedicata all’Asia), a cui si affaccia Alessandria per la prima volta – dopo aver superato severe selezioni per poter partecipare - in compagnia di alcune pubbliche autorità italiane come la Provincia di Bologna, l’Hub logistico di Padova, la Regione Emilia Romagna, la Regione Piemonte, la Regione Lazio, la Provincia di Reggio Emilia, la Regione Liguria, Salsomaggiore Terme ed altri.
La città sarà rappresentata dalla società SITAL (presidente: Giancarlo Dallerba), da poco costituita dal Consiglio Comunale, e l’apertura dello stand è prevista alle 9 di mercoledì 18, mentre alle 15,30 si svolgerà la presentazione ufficiale della città, alla presenza del Sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio.

 

Ecco come il sindaco vede questa nuova opportunità:
 

"C’è un grande gioco in Europa. E ci si può iscrivere da tempo. C’è chi ha iniziato qualche hanno fa ed è avvantaggiato e chi, come Alessandria, inizia quest’anno, ma pensa di recuperare il tempo perduto fin qui.
Il gioco vede contrapposte le città europee, neppure divise per classi demografiche, ma catalogabili per caratteristiche rese disponibili al croupier: il luogo ove insistono, la nazione e le sue regole, il sistema viabile, la dotazione di servizi, le aree a disposizione per insediamenti o riconversioni, la capacità di sognare dei suoi amministratori, di pensare in grande al punto da iscriversi, appunto, a questo gioco. Non sottrarsi a mettersi in mostra, ma predisporsi al rischio di battersi e vincere, subire battute d’arresto, passare la mano, perdere, ma senza mai lasciare il tavolo.
Ecco che, al di là del fatto che Alessandria è al centro del vecchio triangolo industriale Genova, Torino Milano, oggi in grado di enormi potenzialità di reddito e di realizzazioni – come non pensare alla continua dinamica di cambiamento di Milano o alle grandi prospettive del porto di Genova o, ancora alla strategia dell’alta capacità della Torino-Lione – e che brandelli di questo sviluppo passano per forza dalla nostra città, che così conferma e legittima le virtù altrui, si delinea la nostra identità di giocatori: il reticolo viario, una Cittadella, fortificazione militare del Settecento, praticamente intonsa che attende di realizzarsi come luogo della cultura e del verde, aree di buon dimensionamento orientate alla logistica, un hub ferroviario tra i più grandi del Paese, la capacità della città di plasmare eventi che reggano e riempiano la disponibilità di tempo libero, l’orientamento alla costruzione di un nuovo Ospedale di interesse nazionale da circa 600 posti letto, una rete commerciale di grande livello per la qualità e la composita offerta, la trasformazione di ampi spazi interni alla città, nel suo centro, precedentemente occupati a fini militari…
Tutto può essere spiegato a chi vuol essere nostro interlocutore, ma gli altri giocatori sappiano che la nostra forza sta nel sogno. Il sogno di trasformare – insieme ai miei concittadini – una città mesopotamica in una moderna città media che viva non solo di espansione del costruito ma anche di processi di recupero della qualità ambientale dopo che per decine d’anni una parte del suo territorio è stata sottoposta al vilipendio da uomini come noi che avevano un solo difetto: pensare al presente e non al futuro, coniugando questa idea con una sensibilità ecologica assente o miope, nel migliore dei casi. E anche questa, se la si guarda bene, è una stupefacente, straordinaria opportunità. Il sogno di sapere che è possibile svilupparsi senza necessariamente erodere troppo terreno alla natura. Il sogno di percorrere la via di offrire la città allo sguardo di chi si mostra interessato e trova in Alessandria interlocutori disposti a condividere il rischio di grandi intraprese. Il sogno di poter levigare le regole della burocrazia per ridurre tempi e modi del suo procedere tradizionale. Il sogno, più grande, infine, di imporre, al lento procedere di una città media che ha eretto il grigio a suo colore principe, il cambiamento come metodo.
Ciò portiamo al tavolo da gioco e ci accontentiamo di vincere qualche mano… per ora.

 

Piercarlo Fabbio
Sindaco di Alessandria"

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria