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Giovedì 16 gennaio 2025

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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03/05/2009

Il pointer in Cittadella: il mondo in un racconto

Intervento del Sindaco Fabbio. Una splendida razza in cerca di una nuova era. Riuniti i grandi esperti mondiali

   

Il pointer in  Cittadella: il mondo in un racconto

Intervento del Sindaco Piercarlo Fabbio a “Il Pointer in Cittadella”
Conferenza Internazionale sullo stato della razza – 3 maggio 2009

Ringrazio il Pointer Club Internazionale e il Pointer Club d’Italia che mi danno l’opportunità di esprimere alcune considerazioni all’inizio del loro importante convegno. Innanzitutto sul luogo ove siamo, dopo quasi tre secoli dalla costruzione restituito alla città di Alessandria, che prima qui aveva un popoloso quartiere. La Fortezza, costruita ad iniziare dal 1728, è stata per tanto tempo uno strumento di difesa e di offesa, poi di ricovero per soldati, per mezzi e materiali bellici.
Il 10 aprile scorso abbiamo firmato con l’Agenzia del Demanio un accordo per ottenerne la custodia. E questo enorme complesso è stato restituito, almeno per l’uso, ad Alessandria.
Ebbene, ci sarebbe voluta una festa, sarebbe stato necessario un grande evento per celebrare l’avvenimento epocale. Noi, con coraggio e sconsideratezza, abbiamo preferito segnare questa linea di demarcazione con la storia, festeggiarla e riconoscerla, attribuendo l’importanza dovuta al “miglior amico dell’uomo”, al cane. Una tre giorni internazionale, che supera la consueta “Mostra Nazionale Canina” a cui eravamo abituati e che lancia Alessandria, per la suggestiva location e per la sapiente organizzazione dell’evento, realizzata dal Gruppo Cinofilo Alessandrino, in collaborazione con il Comune, rappresentato dal prezioso Stefano Gagino, tra le più importanti sedi che l’ENCI potrà d’ora in poi scegliere per le sue manifestazioni. E al Presidente dell’ENCI, che qualche mese fa mi guardò un po’ stupito, ma ci diede fiducia, alla notizia della nostra volontà, vanno i nostri ringraziamenti più sentiti, sperando il prossimo anno di poter ancor più migliorare questa manifestazione.
Ma stamane siamo qui per approfondire la nostra conoscenza di una delle razze più straordinarie del campionario mondiale dei cani da caccia. Del resto so come gli allevatori italiani abbiano concorso al miglioramento del Pointer, a stabilizzare le caratteristiche della razza e ad arginare il fenomeno dell’impoverimento del numero dei pointer, dovuto al rarefarsi delle occasioni venatorie e alla riduzione di ampi spazi di caccia ove spiegare la propria possenza.
Bene, consentitemi di raccontarvi una breve storia… Intanto chi sostiene che il Pointer è un cane inadatto alla vita di città, probabilmente sottovaluta la capacità di adattamento e le doti di intelligenza di questa razza. Lo dico con cognizione di causa, perché un mio amico era proprietario di un pointer maschio, bianco e nero, che teneva per compagnia in negozio. Il cane era dotato di una grande propensione all’autonomia; usciva dal negozio, percorreva la strada, conoscitore attento del codice della strada e delle precedenze, usava le vie del circondario per esercitarsi, mai mostrò segni di mordacità o di scostante disinteresse per gli uomini. In negozio – con tipico atteggiamento british – accettava le carezze dei bimbi che arrivavano a salutarlo e quasi con portamento aristocratico si mostrava attento ed divertito dalle loro attenzioni.
E quando decidevamo di vederlo impegnato nella caccia, non serviva fare tanti chilometri per metterlo all’opera. Anche in quel caso, però, il suo carattere inglese si evidenziava. Non aveva l’operaia laboriosità dello spinone, né l’applicazione teutonica del mio bracco tedesco roano, ma il distacco di chi deve rendere un favore all’uomo e lo fa ritenendosi superiore. Una caccia raffinata, mai affannata, attenta anche ai più piccoli segnali, carpiti con il battito di una palpebra o lo scostamento millimetrico del capo, le narici protese, mai enfatiche. E la ferma ieratica, quasi catalettica, ove neppure gli vedevi un muscolo tendersi più di un altro, a segnalare senza fatica che la sua attenzione non poteva che per duplicazione richiamare la nostra.
Quando poi la selvaggina spiccava il volo e noi, armati di una sola macchina fotografica, ma non di doppiette, non colpivamo l’oggetto volante, il nostro pointer si acquietava, ma girandosi verso di noi ci guardava come a dire che avevamo perso ancora un’occasione, ma che, dalla sua grande generosità di Sir inglese, ci avrebbe regalato un’altra e un’altra, ancora, volta per redimerci. Sempre che non fosse stata l’ora del tea…
Ecco, questo ricordo è ancora presente nella mia mente e penso sia un giusto riconoscimento al vostro lavoro su tanti cani come quel pointer bianco e nero dalle fattezze eleganti e dal fare aristocratico.
Ah, dimenticavo. La realtà non finisce mai di disegnare paradossi: il proprietario di quel pointer aveva un negozio di articoli per la pesca sportiva.
Buongiorno, grazie e buon lavoro.

Piercarlo Fabbio
sindaco di Alessandria

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria