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Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria

   
   

   

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01/07/2008

La storia in pillole dell'inquinamento da Cromo VI

È stata consegnata all'on. Roberto Menia, sottosegretario all'Ambiente. Nella conferenza dei servizi hanno partecipato e preso la parola anche i responsabili della Solvay Solexis

   

La storia in pillole dell'inquinamento da Cromo VI

Nella zona di Spinetta Marengo denominata ex zuccherificio per permettere l’inizio dei lavori di alcuni insediamenti commerciali sono stati effettuati nei mesi scorsi, alcuni rilievi dell’ARPA per la concessione dei necessari nulla osta ambientali.
Nel corso dei campionamenti sono stati rilevati valori di cromo esavalente ben oltre il limite di 5 microgrammi litro nei pozzi di falda superficiale (260 microgrammi/litro nel sito dell’ex zuccherificio 94 in quello della vicina Cascina Pederbona).
I pozzi profondi (posti a una profondità tra i 90 e 160 metri, utilizzati tra l’altro anche dall’AMAG per emungere l’acqua che alimenta l’acquedotto cittadino, sono risultati entro la norma.
La possibile causa dell’inquinamento da cromo è stata subito messa in relazione con una comunicazione della Solvay Solexis in cui si denunciava che a causa di una perdita d’acqua all’interno dello stabilimento risultava inadeguata la barriera di pozzi piezometrici di controllo di uscita delle acque utilizzate all’interno dell’azienda (infatti i controlli dell’ARPA mettevano in evidenza un livello di 280 microgrammi litro di cromo esavalente alla barriera).
La particolare posizione della Solvay Solexis, posta sulla sommità di una bassa collinetta, non permetteva di escludere che potessero essere interessati i numerosi pozzi del sobborgo di Spinetta Marengo, utilizzati per uso irriguo, per l’alimentazione animale e in alcuni casi anche come acqua potabile.
Il 22 maggio il Sindaco di Alessandria ha emesso l’ordinanza n. 103 in cui si inibiva l’utilizzo dei pozzi di falda superficiale in un'area intorno allo stabilimento compresa tra i confini del Comune e un raggio di 300 metri dalla Statale 10, sia per usi potabili, sia irrigui, sia destinati all’alimentazione animali.
Il 24 maggio, dopo un incontro tra Comune, Provincia, responsabili del Gruppo Solvay, rappresentanti dell’Unione Industriale, tecnici ARPA, AMAG, si è deciso
- di convocare una conferenza dei servizi permanente per seguire giorno per giorno l’evolversi della situazione;
- di emettere una nuova ordinanza per escludere anche l’utilizzo della rete idrica interna allo stabilimento che veniva utilizzata anche dalle abitazioni di alcune aree confinanti al sito industriale (ordinanza n. 104);
- di iniziare una serie di controlli approfonditi dei pozzi interni allo stabilimento in collaborazione con ARPA;
- di accelerare le fasi di messa in sicurezza per l’eliminazione della perdita d’acqua interna alla rete dello stabilimento fissando un limite di 2 settimane ;
- per questo si è concordata una fermata tecnica dell’impianto Algofrene (con circa 40 dipendenti), attuando ogni soluzione possibile per ridurre al massimo l’impatto sociale
- di realizzare, a cura dell’AMAG un sistema raggiera di 20 pozzi piezometrici che permettano un monitoraggio costante intorno a tutto il perimetro dell’azienda.
La Conferenza dei Servizi del 26 maggio ha costituito due tavoli tecnici:
- il primo, coordinato da ARPA e AMAG, per seguire i lavori all’interno del sito (scavo, messa a nudo delle tubature, riparazione delle perdite). In questa fase si è resa necessaria la chiusura dell’impianto Algofrene, sotto il quale si trova il collettore principale dell’acqua. Nel contempo si è iniziata la griglia esterna di pozzi piezometrici, telecontrollati dall’AMAG, che intercetteranno le acque in uscita e le terranno sotto costante monitoraggio. Questa struttura, realizzata da AMAG stessa, si aggiunge alla griglia interna di pozzi di Solvay Solexis in modo da aumentare significativamente il prelievo.
- Il secondo ha valutato le conseguenze dell’uso dei pozzi interdetti dall’ordinanza emessa dal sindaco Fabbio ed utilizzati per uso animale e irriguo. In collaborazione con l’ASL sono stati analizzati gli ortaggi e i foraggi coltivati nelle zone irrigate da pozzi di falda superficiale ed è in fase di studio l’ipotesi di riduzione dell’area interessata dai provvedimenti di divieto.
Alla scadenza dei 15 giorni previsti, per la messa in sicurezza della rete idrica, fognaria e della barriera idrica di controllo delle acque della Solvay Solexis, il 9 giugno, il Sindaco Piercarlo Fabbio, con il presidente dell’Amministrazione Provinciale, Paolo Filippi, ha presenziato alla conferenza dei servizi in cui sono stati esposti i risultati del lavoro svolto; il primo cittadino aveva già effettuato un sopralluogo in azienda nel pomeriggio di sabato 7 giugno.
Lo stabilimento Algofrene, dopo la fermata di due settimane è regolarmente ripartito, dopo i lavori per il contenimento della perdita d’acqua. Si è avuta una riduzione significativa dell’alto piezometrico (2 metri nell’area dell’azienda e 5 metri nel punto in cui si era verificato l’alto piezometrico), mentre occorrono alcune settimane per verificare i risultati in falda. E’ intanto terminata la fase di progettazione per il potenziamento della barriera idraulica e sono stati collegati alcuni nuovi pozzi all’impianto esistente. I tecnici Solvay ritengono di arrivare al completamento della nuova barriera entro il 10 luglio prossimo.
Il sindaco Piercarlo Fabbio, comunicando che la conferenza dei servizi permanente sarebbe rimasta aperta per altri 30 giorni, ha chiesto che:
- venisse stilato immediatamente un cronoprogramma dei lavori, e nei successivi 15 giorni il modello idrogeologico della zona.
- Si fornisse la certificazione dei pozzi,
- Si completasse la realizzazione della barriera idraulica e che venisse coordinata ai pozzi esistenti,
- venisse monitorato il livello della falda.
Sono inoltre stati poi realizzati 3 pozzi in profondità, 2 interni e 1 esterno all’azienda e sono state sistemate telecamere per il controllo dei pozzi in profondità dello stabilimento. L’Amministrazione comunale ha fornito inoltre la necessaria autorizzazione per la realizzazione di un pozzo esterno all’azienda e l’AMAG ha terminato la corona esterna di pozzi di controllo.
“Riteniamo che in questi giorni si sia svolto un grande lavoro – ha infine concluso il Sindaco – anche se occorre mantenere alto il livello di attenzione: oggi non siamo ancora in grado di sapere di quanto si sia ridotto il livello della falda e solo fra qualche settimana i pozzi forniranno dati stabili. Inoltre stiamo realizzando un sistema di controlli di altissimo livello che ci consentiranno di registrare immediatamente eventuali sforamenti”.

 

 

 

 

 

Piercarlo Fabbio Sindaco di Alessandria